2. Incubi e ricordi

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Pensavo che non avrei rivisto Elizabeth per tutte le vacanze nataliazie e invece mi sbagliavo. Il mattino dopo il ballo dormii fino a mezzogiorno, non ero mai stato un ragazzo che si svegliava presto durante le vacanze e dopo una festa dormivo sempre molto di più. Quando finalmente mi svegliai capii che se non avessi mangiato subito non avrei fatto in tempo ad andare fuori con Iris, le avevo promesso che l'avrei accompagnata a prendere i regali che le mancavano, era sempre in ritardo su queste faccende.
Mia mamma mi accolse in cucina con un sorriso. - Com'è andata la festa? - disse mentre girava il sugo.
- Bene. Alla fine non mi sono neanche annoiato così tanto - risposi.
- Chi era la ragazza di Thomas? E Iris era con Charles? - Mia mamma era davvero informata sulle mie faccende.
- Thomas ha portato la cugina - dissi tranquillamente ma mia madre capì subito il mio interesse per quella ragazza e mi lanciò un'occhiata. Feci finta di niente e risposi affermativo alla seconda domanda.
- Quando la smetterà quel ragazzo di tormentare la povera Iris? Non si accorge che non le importa? - disse senza aspettarsi risposte.
- Non ne ho idea mamma. Quando si mangia? - chiesi.
- Hai dormito e hai saltato la colazione, ora aspetti tutto il tempo necessario.
Sbuffai. Se il cibo ci metteva molto a cuocere non avrei davvero fatto in tempo.
Io e mia mamma vivevamo soli, i miei genitori avevo divorziato quando io avevo dieci anni e mio padre aveva un'altra donna con cui conviveva ora. Odiavo mio padre, aveva tradito mia mamma per un periodo lunghissimo e non glielo avrebbe detto se io non lo avessi scoperto. Lei era incinta quando glielo dissi ma non lo sapevo, non sapevo che avrei avuto un altro fratello. Per la scoperta le venne un malore e perse il bambino. Avevo passato le settimane, che il tribunale mi aveva obbligato a stare da mio padre, chiuso in camera e appena compiuti sedici anni avevo smesso di andarci, non sopportavo la sua vista, non sopportavo lui e non sopportavo quella donna con cui aveva tradito mia madre. Mia mamma non mi obbligava a sentirlo, era da egoisti, lo sapevamo entrambi, ma lei non voleva che mio padre sapesse nulla di me.

Appena fu pronta la carne mangiai in fretta e corsi a vestirmi. Iris voleva sempre trovarsi così presto. Salutai mia mamma e le spiegai che uscivo con la mia amica.
La strada fino al centro commericiale era monotona e piena di gente come al solito. Iris mi aspettava davanti alla seconda entrata. Portava un cappellino grigio e una sciarpa che si intonava, e strofinava le mani cercando di scaldarle, i lunghi capelli rossi erano raccolti in una treccia. Appena mi vide alzò la mano in segno di saluto.
- Eccoti finalmente! Sei in ritardo - disse - Credevo non saresti più arrivato, ma quanto ci hai messo?
- Non sono in ritardo, sono i tuoi orari che sono impossibili!
- Non è affatto vero. Vieni. - E iniziammo ad entrare al centro commerciale.
Mi guardai intorno tra i negozi per trovarne uno che potesse nascondere un regalo per Thomas e Iris, come al solito, riprese a parlare. Mi raccontò di quello che era sucesso ieri quando me n'ero andato e di come Thomas aveva insistito per essere lui a riaccompagnarla a casa e non Charles. Aveva iniziato a farneticare sul fatto che, se fosse rimasta sola in macchina con lui, le avrebbe sicuramente messo le mani addosso.
- E alla fine con chi sei andata? - chiesi interrompendola mentre si fermava a respirare.
- Thomas mi ha dato talmente sui nervi che me ne sono andata con Charles.
- Ti ha fatto qualcosa?
Lei sbuffò. - Ha provato ha baciarmi quando siamo arrivati davanti a casa ma io ho aperto la portiera e me ne sono andata.
- Meno male.
Charles era il genere di ragazzo popolare, bello, ricco e tutto il resto. Quando puntava una ragazza lei doveva essere per forza sua e lui otteneva sempre ciò che voleva. Non avevo conosciuto una ragazza che lui aveva scelto come preda che non era caduta tra le sue braccia. E ora che aveva puntato Iris avevo paura per lei, avevo paura che si lasciasse fregare e poi venisse usata. Non ero ancora riuscito a capire perché Charles avesse scelto Iris, insomma era bella, e questa era una cosa oggettiva, ma aveva avuto ragazze che lo erano molto di più. Thomas diceva che era per via degli occhi, Iris aveva due enormi occhi blu; i capelli rossi e gli occhi blu erano una combinazione molto bella.
- Ma cosa vuole da me? Lo odio - esclamò interrompendo i miei pensieri.
- Sei la sua prossima conquista - spiegai.
- Be' io non voglio essere la sua prossima conquista. Non capisco come abbia fatto ad accorgersi di me!
In effetti era strano, Iris non stava di certo con i due più popolari della scuola, eravamo di quel gruppo di mezzo che in pochi sapevano esistesse. La gente non ci evitava come la peste ma nemmeno avrebbe fatto di tutto per stare con noi, e a me non dava fastidio fosse così.
- Non ne ho idea - risposi.
Rise. Era formidabile il modo in cui tornava felice così in fretta. - Se tu fossi stato una ragazza ora mi avresti detto che era perché sono molto bella.
Le diedi uno spintone e indicai un negozio - Forza, entriamo.
Ci mettemmo molto a scegliere un regalo per Thomas, che non era affatto facile in regali, e alla fine prendemmo un cd della sua band preferita. Era costato molto perché era un'edizione speciale ma a Iris non era importato; appena lo aveva visto le si era illuminato lo sguardo e aveva annuito: Thomas avrebbe amato quel regalo.

Elizabeth Lane  [sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora