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Martin non si ricordava tutti i dettagli della serata precedente, o almeno non ora che si era appena svegliato. Gli faceva male la testa e si sentiva confuso; l'unica cosa di cui era sicuro era che aveva cenato con Juanjo in un ristorante poco distante dall'hotel e che dopo aveva insistito per fermarsi al bar per bere un paio drink.

Non gli piaceva particolarmente il sapore dell'alcol, ma in quel momento, preso dall'euforia del loro primo appuntamento gli era sembrata una bella idea.

Girò lo sguardo verso destra, riprendendo i sensi e stiracchiandosi le gambe. Notò che per terra c'erano i suoi vestiti, di fianco ad una valigia rossa. Aspetta, la sua valigia non è rossa. Si mise a sedere sul materasso, lasciando cadere la coperta in cui era avvolto e sentendo il freddo colpire il suo petto nudo.

Fu in quell'esatto momento che notò il braccio che gli circondava la vita, conosceva bene quel braccio e il ragazzo a cui apparteneva. Tentò velocemente di fare mente locale per capire come fosse finito a dormire nel letto di Juanjo.

Una cosa che dovete sapere, è che oltre a non sopportare il sapore delle bibite alcoliche, Martin aveva una tolleranza dell'alcol veramente minima, bastavano pochi sorsi ad un mojito per fargli girare la testa. D'accordo, probabilmente aveva avuto davvero una pessima idea a scegliere di portare il pilota in un bar al loro primo appuntamento.

Il braccio che lo circondava si mosse all'improvviso, stringendo la presa e avvicinando il corpo di Martin al suo, mugugnando qualcosa.

"Marti, torna a dormire"

Il ragazzo scosse la testa, perchè si sentiva sempre più spaesato. Juanjo aveva gli occhi chiusi al suo lato, a giudicare dalla coperta che gli arrivava a coprire solo metà dei polpacci, anche lui aveva addosso solo i boxer.

Cosa cazzo sta succedendo?, si chiese l'ingegnere tentando di andare indietro nel tempo.

Al momento sembrava quasi che i loro ruoli si fossero invertiti, che quello timido e confuso fosse lui e che quello senza peli sulla lingua fosse Juanjo. A proposito di Juanjo, aprì gli occhi sbadigliando e osservando la figura di Martin alla luce del sole che filtrava dalle tende.

"Non hai sonno?", gli chiese mezzo addormentato e accarezzandogli un fianco. Se Martin veniva a sapere che la notte prima si erano baciati o avevano fatto altro senza che lui se lo ricordasse...

"Ma ieri sera..."

"Sì?", disse Juanjo con aria alquanto incerta.

Martin prese un respiro girando gli occhi all'indietro, "Ieri sera abbiamo scopato?"

Il ragazzo più grande strabuzzò gli occhi, stropicciandoseli con una mano e fissando l'altro molto più intensamente di prima. "Martin, ma di che cazzo stai parlando?".

L'ingegnere sorrise quasi sollevato, si portò le mani sul voltò per nascondersi la faccia, "Non lo so, mi sveglio senza ricordarmi bene cosa è successo ieri sera e la prossima cosa che so è che sono mezzo nudo nel tuo letto, fai due conti".

Juanjo si mise a ridere, portandosi le mani sullo stomaco e lasciando vuoti i fianchi di Martin, che quasi voleva prendergli il braccio per riportarlo dov'era.

"No comunque", disse dopo aver smesso di ridere, "Siamo andati a prendere da bere, tu ti sei sentito male e non mi fidavo a farti dormire da solo".

"Quindi hai pensato che farmi dormire con te nel tuo letto era la soluzione migliore?"

Il ragazzo alzò le spalle, "Non sarebbe la prima volta", rispose imitando le parole che Martin aveva usato qualche giorno prima riferendosi allo zoo.

Martin tornò a sdraiarsi nel letto, più sereno di prima, incrociando le proprie mani sopra al petto e chiudendo gli occhi. Sentì che Juanjo si spostava per sistemarsi su un fianco al suo lato, dopo qualche secondo sentì delle mani che gli accarezzavano la faccia. Aprì gli occhi per guardare quel ragazzo meraviglioso.

Tutto questo sei tu || Juanjo e MartinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora