Le Cronache di Eldoria: La Guardiana delle Ombre

Capitolo 7 La Nuova Alleanza

Il gruppo avanzava lungo il sentiero montano, lontano dai resti fumanti di Highcrest. Il freddo penetrava i loro abiti e rendeva ogni passo una prova di resistenza. Astrid si concentrava sulla mappa, tentando di mantenere la rotta nonostante il tremore delle sue mani. Tristan, visibilmente stanco e teso, camminava a passi pesanti, mentre Zyphora, con il suo solito distacco, osservava il paesaggio con un'espressione enigmatica.

Il sole stava appena sorgendo quando il gruppo raggiunse una radura, interrotta da suoni inquietanti. Urla di dolore e il clangore di armi si mescolavano in un caos violento. Senza esitazione, il gruppo si avvicinò alla fonte dei rumori, trovandosi di fronte a una scena di violenza: una donna, armata di arco e vestita con abiti colorati, stava affrontando un gruppo di briganti.

La donna, Elara, si muoveva con precisione letale. Le sue frecce volavano come dardi, penetrando i corpi dei briganti con un sordo schianto. Ogni colpo era un grido di vendetta, un atto di giustizia in un mare di sangue. I briganti, rovesciati dalla furia della donna, tentavano di organizzare una difesa disperata, ma l'assalto era incessante e brutale.

Astrid, Tristan e Zyphora si unirono immediatamente alla battaglia. La scena era un turbinio di ferocia e sangue.

La Guardiana si lanciò nella mischia, il suo spadone fendeva l'aria con forza brutale. Ogni colpo era un grido silenzioso di vendetta. I briganti caddero uno dopo l'altro, i loro corpi sventrati e le teste decapitate, mentre Astrid avanzava senza sosta, l'armatura che scintillava di sangue fresco.

Tristan, con lo spadone sollevato sopra la testa, caricò i nemici con una forza devastante. Ogni fendente era accompagnato da un colpo di impatto che schiacciava gli avversari. Le sue mani, ricoperte di sangue, afferravano il manico dell'arma con determinazione, e il rumore dei colpi che colpivano ossa e metallo era assordante. Le urla di dolore dei briganti si mescolavano ai grugniti di sforzo di Tristan, creando un'orribile sinfonia di violenza.

Zyphora, nel frattempo, scagliava incantesimi con una grazia crudele. Le sue mani tracciavano rune nell'aria mentre i suoi incantesimi colpivano i briganti con una forza esplosiva. Le fiamme divampavano e i corpi venivano ridotti in cenere. I maghi avversari, se presenti, erano obliterati da esplosioni di energia arcana che laceravano il campo di battaglia. Gli incantesimi di Zyphora erano come punte di pugnale, penetranti e spietati, riducendo tutto in rovine fumanti.

Il campo di battaglia era un mosaico di corpi straziati e sangue. I briganti, inizialmente motivati, erano presto sopraffatti dalla determinazione implacabile del gruppo. Le loro grida di terrore si univano ai rumori metallici degli scontri. I loro movimenti diventavano sempre più frenetici, e la loro difesa sempre più disperata.

Elara, con il suo arco sempre teso, non accennava a fermarsi. Ogni freccia che scoccava penetrava in un bersaglio con una precisione mortale, e la sua furia era palpabile. Le frecce volavano e le lame dei briganti cadevano a terra, infrante e spezzate. La donna era un vortice di determinazione e coraggio.

Quando il gruppo si unì a Elara nella mischia, il conflitto divenne un tumulto di sangue e metallo. Astrid, Tristan e Zyphora, con la loro ferocia e abilità, scacciarono rapidamente i briganti rimasti. La scena si trasformò in un macabro teatro di morte, con i corpi dei briganti sparsi in una distesa di sangue e carne squarciata.

Con la battaglia finalmente conclusa, il gruppo si radunò attorno al fuoco. Elara, visibilmente esausta ma determinata, si avvicinò alla Guardiana e ai suoi compagni. Il suo volto, segnato dalla fatica, esprimeva una sincera gratitudine.

«Grazie per il vostro aiuto,» disse, il suo tono rifletteva un mix di sollievo e ammirazione. «Senza di voi, non avrei potuto affrontare questi briganti da sola.»