16 Capitolo

15 5 1
                                    

Dopo la fine di quella relazione, provai a ricostruire i pezzi della mia vita. Non era facile. C'erano giorni in cui la sua assenza si faceva sentire come una ferita aperta, e quasi sentivo il bisogno di risentirla, di cercarla. Eppure, sapevo che cedere a quella tentazione sarebbe stato un errore, l'ennesimo.

Mi ripetevo che l'amore, quando è vero, non ti mette mai alla prova fino a spezzarti. Non ti chiede sacrifici continui. Al contrario, ti trasforma, ti sconvolge, ma lo fa senza chiedere nulla in cambio, in modo quasi impercettibile.
L'amore vero non è fuoco che brucia e consuma, ma luce che illumina e riscalda. Ti accoglie per quello che sei, trasforma i tuoi difetti in particolari preziosi e ti rivela a te stesso in un modo che non avresti mai immaginato.

Allo stesso modo, il vero amore non è solo sentimento, ma un impegno costante, un'attenzione continua al benessere dell'altro, un rifugio sicuro dove poter essere vulnerabili.
L'amore vero può anche essere un viaggio spirituale, qualcosa che ci spinge a guardare dentro di noi, a confrontarci con le nostre paure e i nostri desideri, e a crescere insieme a chi amiamo, diventando la versione migliore di noi stessi.

In tutte queste storie, l'amore vero non è mai privo di ostacoli, ma proprio nei momenti più difficili trova la sua forza, rivelando la profondità del legame e la sua capacità di trasformare le persone.

C'era stato un momento in cui l'avevo risentita, un messaggio rapido, qualche parola scambiata al telefono, ma la connessione che avevamo avuto sembrava ormai svanita. Quello che restava era solo un vago ricordo di amicizia, nulla più. Poi lei voltò pagina, e si rifece una vita.

Anche io, in qualche modo, mi trovai a seguire un'altra strada. Tuttavia, il ritorno di mia madre da Milano mi costrinse a riaprire vecchie ferite e sapevamo che aveva lasciato Ciccio con il padre al nord. Era tornata peggio di prima, sempre più avvolta nella spirale della dipendenza dall'alcol, e continuava a seminare il caos intorno a sé. Tentammo più volte di portarla al Sert, sperando che si disintossicasse, ma ogni tentativo si infranse contro il suo rifiuto.

Ero di nuovo spettatore di scene che avrei voluto dimenticare: ospedali, trattamenti sanitari obbligatori, case di cura. Sembrava che la vita mi trascinasse continuamente in un vortice dal quale non potevo sfuggire. Non riuscivo più a respirare, né a vedere il futuro con occhi positivi. Dopo la rottura con quella ragazza, sentivo di non avere più la forza di affrontare tutto. Ero sfinito, mentalmente e fisicamente, incapace di trovare la lucidità necessaria per andare avanti.

Mary, mia sorella, aveva tagliato ogni legame con nostra madre. Non poteva più sopportare quella situazione. Aveva capito, molto prima di me, che la soluzione più semplice era allontanarsi definitivamente, sparire dalla sua vita. Io, invece, continuavo a esserci. Anche Miky, nostro fratello, non era ancora riuscito a lasciarsi tutto alle spalle.

Con il tempo, però, anche noi iniziammo a capire. Capimmo che c'erano priorità nella vita che non potevamo più ignorare, e che forse dovevamo imparare a pensare più a noi stessi, piuttosto che lasciarci risucchiare dai problemi e dalle dipendenze di nostra madre.

Nel 2014, lei incontrò un altro uomo e decise di risposarsi. Ma anche il suo nuovo marito non era stabile, e presto le cose presero una piega ancora peggiore.

<<Mary hai saputo che mamma si è risposata>>
<<Davvero? Beh sono felice per lei.>>
<<È assurdo tutto questo, sono incredulo.>>
<<Non ci pensare, lasciala perdere.>>
<<Ma si forse hai ragione.>>

Provai a parlare anche con Miky ma anche lui era incredulo, tutto sembrava strano, lei davvero non pensava minimamente a noi.

<<Miky cosa pensi.>>
<<Niente Mario, lo sai, lei fa tutto ciò che gli passa per la testa, è così ormai, dobbiamo abituarci.>>
<<Non perdonerò mai tutto questo dolore.>>
<<Lo so, spero che Ciccio stia bene a Milano con il padre.>>
<<Lo spero anche io, magari un giorno andremo a trovarlo.>>
<<Si mi piacerebbe.>>

Avevamo capito che anche con Ciccio aveva abbandonato ogni responsabilità, e che per lei i figli non contavano davvero nulla. I suoi unici pensieri erano rivolti ai suoi vizi, alle sue abitudini, come se nulla potesse scalfire quel mondo malato che si era costruita attorno.

Non è stata mia madreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora