Le Cronache di Eldoria: La Guardiana delle Ombre

Capitolo 11 Il Dolore e la Redenzione

La camera di Eamon a Bloodstone era inondata dalla luce dorata del pomeriggio, che filtrava attraverso le tende finemente lavorate. Il letto, ornato da morbide coperte e cuscini, era il punto focale della stanza. Roland, ora quasi completamente guarito, riposava lì, e il suo volto era segnato da un'espressione di attesa e ansia. Accanto a lui, Tristan, Astrid e gli altri membri del gruppo erano pronti a condividere tutto ciò che era successo durante la sua malattia.

Roland, cogliendo la presenza di Tristan, sorrise con calore. «Ah, Tristan, finalmente sei qui. È stato troppo tempo da quando ci siamo visti l'ultima volta. Crescesti così in fretta, mio caro figlioccio.»

Tristan si inginocchiò accanto al letto, gli occhi lucidi di emozione. «Lord Roland, non avevo mai pensato di vedervi di nuovo in queste condizioni. La mia felicità nel vedervi guarito è immensa. Mi avete dato tanto, e ora è il momento di restituire ciò che posso.»

Roland fece un cenno a un cassetto vicino al letto, e un servitore si avvicinò per aprirlo. Dall'interno, Roland estrasse un piccolo scrigno di legno intagliato. Era decorato con eleganti motivi floreali e aveva un aspetto usurato ma curato.

«Questo,» iniziò Roland con una voce che tremava leggermente, «è per te, Tristan. È un amuleto che apparteneva a tua madre. Lei lo portava sempre con sé e ora voglio che sia tuo.»

Tristan, visibilmente sorpreso, guardò l'amuleto con una miscela di stupore e rispetto. «L'amuleto di mia madre... non pensavo che sarebbe mai tornato a me. È un gesto così significativo, Lord Roland. Non so come esprimere la mia gratitudine.»

Roland sorrise dolcemente, un sorriso che tradiva una mistura di malinconia e affetto. «Tua madre era una donna straordinaria. E questo amuleto è il simbolo del legame speciale che avete avuto. Ricorda sempre che, anche nei momenti più difficili, la sua forza e il suo amore ti accompagneranno.»

Tristan indossò l'amuleto, il suo volto illuminato dalla luce del pomeriggio. «Mi ricordo poco di lei, ma le storie che mi avete raccontato e gli insegnamenti che mi avete dato hanno sempre rappresentato una guida per me.»

Roland posò una mano sulla spalla di Tristan con tenerezza, cercando di infondere conforto e forza. «Spero che questo amuleto ti dia forza e conforto nei giorni a venire. Le sfide che ci attendono sono grandi, ma ricorda che hai una famiglia che ti ama e crede in te.»

Tristan, con gli occhi leggermente lucidi, abbassò lo sguardo sull'amuleto e poi tornò a guardare Roland. «Le sfide sono sicuramente enormi. Ma ora, con il vostro aiuto e con il supporto dei nostri alleati, credo che possiamo affrontarle insieme.»

Roland annuì con convinzione, il suo sguardo riflettente una speranza rinnovata. «Sì, il futuro di Eldoria è nelle nostre mani. Ma ho fiducia in te e nei tuoi compagni. La nostra causa è giusta e la nostra determinazione è forte.»

Appena il tenero colloquio si concluse, Astrid fece un passo avanti, accogliendo lo sguardo di Roland con un'espressione seria. «Dopo che siete stato avvelenato, la situazione a Bloodstone è diventata critica. Il vostro avvelenamento ha portato il caos e la paura nella città. Senza di voi a guidarci, tutto sembrava perduto.»

Roland si alzò leggermente, i suoi occhi erano pieni di preoccupazione. «Ma come avete fatto a trovare una cura?»

Astrid sospirò profondamente. «La nostra unica speranza era il Reliquiario di Lysandra. Fratello Caelus, un esperto di reliquie antiche, sembrava sapere dove trovarla. Ma le cose sono diventate complicate. Siamo stati informati che Caelus era stato rapito e sostituito da un impostore.»

Tristan si unì al racconto con un'espressione preoccupata. «Abbiamo seguito le tracce fino a Sanctuary, un villaggio isolato. Lì abbiamo trovato orrori che non avevamo immaginato. I cultisti che controllavano il villaggio erano guidati da un Santo Custode, e abbiamo scoperto che il villaggio era immerso in oscuri rituali.»