Le Cronache di Eldoria: La Guardiana delle Ombre

Capitolo 13 Il Ritorno agli Ospitalieri

Dopo una lunga giornata di discussioni e preparativi, il gruppo si ritrovò attorno a un tavolo nella camera di Eamon. Il sole era ormai tramontato, e la luce delle candele danzava sulle pareti, proiettando ombre tremolanti. Astrid, seduta vicino ad Tristan, si sentiva ancora scossa dagli incubi della notte precedente, ma si sforzava di mantenere un'espressione calma e concentrata. Tuttavia, un'ombra di inquietudine sembrava aleggiare nell'aria.

Tristan, dopo aver scambiato un'occhiata con Roland, sembrava nervoso, come se stesse per rivelare qualcosa di importante. Con un respiro profondo, si alzò in piedi, attirando l'attenzione del gruppo.

«Ho riflettuto molto su quale sia il prossimo passo da fare,» iniziò, con la sua voce più grave del solito. «Abbiamo alleati importanti, ma la minaccia del Flagello è troppo grande per noi da soli. Serve un esercito più grande, e... credo che dovremmo chiedere aiuto agli Ospitalieri della Torre dell'Arcanum.»

Astrid sollevò lo sguardo, sorpresa da quella proposta inaspettata. Sentì un leggero nodo nello stomaco. Gli Ospitalieri? Quella parola evocava ricordi scomodi, immagini di maghi controllati e oppressi, e un ordine rigido e autoritario. Ma prima di poter dire qualcosa, Tristan continuò.

«So che è una decisione delicata,» disse, guardando brevemente la Guardiana con un'espressione di colpa nei suoi occhi. «Ma c'è una cosa che non vi ho mai detto. Prima di diventare un Guardiano delle Ombre, ero stato addestrato come Ospitaliere.»

Quelle parole caddero pesantemente nell'aria, come una pietra lanciata in uno stagno calmo. Un silenzio sconcertante avvolse la stanza. Astrid sentì il sangue gelarsi nelle vene, il cuore che batteva più forte, come se fosse stato colto di sorpresa da una rivelazione che mai avrebbe immaginato. Tristan... un Ospitaliere?

La mente di Astrid si affollò di pensieri. Era impossibile negare la sensazione di tradimento che le stava montando dentro, come se improvvisamente stesse guardando una persona completamente diversa. Ma... amava Tristan, anche se non lo aveva mai confessato. E quel segreto che aveva nascosto nel profondo del cuore la spinse a cercare di mantenere la calma. Non poteva permettersi di mostrarsi turbata, non in quel momento.

Tristan abbassò lo sguardo, quasi vergognoso. «È stato molto tempo fa, e non ho mai completato l'addestramento, ma so cosa significa far parte di quell'ordine. Credo che potremmo convincerli a unirsi a noi. La Torre dell'Arcanum ha sempre avuto una presenza ospitaliera forte, e potremmo sfruttare questa connessione.»

Astrid si sforzò di sorridere, ma le parole le si strozzarono in gola. «Capisco... è solo che... non me lo aspettavo. Ospitalieri e Guardiani delle Ombre sono due mondi molto diversi.»

Due mondi in contrasto. Astrid pensava alla sua stessa esperienza con gli Ospitalieri. Le loro rigide regole, il modo in cui controllavano i maghi, il loro atteggiamento freddo e distante. Come poteva l'uomo che amava aver fatto parte di qualcosa di simile? Eppure, Tristan non era come gli Ospitalieri che aveva conosciuto. Era gentile, altruista e sempre pronto a proteggere chi amava. Doveva ricordare questo, doveva mantenere il controllo.

«Sì, lo so,» rispose Tristan, con un tono di voce sincero. «Non mi sono mai sentito a mio agio nel seguire quella strada. È stato Garrik a salvarmi da una vita che non desideravo.»

Astrid annuì lentamente, cercando di nascondere l'agitazione che le cresceva dentro. Devo fidarmi di lui. Non importa il suo passato, ciò che conta è chi è ora. Eppure, quella rivelazione lasciava un sapore amaro in bocca, un peso che non poteva scrollarsi di dosso.

Per un momento, i loro occhi si incrociarono, e Tristan sembrò percepire il turbamento che lei cercava disperatamente di nascondere. Il suo volto si addolcì, e abbassò la voce. «Spero che tu possa capire. Non volevo nascondertelo, ma pensavo che non fosse rilevante... finché non è diventato necessario.»