✦•┈๑⋅⋯ passato ⋯⋅๑┈•✦
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Avere quindici anni è meraviglioso, è l'età perfetta per non sentirsi né troppo piccoli né troppo grandi. A Juanjo piaceva moltissimo l'idea di avere quindici anni, un po' meno a Martin, che avrebbe compiuto gli anni il giorno dopo e non ne aveva per niente voglia. Proprio per questo motivo stava sistemando molto lentamente il kart che suo padre gli aveva lasciato a bordo pista, pensava che se avesse rallentato il modo in cui muoveva la chiave inglese forse il giorno del suo compleanno non sarebbe arrivato.
"Guarda che non puoi fermare il tempo"
La voce era quella di Juanjo, il quale aveva passato ogni pausa dalle corse ricordardandogli quanto i giorni di compleanno fossero divertenti. Quando aveva capito che il problema non era il divertimento ma la paura di diventare grande aveva cambiato argomentazione dicendo che diventando grandi si imparano un sacco di cose fighissime.
Lasciò cadere a terra gli attrezzi e si appoggiò alla fiancata del veicolo chiudendo gli occhi, "Magari se continuo a provarci ci riesco", il tono della sua voce era rassegnato.
"Dai Marti, è il tuo giorno, tutti non vedranno l'ora di starti vicino e darti tutto quello che vuoi, come fa a non piacerti", Juanjo cercava di insistere, un po' perché non lo capiva, un po' perché come sempre gli dispiaceva vederlo triste.
"Mi hai chiamato Marti?"
Il ragazzo seduto contro il muretto che dava sulla strada si portò una mano alla bocca come se non si fosse reso conto di averlo detto. Gli era uscito così spontaneo che non aveva nemmeno pensato che forse avrebbe potuto infastidire l'altro.
"Sì, scusa"
Martin rise rivolgendogli lo sguardo, "Non preoccuparti cuore", tornò a chiudere gli occhi appoggiando la testa sul metallo scuro e freddo che ricopriva il kart alle sue spalle.
A sua volta, Juanjo, si ritrovò a pensare a come quel nome lo facesse sentire. Ormai ci aveva fatto l'abitudine a sentire la voce del suo piccolo meccanico chiamarlo 'cuore', però non si era mai chiesto perché avesse scelto proprio quella parola in principio. Non sapeva come chiederglielo.
"Anche tu usi un soprannome per me"
Ancora una volta Martin aprì gli occhi per guardarlo, "Pensavo non te ne fossi reso conto dato che non hai mai detto nulla al riguardo". Juanjo si lasciò scappare una piccolissima risata.
"Certo che me ne sono accorto scemo. Posso chiederti una cosa?"
Il ragazzino annuì.
"Perché mi chiami così?"
Se fosse stato più attento ai dettagli avrebbe notato il modo in cui Martin deglutì la saliva e le guance gli si tinsero di rosso, purtroppo l'unica cosa che notò con chiarezza furono le sue spalle che si alzarono e abbassarono dando ad indicare che non lo sapeva, "Ti si addice secondo me".
"Davvero?", Juanjo sembrava poco sicuro del fatto che quel soprannome era adatto a lui.
"Non credi?", in risposta il piccolo pilota fece un cenno di no con la testa, "Secondo me sì invece, altrimenti non ti chiamerei così".
"Ok". Già da un po' di tempo a questa parte Juanjo aveva dovuto confrontarsi con qualcosa di nuovo, ogni volta che era con Martin si sentiva strano, provava alcune cose che con i suoi amici di scuola non percepiva. Era abbastanza sicuro fosse perché loro due erano migliori amici, però ultimamente non poteva fare a meno di pensare che forse c'era qualcosa di diverso.
Gli capitava spesso di trovarsi nel bel mezzo di alcune conversazioni con il suo piccolo gruppetto in classe, conversazioni in cui si parlava di ragazze, di baci e siamo onesti, anche di sesso. Perché quello non era un argomento proibito per dei ragazzini quindicenni in pieno sviluppo ormonale, era una cosa naturale. Ovviamente nessuno di loro parlava per esperienza, era tutto molto astratto nella loro testa.
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Tutto questo sei tu || Juanjo e Martin
FanfictionDove Juanjo è un pilota di Formula Uno all'inizio della sua carriera e Martin diventa il suo nuovo ingegnere di gara. ___ "Cosa avevi pensato?" "Beh", si avvicinò a Juanjo per sistemargli il colletto della maglietta rossa che indossava, alzando gli...