Vuoto e lacrime si trovano pogiate sul cuscino, lentamente sprofondano dentro i tessuti di esso finché di loro ne rimarra solo una macchia.
Nel frattempo la testa innesca scenari apocalittici, che nonostante tu provi a scacciare tornano in sogno.
Vorrei poter spiegare la paura di essere abbandonati con una frase, ma è così complessa che non penso di esserne in grado.
Ricordo che sin da piccolo ho sempre avuto il timore di rimanere solo, forse perché mi dicevano costantemente che mi avrebbero abbandonato tutti, soprattutto la zia, e queste parole divenivano rabbia e violenza nei confronti di lei quando tornava a casa; Com'è possibile che gli altri lo pensavano e lei lo avrebbe fatto? non lo so, ma credevo che mostrandomi talmente disperato avrebbe provato tenerezza nei miei confronti e sarebbe rimasta ancora.
Tuttavia queste parole mi tormentavano, continuavo a fare incubi al riguardo, non riuscivo piu a dormire tranquillamente.
ricordo che posizionavo tutti i peluche sul mio letto e li abbracciavo tutti, perche cosi nessuno si sarebbe sentito come mi sentivo io, solo.
Questo però non mi aiutava a crearmi amici:Ne avevo due, G e J, ricordo che con G ho deciso di non parlarci più perché mi aveva ""tradito" raccogliendo le pigne con un altro bambino, e questo significava che avrebbe trovato un nuovo amico, quindi non gli ho più rivolto parola.
Con J invece litigavo ogni volta che diceva di avere altri migliori amici oltre me, perché "non mi vuoi bene io devo essere l'unico" per me lei era l'unica, io non ero abbastanza per lei allora?
Immagini e ricordi, incubi, pianti e sfuriate, foto strappate, rancore e i soliti "non gli parlo più purché non mi vuole bene quando io voglio bene a lei" un sacco di volte l'ho pensato nei confronti di C, lei portava gli altri bambini al parcogiochi, significava che mi aveva sotituito con loro, non mi voleva piu bene, quindi io le facevo del male strappando lentamente la sua foto, sentendomi poi in colpa per questo.
Giocattoli, polvere e cene.
Rotti e saltate, ogni volta che non mi sentivo abbastanza, oppure, non mi ascoltavano.
Abbandono.
Il vuoto di una stanza troppo grande e piena di finestre oscurate da cui la luce non passa, ed il respiro manca sempre di più.
La convinzione che quella persona sia cosi intensamente parte della tua vita da non vivere più senza e la consapevolezza che nessuno proverà i tuoi stessi sentimenti.
Legno che cigola e sedie a metà, come le parole che ingogli per evitare qualunque situazione sgradevole che potrebbe portare l'altra persona ad odiarti e ad andarsene.
Muri spezzati e vernice scolorita, come tutti i tuoi sforzi di evitare qualsiasi discussione, perché significa abbandono.
Questa casa del terrore è piena di insetti che vagano sul muro, come il flusso di peniseri che si alterna rapidamente da uno scenario apocalittico ad uno ancora peggio senza una fine effettiva.
E cosi, qualunque cosa significa abbandono, letteralmente qualunque.
Vivere con il costante bisogno di attenzioni e rassicurazioni non è per niente bello, ma se non le hai quella persona vuole andarsene.
E quando effettivamente quella persona non c'è, sia perche se ne va realmente o no, la sensazione di vuoto ti assale, le preoccupazioni non ti fanno respirare regolarmente, senti un coltello ficcato nello stomaco, cosi tanto infondo che ti passa la fame.
Non ha piu senso fare nulla, perche tanto sei solo.
Notti, silenzio e sigarette.
Luce spenta o accesa? La pausa del buio a volte gioca brutti scherzi, perche ti rendi conto di quanto tu sia solo. Anche il silebzio non è di meno. Mi sento infantile ad ammetterlo, ma infondo cosa non c'è di infantile questa storia?
Nonostante io abbia 17 anni non riesco a dormire se non a contatto con qualcuno o qualcosa che emani calore, e se non c'è un minimo rumore che serva a non farmi sentire solo.
E quando poi diventa cosi forte e assillante il suono dei tuoi pensieri, hai bisogno di scappare, andartene via da quella persona, allontanarla prima che lo faccia lei.
E cosi inizia un nascondino in cui cerchi di scappare e non farti trovare mai, nonostante l'unica cosa che vuoi fare in quel momento è giocare a carte seduto con quella persona in un prato. L'unica opzione resta fuggire, perché potrebbe farti male.
Perché sei in pericolo qui, perché questa persona è un pericolo.
Il senso di vuoto costante, la paura che si trasformi in rabbia. Vorresti solo spiegare cosa stai provando, ma l'unica cosa che riesci a fare è "mordi prima che morda lui". E cosi arrivano anche i sensi di colpa, perche vuoi stare con quella persona, le vuoi bene e vorresti passarci del tempo assieme, ma non puoi, perche ti abitui alla sua presenza e questo significa soffrire.

STAI LEGGENDO
punto è virgola
RandomUna raccolta sconnessa di flussi di pensieri tw: atuolesionismo, dca, suicidio.