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Era già tutto pronto, non che avesse qualche dubbio, solo che gli sembrava surreale che già ad inizio settimana ogni cosa fosse in posizione e in attesa del weekend di gara.
Molte volte il team arrivava tra il mercoledì e il giovedì, molto presto, e dedicava l'intera mattinata ai loro 'impegni mediatici', che comprendevano interviste e conferenze stampa. Il pomeriggio invece era tutto per familiarizzare con la pista e con l'ambiente, ma soprattutto per le riunioni e i vari briefing con il team.

Questa volta non era cambiato nulla rispetto al calendario a cui ormai erano abituati.
Avevano avuto i loro tre giorni per riprendersi dalla gara precedente ed ora erano pronti per dare il massimo durante il weekend.

Juanjo non aveva mai fatto caso a quanto veramente fosse duro questo sport. Nel paddock c'erano già alcuni giornalisti, seguiti dalle rispettive telecamere, pronti a catturare i momenti più importanti per i vari team.
La maggior parte delle interviste venivano fatte dopo le qualifiche e dopo la gara, però anche oggi era importante, perché si andava a definire quale sarebbero state le intenzioni durante il Gran Premio.

Quando si trovava con un microfono davanti alla faccia gli veniva naturale sorridere e cercare di dare tutte le informazioni che aveva il permesso di condividere. Non avrebbe di certo rivelato le strategie per la vittoria.

"Cosa possiamo aspettarci questo weekend da voi in Ferrari?"

Era un'intervista in coppia. Vide che Charles al suo fianco prese un respiro prima di rispondere, "Sicuramente vogliamo continuare con il passo che abbiamo trovato nelle ultime gare. Per questa stagione sappiamo che ci sono aspettative molto alte e noi cercheremo di dare il massimo in ogni aspetto. Le cose fino ad ora sono andate bene e ci metteremo d'impegno perché continuino su questa strada".

Il ragazzo lasciò a Juanjo uno spazio per rispondere anche lui, "Sì, come ha detto Charles il nostro obiettivo è impegnarci al cento per cento per non deludere i tifosi. Essendo il mio primo anno in Ferrari non voglio lasciare un brutto ricordo, ecco".

"Grazie mille ragazzi", disse la donna girandosi verso l'equipe e segnalando con una mano di tagliare le riprese per spostarsi verso altri piloti.

Charles prese una bottiglia d'acqua da uno dei tavolini del buffet e ne bevve un sorso.

"Stai andando bene. Questa cosa delle interviste ti calza a pennello, dai delle ottime risposte", gli disse sorridendo per tranquillizzarlo, nel poco tempo che avevano corso insieme aveva capito quanto lo rendesse nervoso parlare davanti a tutte quelle persone.

"Posso migliorare, però ho letto che alla gente piaccio, quindi sono felice per ora".

Uscirono dal Motorhome per dirigersi ai box, dove la squadra stava già studiando la pista e i modi migliori per attuare i pit stop.
I due piloti si separarono quando Manu arrivò per parlare con Juanjo, portandolo vicino alla griglia di partenza.

"Tra poco abbiamo la riunione con il team, saremo al completo, quindi dopo vorrei ti prendessi un attimo per discutere con il tuo nuovo ingegnere. Potete farvi un giro nei box senza problemi, così ti spiega nel dettaglio come intende lavorare. Per qualsiasi problema vieni da me, d'accordo?"

Il ragazzo annuì, "Grazie Manu".

Tornarono insieme verso il Motorhome, entrando in uno degli uffici riservati alle riunioni, scrutando tra quelli che erano seduti al tavolo non vide nessuna faccia nuova.
Non dovette aspettare più di due minuti prima che un ragazzo più basso di lui facesse il suo ingresso insieme ad Alvaro.

Credeva di non averlo mai visto, eppure nella sua faccia notava qualcosa di familiare. Aveva i capelli marroni e acconciati perfettamente in un mullet che enfatizzava il suo viso dagli angoli quasi scolpiti dagli dei in persona. Aveva anche dei baffi.
Più si fissava nella sua figura sorridente e dagli occhi brillanti avvicinarsi a lui, più sentiva che qualcosa in quel ragazzo attirava la sua attenzione.

Tutto questo sei tu || Juanjo e MartinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora