Capitolo 14: Nuovi Passi

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Ivy aveva appena lasciato il bar e il cugino di Evan. Il momento passato con loro, benché breve, l'aveva segnata più di quanto avesse voluto ammettere. Le parole di Dominic, la sua battuta scherzosa, il sorriso di Evan. L'atmosfera in cui erano stati immersi sembrava così lontana dal mondo che lei conosceva. Un mondo fatto di solitudine e paura. Un mondo in cui aveva dovuto imparare a non fidarsi di nessuno.

Mentre camminava verso casa, il rumore dei suoi passi risuonava nel silenzio della strada deserta. I pensieri si sovrapponevano, confusi. La giornata era stata lunga, ma aveva avuto qualcosa di diverso. Quella sensazione che, forse, c'era ancora qualcosa da salvare dentro di lei. Qualcosa che poteva crescere, fiorire. Una speranza che sembrava lontana, ma che, al momento giusto, le si era presentata in modo discreto.

Ivy si sedette sul suo letto e scrisse nel diario che aveva trovato nella scatola delle sue cose, nascosta in un angolo della sua stanza. La penna correva sulla carta, e le parole, per quanto piene di incertezze, le facevano sentire di più il peso delle sue emozioni.

"Oggi ho fatto un passo avanti. Non so se è il passo giusto, ma so che ho fatto qualcosa. E forse, questa volta, è il momento giusto per me. Per ricominciare da zero. Non so cosa succederà, ma mi sono sentita viva in un modo che non sentivo da molto tempo. Voglio vedere dove mi porta questa strada. Voglio trovare la forza di essere me stessa."

Le lacrime scivolarono lungo le sue guance, ma questa volta non erano lacrime di paura o di frustrazione. Erano lacrime di liberazione. Una parte di lei, la più forte e più coraggiosa, le stava finalmente dando la possibilità di esistere, di vivere la sua vita senza il peso della manipolazione di Ryan e senza il ricordo costante di ciò che aveva perduto.

Ivy chiuse il diario, lasciando che la sua mente trovasse la pace che cercava. Stava iniziando a credere che, dopo tutto, potesse esserci una nuova strada per lei. Una strada che non avrebbe percorso da sola, ma che avrebbe affrontato con il coraggio che, fino ad allora, non si era mai sentita di avere.

Il pensiero di un nuovo inizio le sembrava ancora estraneo. Forse era troppo presto per pensare di poter tornare a sorridere senza sentirsi in colpa. Ma per la prima volta, era disposta a provarci.

Ivy camminava avanti e indietro nella sua stanza, con il telefono tra le mani. Il ricordo dello scontro con gli amici di Ryan le bruciava ancora addosso: il panico, la sensazione di essere soffocata, e poi la calma inaspettata che le aveva trasmesso Evan. Era un pensiero ricorrente, e con il passare delle ore sentiva il bisogno di parlarne con qualcuno. Fu allora che decise di chiamare sua zia.

Il telefono squillò solo un paio di volte prima che la voce calda e affettuosa della zia rispondesse.

"Ivy, tesoro! È un po' che non ti fai sentire. Come stai?"

"Zia..." Ivy si sedette sul letto, giocando con un angolo della coperta. "Sto... non lo so, sono ancora un po' scossa. È successa una cosa strana l'altro giorno."

La zia si fece subito attenta. "Cosa è successo, cara? È tutto a posto?"

Ivy prese un respiro profondo e iniziò a raccontare. Le spiegò di come era stata avvicinata dagli amici di Ryan, di come la situazione si fosse trasformata in una minaccia. Mentre parlava, si rendeva conto di quanto fosse importante sfogarsi e di come quella storia ancora le facesse tremare la voce. Arrivata alla parte in cui erano intervenuti Evan e Dominic, sentì un sollievo nel raccontare la loro prontezza ad aiutarla, la loro difesa inaspettata.

"E poi, quando le cose stavano degenerando, è stato Dominic a fermare tutto con un pugno," disse Ivy, un leggero sorriso nella voce. "Onestamente, non pensavo che qualcuno si sarebbe messo nei guai per difendermi, meno che mai qualcuno che conoscevo appena."

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