Capitolo 6

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Isabel

La vernice si era asciugata, l'odore  era impregnato in quelle mura.  Niall stava toccando con cura la superficie, per vedere se era definitivamente asciutta.
"È bella vero?" Mi chiese con un sorriso stampato sul volto. Gli sorrisi di rimando. Lui era bello, Niall era tutto ciò che vedevo di estremamente meraviglioso. Annuii e mi avvicinai a lui, era entrato nella mia vita così velocemente e ormai come un pensiero fisso. Sperai di aver fatto lo stesso effetto su di lui.
"Si, è davvero travolgente" mi riferivo ai suoi occhi, descrivevo ogni piccola sfumatura di quell'azzurro così prodigioso.

Faceva molto caldo quel giorno, eravamo stesi sul pavimento della sua vecchia camera; Niall aveva aperto ogni finestra presente per far circolare di più l'aria. Il venticello tiepido ci lisciava la pelle. Ero stesa di lato ad osservare lui che guardava il soffitto, sapeva che lo stavo guardando. In alcuni attimi sorrideva, forse qualche ricordo divertente che gli tornava in mente. Mi piaceva osservare ogni suo lineamento, studiare il suo corpo, il suo viso. Niall era una di quelle persone che non ti stancavi mai di fissare, più lo guardavi più ti soffermavi su qualcosa di nuovo, un neo che prima non avevi notato o semplicemente ti limitavi ad osservare per un tempo indefinito un punto della pelle che avresti voluto toccare o baciare e renderlo tuo soltanto.
"A che pensi, Isabel?" amavo il modo in cui pronunciava il mio nome, e adoravo il fatto che in ogni frase, in ogni domanda, doveva  sempre aggiungerlo. "Non lo so, ho tante cose per la testa." Risposi chiudendo gli occhi. "Perché mi guardi Isabel?" Sorrisi appena a quella domanda. Si era spostato anche lui di lato, avevo sentito lo scricchiolio del legno sottostante. Avevo ancora gli occhi chiusi, il vento mi faceva respirare l'odore di Niall. "Mi piace guardarti. Tu perché mi guardi Niall?" Sorrisi, vedevo il suo viso nella mi mente, vedevo lui anche con gli occhi chiusi, ormai Niall era stampato nei miei pensieri. "Perché sei bellissima, Isabel" un sorriso mi scappò dalle labbra, aprii gli occhi ed era così bello da mozzare il fiato. Volevo dire qualcosa, dire che mi metteva in difficoltà la sua presenza ma che non avrei resistito a non vederlo più. Volevo ringraziarlo, ma la sua vicinanza improvvisa mi fece ammutolire.

Eravamo a qualche centimetro di distanza, il suo respiro mi solleticava le guance. Era un continuo scambio di sguardi. Mi piaceva stare con lui per questi momenti, metà imbarazzanti, metà indimenticabili. Era indescrivile ciò che stavo provando in quell'istante.
"Domani sera c'è la festa in paese" dissi senza pensare. Avrei voluto essere accompagnata da lui, stare abbracciata tutta la sera, ma non potevo. Mia madre non avrebbe acconsentito. "È una specie di invito Isabel?" Rise, andai in panico. Sembrava un invito? "Non lo so, tu vuoi che sia un invito?" Arrossii. Aveva poggiato la sua mano sul mio fianco e mi aveva avvicinata ancora di più al suo corpo. "No, non voglio un invito" Oh. Non voleva andarci con me. Ero solo una ragazzina, cosa pretendevo? Lo vidi sorridere e abbassare il viso per guardare i miei occhi. "Non lo voglio Isabel, perché dovrei essere io ad invitare te."
Alzai il viso dal pavimento poggiandolo sul braccio per guardarlo dall'alto. "Quindi mi stai invitando a trascorrere la festa di fine Giugno insieme a te, Niall?" Ridemmo insieme, due suoni diversi, due tonalità differenti, ma emanate per lo stesso motivo: eravamo felici. "Si, piccola Isabel, è un invito. Accetterai?" Diventai subito seria. "Sai che non possiamo Niall,  mia madre mi ha praticamente obbligato a non vederti. Come faremo?" Sbuffò, sul viso aveva una di quelle espressioni che adoravo, era pensieroso. "Cosa stai escogitando?" Chiesi divertita dal suo broncio. "Avevo in mente una fantastica serata e sto cercando un modo per andarci." Mi guardò. "Per andarci con te, Isabel"

***

Ci saremmo visti dietro la chiesa, sotto la grande quercia. Niall aveva pensato a tutto.
Avevo preso un vestito dall'armadio della  mamma, era corto fino al ginocchio e mi ricadeva dritto lasciando coperte le mie forme sotto il tessuto bianco panna. Avevo i capelli lunghi sciolti e la mia carnagione scura per via dell'estate, era perfetta per quel l'abbinamento. "Isabel, non vieni con me alla festa?" Mi richiamò mia madre quando aveva notato che stavo uscendo senza di lei. "Uhm.. Vado con Loren, ci vediamo li."

Isabel Trust /Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora