Anima fragile

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"E tu
Chissà dove sei
Anima fragile
Che mi ascoltavi immobile
Ma senza ridere
E ora tu
Chissà dove sei
Avrai trovato amore, o come me
Cerchi soltanto le avventure
Perché non vuoi più piangere..."

Ignazio:

"Mimì che stai dicendo?"le prendo il viso tra le mani,mentre lei singhiozza davanti a me

"È solo colpa mia Ignazio...solo colpa mia..."mi dice,mentre le sue guance sono cariche di lacrime.

"Ehi! Guardami! Io non ci crederò mai che è colpa tua nicuzza. Tu sei una persona meravigliosa."

"È colpa mia se sono morti..."continua lei

"Mi vuoi raccontare cosa è successo?"le domando continuando ad accarezzarla.

Annuisce e si soffia il naso con il fazzolettino che le ho appena passato.

"Quel giorno avrei dovuto avere l'esame di pianoforte, ma in quel periodo volevo vivere la mia vita e non continuare con il conservatorio. Mi ero innamorata di un ragazzo più grande di me e i miei genitori erano contrari,lui era un bulletto,fumava erba e frequentava cattive compagnie,ma io avevo perso la testa..."mi dice in lacrime

"Ti eri innamorata?"le chiedo stupito

Annuisce.

"Credevo di esserlo almeno. Come lo si può essere a sedici anni...e volevo stare con lui,scappare con lui e donarmi a lui..."mi dice

Quest'ultima frase mi punge nell'intimo.

Reprimo il fastidio che sento,sposto il vassoio con il dolce e la stringo tra le mie braccia.

"Te la senti di continuare il racconto?"le domando preoccupato.
Non l'ho mai vista così fragile e indifesa,ho quasi paura di aver aperto questo vaso di Pandora.

Lei annuisce e poggia il volto sul mio petto.

"Sono scappata con lui invece di andare al conservatorio, ma ho lasciato un biglietto e i miei genitori mi sono venuti a cercare. Il giorno prima avevamo litigato tantissimo e non ci siamo rivolti la parola mai più...Per cercarmi hanno avuto l'incidente e mentre loro morivano,io perdevo la verginità con Riccardo. Niente di dolce,niente di romantico,mi ha solo presa e penetrata per togliersi lo sfizio. Quando ha finito io piangevo e lui mi prendeva in giro,mi diceva che ero solo una bambina e non gli era neanche piaciuto. Per fortuna Mario è riuscito a trovarmi,mi ha portata a casa sua e lì lo zio Ciccio e la zia Sara mi hanno dato la terribile notizia...Il giorno dopo e anche gli altri a seguire, Riccardo era scomparso. Mi aveva avuta,ormai ero merce usata.
Non una parola per i miei genitori, né per il mio dolore...Mai! Ho chiuso il mio cuore e ho giurato sulla tomba dei miei che sarebbero stati fieri di me e non avrei mai più regalato il mio amore a nessuno."mi dice tra le lacrime

Vengono gli occhi lucidi anche a me,ma mi trattengo.

"Mimì gli uomini non sono tutti Riccardo. Arriverà quello giusto che ti farà riaprire il cuore. Non puoi rinunciare alla felicità per un pezzo di merda..."le dico.

"Gnagni ma quale felicità? Tu stai uno straccio, Mario pure,tutte le mie amiche hanno problemi, per non parlare di Gian che dopo quella Luna è proprio KO!"mi dice lei gesticolando nervosamente.

"Io ero uno straccio, ma non ho e non voglio chiudere il mio cuore. Spero ancora nell'amore."

Lei mi accarezza i capelli e io mi beo di questo contatto, vorrei fosse sempre così.

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