Le Cronache di Eldoria: La Guardiana delle Ombre

Capitolo 3 L'Arrivo a Ravenhold

Il sole era ormai alto nel cielo, e i primi raggi di luce filtravano attraverso le finestre delle imponenti strutture della Fortezza dei Guardiani delle Ombre, illuminando le dure e fredde pietre su cui i nuovi iniziati avevano trascorso i mesi precedenti. La Fortezza era un luogo di severità e disciplina, costruito per resistere ai secoli e alle forze che minacciavano la vita stessa. Ogni giorno, tra quelle mura, era stato dedicato all'addestramento intenso e alla preparazione per l'inevitabile confronto con il Flagello.

Per i nuovi Guardiani delle Ombre, questi mesi erano stati una prova di resistenza e determinazione. Si erano svegliati all'alba, affrontato esercizi fisici e tattici, e studiato i testi antichi e le strategie di battaglia. Avevano imparato a combattere con ogni tipo di arma e a difendersi dalle mostruosità che avevano giurato di combattere. La vita nella Fortezza era stata dura e spietata, ma anche necessaria. Ogni lezione, ogni allenamento, era stato un passo verso la loro trasformazione da semplici mortali in guerrieri leggendari.

Ora, al termine di questo lungo periodo di preparazione, il momento della partenza era finalmente giunto. I nuovi Guardiani, indossando le loro nuove armature e brandendo le loro armi, si erano radunati nel cortile della Fortezza, pronti ad affrontare la loro prima vera prova. Garrik, il veterano dei Guardiani delle Ombre, li osservava con uno sguardo che rifletteva una miscela di orgoglio e preoccupazione. Era consapevole delle sfide che i suoi nuovi reclutati avrebbero affrontato e sapeva che solo i più forti sarebbero sopravvissuti.

L'atmosfera era carica di nervosismo e determinazione. I giovani Guardiani si scambiavano sguardi nervosi e parole di incoraggiamento. Alcuni erano impazienti di dimostrare il loro valore, mentre altri erano visibilmente preoccupati per la prova che li attendeva. Garrik avvicinò il gruppo, avente il volto solenne e privo di emozioni superflue.

«Avete passato mesi in allenamento e in preparazione. Ora è il momento di mettere alla prova tutto ciò che avete appreso. La vostra destinazione è Ravenhold, dove il re e le sue forze stanno preparando una resistenza contro il Flagello. È lì che il vostro vero compito avrà inizio.»

Fece una pausa, scrutando ciascuno dei suoi allievi. «Ricordate che non solo combatterete per la vostra sopravvivenza, ma per il destino di tutta Eldoria. Ogni passo che farete, ogni decisione che prenderete avrà un impatto sulle vite di milioni di persone. Non dimenticate mai la gravità della vostra missione.»

I nuovi Guardiani annuirono, alcuni con occhi determinati, altri con un lampo di paura. Garrik proseguì: «Lungo il viaggio, vi troverete di fronte a sfide che non avete mai immaginato. Siate vigili e preparati. Il Flagello non è l'unico pericolo che incontrerete. La foresta è piena di insidie e le strade sono spesso infestate da creature che cacciano i viaggiatori sprovveduti. Ma ricordate, non siete soli. Siete parte di un ordine antico e rispettato.»

Con queste ultime parole, Garrik fece un cenno e il gruppo si mise in marcia. Lasciarono la Fortezza dei Guardiani delle Ombre, attraversando le terre selvagge che si estendevano oltre le sue mura. Il paesaggio era magnifico ma ostile, con colline ondulate e foreste fitte che sembravano nascondere segreti e pericoli.

Il viaggio verso Ravenhold fu lungo e faticoso. Ogni giorno si addentravano sempre di più nel cuore di Eldoria, affrontando le difficoltà del terreno accidentato e le insidie della natura. La tensione cresceva con il passare delle ore, mentre i Guardiani si avvicinavano alla grande fortezza.

Il sole si stava alzando lentamente, tingendo il cielo con sfumature dorate e rosate mentre il gruppo di cavalieri avanzava lungo il sentiero che conduceva a Ravenhold. Le imponenti rovine della fortezza emergevano all'orizzonte, un ricordo muto di un'epoca passata, ora abitata da soldati e guerrieri pronti a fronteggiare una delle più grandi minacce mai conosciute: il Flagello. Il vento, fresco e pungente, portava con sé l'odore della terra bagnata e delle foglie autunnali, un contrasto amaro rispetto alla tensione palpabile nell'aria.