Capitolo 8

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Isabel

Dopo che Niall aveva posato i documenti nella sua auto, che era parcheggiata a distanza dalla casa per non far si che qualcuno ci vedesse, ero rimasta da sola a trovare qualcosa riguardo suo padre. Non so perché ma una sensazione mi diceva che stavo guardando nel posto sbagliato. Uscii dall'ufficio e attraversai il salotto andando verso le scale. Il legno scricchiolava e l'aria era umida. Era molto strano perché il clima qui era sempre stato molto secco; decisi di non pensarci e di continuare a frugare in una casa non mia. Non avevo mai fatto una cosa del genere, non avevo nemmeno mai pensato che sarei entrata in una casa sconosciuta, invece nel giro di pochi mesi ne avevo girate tre. Mi stupiva questa cosa, ero diventata una cattiva ragazza? Non mi piaceva avere questa reputazione, e non volevo che la gente pensasse male di me. Senza rendermene conto, stavo aprendo i cassetti di un settimino. Ero dentro una stanza da letto e potevo intuire che era quella di Betty. All'interno di essi c'era biancheria, tanta di quella biancheria che sembrava di stare in un negozio di lusso. I manici di ogni cassetto erano oro, e potevo capire dal tocco che non si trattava solo del colore; il legno era lucido e ricoperto di venature più scure e quello rendeva il tutto più elegante. Mi guardai intorno, nel settimino non c'era nulla, dovevo pensare. Il letto era intatto, cinque piccoli cuscini ad abbellire il copriletto e le grandi ante dall'armadio erano specchi puliti senza un impronta. Il mio specchio della camera mi venne in mente, le mie piccole mani erano impresse su di esso e mi scappò una risatina, ero davvero una ragazza disordinata e pasticciona. Mi appoggiai sul letto, era alto e duro, come poteva Betty dormire qui? Non c'erano foto come nella camera della mamma, perché? Betty era sposata? Mi venne in mente che non avevo chiesto questo particolare a Niall. Aprii l'armadio ed era pieno di vestiti, come se ci vivesse ancora. Non sembrava una casa che non veniva aperta da anni, era pulita e c'era ogni cosa. Sfiorai ogni vestito, erano belli, uno cadde dalla stampella e lo raccolsi. C'era una scatola, la presi e iniziai ad aprirla. Erano foto di Betty e Marion di parecchi anni fa. "Isabel.?" Mi sentì chiamare da Niall. "Sono qui." Sussurrai per farmi sentire. Sentivo lo scricchiolio del legno, stava salendo le scale, almeno una cosa l'aveva capita. "Che stai facendo?" Mi chiese, sembrava un rimprovero. "Questo è tuo padre?" Nella foto c'era un uomo bello, alto e identico a Niall. "Si. Dovresti metterle a posto. Non c'è nulla qui." Era nervoso? Lo guardai, "che succede?" Prese la scatola come risposta e mise tutte le foto dentro. "Niall sto cercando di aiutarti." Replicai un pò arrabbiata. "Non in questo modo, Isabel. Non frugando nelle cose di mia zia." Cosa? Abbiamo appena svuotato il suo studio, perché non dovremmo guardare delle foto? Potrebbero esserci utili, che cavolo gli prendeva? Pensai che forse vedere la foto di suo padre lo aveva innervosito e allora decisi di lasciar perdere, tanto li, c'erano solo foto. Cercai di convivere me stessa che in quella scatola non avrei trovato nulla, cercai con tutta la forza che avevo di non riprenderla e di continuare a cercare. Non volevo discutere con Niall. "Scusami" sussurrai. Aveva appena chiuso l'armadio e lo abbracciai da dietro, poggiando la mia testa sulla sua schiena. Era così alto che arrivavo a metà busto. Strinse le sue mani nelle mie. "Scusami tu, Isabel" Avevo gli occhi chiusi e respiravo il suo odore attraverso la maglia, non mi accorsi che mi aveva trasportato vicino al letto. Solo quando senti le sue labbra sulle mie capii che ci stavamo sdraiando. Continuava a baciarmi in un modo diverso da come lo faceva sempre, non era dolce, era furioso. Toccava il mio corpo come non aveva mai fatto; ero un po sorpresa ma lo lasciai fare, era Niall, mi fidavo di lui. Aveva bisogno di sfogarsi e se il suo modo di farlo era baciarmi così, l'avrei lasciato fare sempre. Ero imbarazzata perché il mio vestito era praticamente alzato del tutto, Niall continuava a strusciare il suo corpo su di me, era una sensazione nuova per me. "Niall." Sussurrai non appena ci staccammo, "cosa.?" Non riuscivo a parlare del tutto, mi confondeva. "Isabel, io..." Era spaventato, i suoi occhi erano Strani, pensava che non mi fosse piaciuto? Decisi che se avessi continuato a baciarlo, la sua paura di aver fatto qualcosa di sbagliato sarebbe sparita.

Isabel Trust /Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora