Zamija

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Mi sentii precipitare. Feci in tempo a voltarmi e a cadere in posizione buona. Eccomi. "Inferno sono arrivata.. Oh, che bello, oh che felicità! Ahh si!!!" Risi, nello stesso isterico modo. Che voce che avevo. Mi guadai intorno. Sul serio ero l'unica che sorrideva in quel momento? Bah, non capivo perchè essere così depressi di stare in questo bellissimo posto. Ghignavo. L'inferno. Ahh siii L'INFERNO. Dove potevo fare quello che mi pareva senza nessuno che mi diceva nulla. A quel punto, sgranai gli occhi. Il mio ghigno si allargò, assetato di sangue. Ahh nell'inferno c'era anche lei... Risi in un modo isterico, potente e duraturo. AHAHHA CHI FINISCE ALL'INFERNO SE MUORE RINASCE ALL'INFERNO, ME LO AVEVA RACCONTATO LEONARDO. AHH QUINDI SE LA UCCIDO DIECI VOLTE RIAPPARIRA' SEMPRE QUI. MAHAHHAHA. Tastai il mio fianco, certa di trovarla. La presi in mano. La mia splendida e fedelissima ascia. Mi girai attorno, e mentre passavo qualcuno si spostava, spaventato, cambiando direzione. Mi guardai in una pozzanghera. I miei occhi erano per metà insanguinati, per metà demoniaci, ciò che avevo indosso era jeans e una maglia con qualche graffio, leggera, con le maniche abbassate, i miei capelli erano sempre gli stessi, se non per il fatto che avevo anche due trecce sulla testa che sembravano catene, e due corna da diavolo viola. Avevo i denti appuntiti. Adoravo questo nuovo stile. A un certo punto mi voltai e vidi, nel mezzo del nulla, una casa illuminata. Senza udire nulla, sapevo che dovevo dirigermi lì. "Avanti Zamija, sai che la tua vendetta dice la verità, non è terminata e continuerà per sempre." Zamija mi piaceva di più come nome. Victoria non lo volevo più sentire. Aprii la porta della casa e il mio entusiasmo si raddoppiò. Mica male questo inferno... Con un ghigno persistente sulle labbra, entrai nella stanza e chiusi la porta. "Ciao, famiglia"

Nel Buio Più Profondo (2nd of La Verità Nel Buio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora