Tornai a casa con il cuore pesante, consapevole che mi aspettava uno dei momenti più difficili della mia vita. Dovevo dare ai familiari di Thomas la notizia della sua morte, e tutto dentro di me si rifiutava di accettare quella realtà. Non volevo che i bambini fossero coinvolti in questa tragedia. Sophie e Liam dovevano essere protetti da tutto ciò, dovevano continuare a vivere nella loro innocenza per il tempo che fosse possibile. Raggiunsi il salotto e mi sedetti sul divano, prendendo un lungo respiro. Compilai la lista dei numeri da chiamare: il fratello maggiore di Thomas, sua madre, suo padre. Le parole sembravano spezzarsi dentro di me, ma sapevo che non avevo altra scelta. Chiamai per primo il fratello di Thomas, Matthew. La sua voce, di solito calorosa e accogliente, si ruppe in un sussurro quando gli raccontai della morte di Thomas. Sentii un lungo silenzio dall'altra parte della linea, seguito da una serie di domande urgenti, alcune delle quali neppure riuscivano a prendere forma. E poi l’inevitabile richiesta: "Come… è successo? Perché la polizia ti sospetta?." Esitai, cercando le parole giuste. "Era una serata normale… fino a quando non ho scoperto qualcosa di cui non avevo idea. Thomas si è incontrato con una donna, ed è finita… è finita in tragedia. La polizia non mi crede. Pensano… pensano che ci sia qualcosa di più. Che io sia coinvolta." La mia voce si incrinò, e una lacrima solitaria scese lungo la guancia.
Matthew rimase in silenzio per un istante, poi rispose, la voce intrisa di incredulità: "Michelle, lo so che tu non faresti mai del male a Thomas. Ma devi dirci la verità… tutta la verità."
"Lo sto facendo, Matthew. Vi sto dicendo quello che so. La polizia sospetta che ci sia di più… che io avessi un movente. Ma io… io non posso accettare che mi guardino in quel modo, come se fossi colpevole di aver distrutto la nostra vita, la nostra famiglia." Un altro lungo silenzio. Poi la sua voce si fece più morbida. "Non preoccuparti, Michelle. Sarò lì per te. Faremo di tutto per capire la verità. Ma devi essere pronta, la strada non sarà facile."
Dopo aver parlato con lui, presi il coraggio di chiamare anche gli altri, raccontando tutto a ciascuno con il cuore sempre più pesante. Ogni parola, ogni frase, ogni sussurro, sembrava aprire una ferita ancora più profonda. Quando finalmente riattaccai l’ultimo telefono, una solitudine gelida mi avvolse. I familiari di Thomas erano stati scossi e angosciati dalle mie parole, e anche se volevano credere nella mia innocenza, sapevo che il dubbio si era insinuato in loro, come un’ombra ineluttabile. Salendo le scale verso la nostra camera da letto, ogni passo era un peso insopportabile. La casa era silenziosa, avvolta in un’atmosfera densa e irreale. Ogni cosa intorno a me sembrava così familiare, eppure, improvvisamente, anche così distante. Mi sembrava di vivere in un mondo dove la normalità non esisteva più, dove ogni ricordo diventava un taglio, e ogni passo dentro quella casa era come riaprire una ferita. Aprii la porta della camera e fui accolta dal profumo di Thomas, quel profumo inconfondibile che avevo sempre associato a lui. Un misto di muschio e note legnose che, fino a pochi giorni fa, rappresentava per me il rifugio sicuro in cui ritrovare sempre il suo abbraccio. Il suo lato del letto era ancora perfettamente in ordine; sembrava quasi che fosse uscito solo per poco, lasciandomi con la promessa di un ritorno. Mi avvicinai al comodino, e le mie dita sfiorarono il libro che stava leggendo. La copertina era consumata ai bordi, e una piega sulla pagina rivelava il punto in cui si era interrotto. Mi chiesi se l’ultima volta che lo aveva posato, avesse avuto qualche pensiero su di me, su di noi. Era strano come le piccole cose, quelle che avevo sempre dato per scontate, ora avessero un peso che sembrava impossibile da sopportare. Mi sedetti sul bordo del letto, e la vista della sua camicia, gettata distrattamente sulla sedia accanto, mi fece affiorare alla mente un'immagine vivida. Thomas che entrava in camera dopo una lunga giornata di lavoro, il suo sorriso stanco ma sincero mentre mi raggiungeva e mi stringeva a sé. Ricordai la sua risata, profonda e contagiosa, il modo in cui riusciva a sciogliere ogni mia tensione. Con lui, tutto sembrava più leggero, più semplice, come se nessun problema potesse mai veramente abbatterci. Mi portai una mano alle labbra, tentando di trattenere un singhiozzo. La realtà mi colpiva sempre più duramente, come una marea che non smetteva di travolgermi. Ogni ricordo, ogni momento vissuto con lui, ora mi sembrava un segreto doloroso che solo io conoscevo. Abbassai lo sguardo e presi tra le mani una delle sue cravatte, sentendo la morbidezza del tessuto contro le dita. Chiusi gli occhi, cercando di immaginare la sua presenza accanto a me. “Perché, Thomas?” sussurrai nel silenzio. “Perché mi hai lasciata sola con così tanti dubbi, con così tanto dolore?” Ma non ci fu risposta, solo un silenzio assordante che sembrava ridere della mia disperazione. Ero intrappolata tra i ricordi e il bisogno di verità, bloccata in un momento in cui nulla sembrava avere senso. Avrei fatto di tutto per averlo ancora lì, anche solo per un istante, per potergli dire quanto lo amassi, quanto ogni cosa che avevamo costruito insieme fosse la mia vita. Alice mi aspettava al parco, gli avevo detto che le avrei raccontato tutto dopo quando i bimbi non c'erano. Quando arrivai al parco, vidi subito Alice seduta su una panchina vicino alla fontana, con Liam tra le braccia e un sorriso dolce e paziente sul volto mentre gli aggiustava la bavetta, ormai un po’ umida. Sophie, accanto a lei, teneva in mano una nuvola rosa di zucchero filato e appena mi vide, mi lanciò uno sguardo radioso. Non aveva nemmeno fatto in tempo a chiamarmi che si era già slanciata verso di me, lasciando dietro di sé una piccola scia di risate e pezzetti di zucchero che le si erano appiccicati addosso. “Mamma!” esclamò, abbracciandomi stretta e infilando il viso contro il mio cappotto. La presi in braccio, sollevandola leggermente, e lei mi guardò con quegli occhi scintillanti che parevano racchiudere tutto l'amore e la fiducia che un cuore piccolo come il suo potesse contenere. “Guarda cosa mi ha preso la zia!” disse felice, sollevando orgogliosa lo zucchero filato. "È grandissimo, vero?" Le accarezzai una guancia, ancora morbida e appiccicosa, e le sorrisi. "È enorme, tesoro! La zia è stata davvero generosa.” Alice mi raggiunse, cullando Liam che se ne stava tranquillo nel suo piccolo mondo, con gli occhioni azzurri che osservavano il cielo come se lo stesse studiando per la prima volta. Il piccolo aveva una bavetta con degli animaletti disegnati, ed era evidente che aveva appena finito di mangiare perché continuava a muovere le manine verso la bocca, affondando i piccoli pugnetti tra le labbra e facendo dei versi soffici e soddisfatti. Mi venne naturale avvicinarmi ad Alice e prendere delicatamente Liam tra le mie braccia. Lo sentii adagiarsi su di me con quel peso leggero e rassicurante che solo un neonato sa avere, e mentre lo osservavo mi accorsi di quanto quei momenti fossero preziosi, di quanto tutto il resto sembrasse svanire quando avevo lui e Sophie accanto. Alice, intuendo la mia emozione, mi mise una mano sulla spalla e mi sorrise in modo solidale. “Sei stata brava,” mi sussurrò. “Sophie e Liam sono dei bambini fantastici, Michelle.” Liam mi guardò con i suoi occhi limpidi, e notai un piccolo sorrisetto sghembo comparire sulle sue labbra mentre gli baciavo la testolina. Sophie si rannicchiò contro di me, mordicchiando lo zucchero filato e facendo mille domande su dove fossi stata e quando saremmo tornati tutti insieme a casa. La sua innocenza, la dolcezza di Liam, la presenza rassicurante di Alice… erano tutto ciò di cui avevo bisogno in quel momento. Osservai Alice, che mi restituiva uno sguardo comprensivo, e sentii il bisogno di aprirmi con lei, di raccontarle la verità, almeno in parte. Ma non era il momento giusto, non lì, non mentre Sophie e Liam mi stringevano come se fossi l’unico rifugio che conoscevano. “Va tutto bene,” dissi a Sophie, cercando di mantenere la voce stabile. “Mamma è qui con voi, e vi prometto che non andrò da nessuna parte.” Alice annuì, e nei suoi occhi lessi una promessa silenziosa di sostenermi, qualunque cosa fosse accaduta. Il sole iniziava a calare, tingendo il cielo di sfumature rosate e dorate, e sentii che era ora di tornare a casa. Mentre raccoglievo le cose dei bambini, guardai Alice, che stava aiutando Sophie a mettere via i piccoli giochi sparsi sull’erba. La presenza di Alice era stata un’ancora di salvezza in quel momento, e sentivo che avrei avuto bisogno di lei ancora per quella sera. Mi avvicinai a lei, mentre Liam gorgheggiava tranquillamente nella carrozzina. “Alice,” dissi, con un tono più basso, intimo, “ti andrebbe di rimanere a cena con noi? Mi farebbe piacere avere qualcuno con cui parlare, e so che Sophie e Liam adorano averti vicino. E se ti va… potresti restare anche per la notte?.” Alice mi guardò sorpresa, ma poi un sorriso gentile illuminò il suo viso. “Certo, Michelle. Sarà un piacere. Mi fa stare bene essere qui per te e i bambini, davvero.” Mi sentii sollevata. Mentre ci avviavamo verso casa, il peso delle ultime ore sembrava allentarsi un poco. Durante il tragitto, Sophie si addormentò nel seggiolino, con le guance arrossate e un piccolo sorriso sulle labbra, mentre Liam si era già appisolato nel suo mondo sereno, cullato dai dolci movimenti dell’auto. Arrivati a casa, aprii la porta e un profumo familiare di legno e vaniglia ci accolse. Accesi una lampada sul mobile dell’ingresso, e subito l’ambiente si riempì di una luce calda e accogliente. Portai i bambini nella loro stanza: sistemai Sophie nel suo letto e adagiai Liam nella culla, assicurandomi che entrambi fossero comodi e al sicuro. Tornai in cucina, dove Alice stava già preparando un po’ di tè. Era sempre stata così attenta ai piccoli gesti che sembrano insignificanti ma che, nei momenti difficili, fanno tutta la differenza. Ci sedemmo al tavolo, e per un attimo rimanemmo in silenzio, come
se entrambe ci stessimo godendo il raro momento di pace.
“Alice,” mormorai a un tratto, abbassando lo sguardo. “Non so come avrei fatto senza di te oggi. I bambini hanno bisogno di una stabilità che al momento non posso garantire, ma tu… tu sei una sicurezza per loro, e per me.” Lei mi prese la mano, stringendola con affetto. “Siamo una famiglia, Michelle. E questo è il momento in cui dobbiamo essere tutti più uniti. Non sei sola, davvero.” Il calore di quelle parole mi diede la forza che stavo cercando. Avevo perso tanto, ma avevo ancora qualcuno a cui appoggiarmi, e per quanto la strada davanti fosse incerta, in quel momento sentii che, con lei al mio fianco, avrei trovato il coraggio di andare avanti. Seduta al tavolo della cucina, con una tazza di tè che fumava dolcemente davanti a me, la guardai negli occhi, cercando il coraggio di dire le parole che avevo tenuto dentro per troppo tempo. I bambini dormivano serenamente nelle loro stanze, eppure il mio cuore batteva forte, come se il peso di ciò che stavo per rivelare fosse troppo grande da sopportare. “Alice…” iniziai, la voce tremante, ma determinata. “Non so davvero da dove cominciare, ma credo che tu meriti di sapere la verità. La verità su quello che è successo con Thomas.” Mi guardò in silenzio, attenta, non interrompendomi, ma il suo volto rifletteva preoccupazione, come se sapesse già che quello che stavo per dire avrebbe cambiato tutto. “Thomas… negli ultimi tempi era così diverso,” continuai, mentre le parole sembravano fluire in modo naturale, come se finalmente avessi trovato il coraggio di liberarmi da un peso che mi opprimeva. “Era sempre lontano, sempre distratto. La sua presenza era così… distante. Mi diceva che aveva tanto da fare al lavoro, ma io sentivo che c'era qualcosa di più. La sua ossessione per i dettagli, le telefonate misteriose, le riunioni che improvvisamente scomparivano nel nulla, tutto sembrava un modo per allontanarsi da me, da noi.” Poggiai la tazza sul tavolo, le mani leggermente tremanti. Non mi interruppe, ma la sua espressione si fece più seria, come se stesse cercando di comprendere la portata di ciò che stavo raccontando. “Una sera, ho deciso di seguirlo,” dissi, il ricordo di quella notte ancora vivido nella mia mente. “L'ho seguito, senza fargli sapere, perché sentivo che c'era qualcosa che mi stava nascondendo. E… è stato allora che ho visto tutto.” La stanza sembrò diventare più silenziosa, come se il tempo stesso avesse rallentato. Alice non si mosse, ma il suo sguardo si fece intenso, concentrato. “L'ho seguito fino a quel magazzino fuori città. Un posto che non avevo mai visto prima. E poi… l'ho vista. Quella donna. Lei e Thomas, insieme. Mi hanno visto, ma non mi hanno riconosciuta subito. E non posso dimenticare il modo in cui lui la guardava. Non era più il mio Thomas. Non era più l'uomo che conoscevo.” Sentii il nodo alla gola farmi quasi mancato il respiro, ma dovevo andare avanti. Dovevo raccontare tutto. “Poi… è successo qualcosa che non avrei mai immaginato. Ho sentito uno sparo. Ho visto Thomas cadere a terra, sangue ovunque. Non potevo fare nulla, Alice. Ero paralizzata dalla paura. Era come se il mondo fosse crollato intorno a me. Lui… era lì, davanti a me, e non potevo aiutarlo.” Le lacrime iniziarono a scendere senza che riuscissi a trattenerle. Alice mi guardò, il suo volto intriso di compassione, ma la sua espressione non tradiva paura, solo una profonda tristezza. “Quando sono riuscita finalmente a scappare, la polizia è arrivata poco dopo. E adesso… la polizia mi accusa di essere coinvolta. Pensano che io l'abbia ucciso per il tradimento con quella donna. Non so cosa fare, Alice. Non so come spiegare loro che ero solo una spettatrice impotente.” Alice si avvicinò, prendendo la mia mano con fermezza. “Non devi spiegare nulla a nessuno, Michelle. Non sei sola in questo. Non lo sei mai stata. La verità verrà fuori, te lo prometto.” Il conforto nelle sue parole fu come una coperta calda in una notte fredda. Mi sentivo persa, come se la mia vita fosse crollata, ma in quel momento, con lei accanto, mi sembrò che ci fosse ancora speranza.
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Hidden Feelings 2 "Depths Unveiled"
Genç Kız EdebiyatıHidden Feelings: Depths Unveiled è il secondo romanzo che esplora le profondità dell'amore, messo a dura prova dalle avversità della vita. Michelle e Thomas vivono una storia intensa, ma quando le difficoltà iniziano a emergere, il loro legame sarà...