Da maggio ad agosto, Christian lavorò intensamente in giro per l'Italia, tenendo masterclass di danza.
Nel frattempo, Victoria partecipò a vari shooting di moda a Parigi, accompagnata assieme all'amico Guido, che le aveva procurato quel lavoro.Quindi i tuoi ragazzi non si vedevano da marzo?
Non esattamente...
Dopo la conclusione del serale, le ultime settimane di maggio le passò a Bergamo a casa di Christian, conoscendo tutta la sua famiglia e amici.Victoria era entusiasta di essere a Bergamo, lontano dalla frenesia di Roma.
Le due settimane con la famiglia di Christian promettevano di essere una parentesi speciale, un'opportunità per conoscere meglio non solo lui, ma anche il suo mondo.
La sua timidezza, seppur presente in alcuni momenti, si dissolse rapidamente non appena fece il suo ingresso nella casa di Christian.La mamma di Christian la guardò con un sorriso caloroso non appena varcò la soglia di casa. Il suo abbraccio era genuino e affettuoso, come se Victoria fosse già parte della famiglia.
"Finalmente ti incontro di persona," disse, stringendola in un abbraccio materno.
"Ho sentito tanto parlare di te da Christian. Sono felice di conoscerti."
Victoria si sentì subito a suo agio sotto il suo sguardo affettuoso. "Anche io sono felice di essere qui," rispose, sorridendo timidamente.
"Ti farò sentire a casa," continuò la mamma di Christian, prendendola per mano come se fosse una di famiglia."Stiamo tutti aspettando che tu ti unisca a noi, non vediamo l'ora di conoscerti meglio."
Non c'era bisogno di dire altro.
Il calore e la sincerità delle parole di Christian sembravano non solo accoglierla, ma farla sentire subito parte di qualcosa di più grande"Dopo l'affettuoso benvenuto, la mamma di Christian sorrise a Victoria e, con un gesto che la fece sentire subito parte della famiglia, le disse: "Vieni, voglio farti vedere dove tutto prende vita. Christian e sua sorella insegnano nella mia scuola di danza, e sarebbe bello se ci venissi a dare un'occhiata."
Victoria annuì, sorridendo entusiasta.
Era curiosa di vedere come fosse l'ambiente di danza che aveva tanto contribuito a plasmare la vita di Christian e della sua famiglia. "Mi piacerebbe moltissimo," rispose.
La mamma di Christian la prese sotto braccio, mentre Christian e sua sorella si univano a loro, pronti per la lezione.
La scuola di danza, un moderno studio di hip hop, era piena di energia.
Pareti colorate, specchi dal pavimento al soffitto, e un'atmosfera vibrante di passione per il ballo.
"Benvenuta nel nostro mondo," disse Christian, mentre entravano nella sala principale. "Qui ci alleniamo, ma ci divertiamo anche tanto."
Victoria guardò con attenzione mentre i ragazzi si preparavano per la lezione.
Era evidente che la scuola non fosse solo un luogo dove insegnare passi, ma una vera e propria famiglia di danzatori.
La mamma di Christian si mise subito all'opera, dando gli ultimi consigli prima di cominciare.
Christian e sua sorella si avvicinarono a Victoria, con un sorriso complice. "Ti va di fare qualche passo insieme a noi?" chiese la sorella di Christian, visibilmente entusiasta all'idea.
Victoria non ebbe alcuna esitazione. "Non vedo l'ora," rispose con un sorriso grintoso, pronta a unirsi al gruppo. Non solo era una professionista, ma le piaceva l'idea di condividere quel momento con la famiglia di Christian, sentendosi parte di un qualcosa che andava oltre la semplice danza.
La lezione si svolse con energia, risate e spensieratezza, mentre Victoria si adattava rapidamente al ritmo del gruppo.
La mamma di Christian, sempre attenta, la osservava con orgoglio, facendole occasionali complimenti. "Sei fantastica!" le disse alla fine della lezione, approvando senza riserve il suo approccio e la sua energia.
Victoria sorrise, grata per le parole affettuose, ma non aveva tempo di rispondere prima che uno dei ragazzi del gruppo si avvicinasse.
"Sei incredibile!" le disse, con un sorriso amichevole.
Victoria, visibilmente divertita dalla sua energia, rispose con un sorriso grintoso. "Grazie, ma devo dire che il vostro gruppo ha davvero energia!"
Christian, che li aveva osservati da lontano, si avvicinò a Victoria, un sorriso sincero sulle labbra. "Ti sei davvero superata," disse, il suo tono più caldo del solito. "Mi sei mancata."
Victoria lo guardò negli occhi, il battito del cuore che aumentava senza motivo.
"Anche tu mi sei mancato," rispose, con un sorriso che non riusciva a
nascondere.
In un attimo, senza dire altro, Christian la prese per il viso e la baciò delicatamente sulle labbra.
Il bacio fu breve, ma sufficiente a farla sentire una scarica di calore attraversarle.
Quando si separarono, Victoria, un po' sorpresa, lo guardò con un sorriso spontaneo e leggero.
Non credeva lo facesse davanti a tutti o la sua famiglia.
Il ragazzo non le diede nemmeno il tempo di proferire parola che subito cominciò a parlare :"Ti andrebbe se ti portassi a mangiare la pizza?"chiese Christian, mentre il gruppo cominciava a sciogliersi.
Victoria sorrise, ma non poté fare a meno di rispondere con un pizzico di ironia: "Pizza? A Bergamo? Mi sa che dovrò aspettare un po' per la vera pizza napoletana!"
Tutti risero, e Christian si fece serio per un attimo, fingendo di essere offeso.
"Ehi, non puoi dire così! La pizza bergamasca ha il suo fascino!"
A interromperli fu Alexia, sua sorella, che ironicamente ammise "Turbo ma pure tu...come fai a proporre a una napoletana la pizza non in patria, a ognuno le sue tradizioni"
Victoria rise divertita, sentendo l'atmosfera allegra e senza tensioni.
Nonostante fosse appena arrivata, la naturalezza di Alexia e il suo spirito scherzoso la facevano sentire già più a suo agio. "Beh, non posso resistere a una sfida," rispose Victoria, con un sorriso complice. "Vediamo se la pizza bergamasca riesce a battere quella napoletana!"
"Tesoro te la farà provare un'altra volta, se deciderà di perderti, non ci sa proprio fare con le ragazze.."
"ALEXIA"- urlò il ballerino interrompendola, scaturendo ilarità generale nella sala
"Stasera per fortuna mamma e papà hanno organizzato un ape da noi "
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Portami a ballare
FanficNarrazione in terza persona. Pura immaginazione Dal capitolo 11: "Sulle note di quella canzone incalzarono i loro passi aumentandoli progressivamente. Lui prese tra le proprie mani il suo viso, a differenza sua che alzava verso l'alto le braccia. ...