IL GIORNO PRIMA
Vraskic percorse veloce il corridoio del primo piano, scese le scale e svoltò a sinistra. I soldati si immobilizzarono al suo passaggio schierandosi ai lati, poi lo seguirono fino alla stanza più grande del rifugio.
Vraskic aprì la porta e tutti si riversarono dentro.Non aveva bisogno di palchi o microfoni per attirare l'attenzione,
non era mai stato uno a cui piaceva sfoggiare il suo potere con i suoi simili, perciò il posto era spoglio. I membri del clan si raggrupparono uno dietro l'altro, in file precise e Vraskic si fermò nello spazio vuoto di fronte a loro.
«Sono qui per dirvi che la sconfitta di ieri notte è inaccettabile. Non voglio sentire cose scontate. So che sono Cherubini e che sono stati aiutati da Winchester, ma non dobbiamo cedere neanche di un centimetro. Conoscete l'importanza della missione e sapete perché lo facciamo», fece una breve pausa, allargò le braccia per racchiudere tutti.
«Per la nostra specie. Non è il potere che ci interessa, ma la nostra sopravvivenza. Il fine ultimo di questa missione è quello e dobbiamo combattere in ogni modo per ottenerlo».Ci fu un caloroso applauso, fermato solo dalla mano alzata del capo.
«Ora... sappiamo che Demetra sarà più protetta di prima. Non si staccheranno da lei neanche per un istante. Per questo dobbiamo mirare ai suoi punti deboli. Per colpire lei, dobbiamo colpire qualcun altro e costringerla a consegnarsi a noi. Inoltre... Darko è stato catturato».
Ci fu un mormorio sommesso; qualcuno annuì, qualcun altro rispose con versi contrariati, esclamazioni indignate. Vraskic alzò le man e ottenne il silenzio.
«Lo so, lo so. Darko è più che preparato a qualsiasi tortura e non svelerà mai informazioni segrete. Ma... non potremo più fidarci di lui. Gli angeli lo controlleranno, lo contamineranno, lasceranno tracce che permetteranno loro di usarlo come un GPS. Non possiamo concederlo. Perciò, avete l'ordine di ucciderlo alla prima occasione».
Applaudirono tutti un'altra volta, si scambiarono sorrisi crudeli.
Vraskic spiegò a grandi linee come ricattare Demetra, poi consegnò dei fogli a quattro vampiri della prima fila. Infine, congedò il gruppo, uscendo per ultimo.
Salì le scale fino al secondo piano. Arrivò fino in fondo al corridoio e varcò l'ingresso dell'ultima stanza. C'era una sola luce, al centro, che illuminava un tavolo di legno, sul quale giaceva un corpo legato da catene spesse. Tutto intorno era buio e vuoto, fatta eccezione per una scrivania di acciaio con attrezzi di vario genere.
La creatura si divincolò quando il vampiro si avvicinò.
Era un Cherubino, appartenente a una delle famiglie angeliche più influenti e potenti in Paradiso e sulla Terra. Vraskic era orgoglioso del lavoro dei suoi e avanzava fiero. Afferrò un pugnale demoniaco dalla scrivania e raggiunse il tavolo.
«Raphael De Angelis. Vero?», chiese alla vittima.
L'altro annuì, un gesto appena accennato, concentrato sul dolore
che gli provocavano le catene strette ai polsi e alle caviglie.
Il vampiro sorrise. «Ti hanno spiegato perché sei qui? Sai, non mi piace torturare le persone senza che sappiano la ragione della loro
sofferenza».
Raphael fece un lungo respiro. «So chi sei, Vraskic. Se vuoi uccidermi, provaci pure. Però questa non è la soluzione ai vostri problemi».
Vraskic si accigliò. «Perché, tu conosci i nostri problemi? E, addirittura, sai darci una soluzione?»
Abbassò la lama sul braccio dell'angelo, appoggiandola. Raphael strinse i denti.
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Angels' War - Purgatorio
FantasyDemetra ha 19 anni, una sorella gemella e vive a Roma con la sua famiglia. Mentre é incosciente per via di uno svenimento, vede un ragazzo misterioso che non ricorda di aver mai incontrato e che rivede numerose volte in sogno. Quando in uno dei sogn...