morsi

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Bruciano velocemente i suoi pensieri, a differenza della sigaretta che sta fumando, che lenta si sfalda, ignara della sua fine che giungerà silenziosa.
Nessun rumore puo disturbare la sua melanconia, riesce ad udire solo il canto di qualche uccello che si innalza in volo in cerca di qualcosa di nuovo.
Gli sembra tutto cosi libero e contemporanemente incastrato in un oblio, tutto fermo.
Tra un tichettio ed un altro la cenere cade sul tavolo, e rapidamente viene tirata giu dalla mano che trema; Domande avvolgono i suoi occhi e si cospargono come chiazze di pittura scura contornando i suoi occhi e costringendoli ad essere segnati da esse per il resto della giornata.
Un altro tiro, il fumo fuoriesce creando nuvole dense che si espandono per tutta la stanza, soffocando sia questa che lui, ma nulla sembra più pesante delle troppe domande che giocano con la sua persona, cancellandone per infiniti attimi la sua identità.
Ancora un ultimo tiro, e poi, con un gesto mozza la sigaretta il cui tabacco è ormai finito; In un modo cosi dolce ma contemporanemente violento, lo stesso con cui ucciderebbe se stesso se potesse.
Ora è tutto finito, gira lo sguardo verso l'ennesimo punto vuoto della casa e lascia sul tavolo le tracce del suo volontario omicidio, e come se niente fosse, tira di nuovo fuori dalla tasca il pacchetto e ne accende un' altra, pronto a iniziare di nuovo, fingendo di aver dimenticato ciò che è accaduto qualche secondo prima.
Infondo gli va bene così, si è ormai confuso con le sue vittime, divenendo cosi una di loro, ma estendono al contempo lo stesso carnefice.
Prendere a morsi la vita, sfaldarne l'anime e gettarla via,
questa
era
la sua poesia.

punto è virgolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora