Capitolo 15

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Isabel

1 Luglio 1973

Limiti!
Da quando la mia relazione con Niall era iniziata, non avevo avuto più limiti. Nessun limite.
La parola "limite" era un qualcosa che mi ricordava zio Bob, infatti dopo averci ripensato per bene, mi ero ricordata che ogni volta che lui mi raccontava qualche storia, la sua frase celebre era "vivi ogni giorno senza nessun limite. La vita non ha limiti." Sapere che era stato zio Bob a dirmi quelle cose mi rendeva ancora più fiera di ciò che stavo facendo, perché il mio più grande limite, era stato proprio suo figlio.

***

La temperatura di luglio era davvero alta e non aveva mai fatto così caldo nello Yorkshire, o almeno da quello che ricordavo. Io e Niall, con tanto di coraggio, avevamo deciso che era il momento di andare da Will a finire quello che avevamo iniziato mesi prima.

"Tanti auguri amica mia. Come ti senti?" Loren, l'unica amica che avevo e che era rimasta accanto a me nonostante tutte le chiacchiere su me e Niall. Will ci aveva detto che sua figlia non sapeva la nostra storia, per il "segreto professionale", ma io ero convinta che lei ne fosse al corrente, forse solo in parte, ma lei sapeva, lo sentivo. "Mi sento elettrizzata e non vedo l'ora che arrivi stasera." Ricambiai il suo abbraccio. "Ciao mistero." Loren aveva salutato Niall con il suo soprannome assegnatogli da lei. Loro due battibeccavano sempre, ma in fondo, forse molto in fondo, si volevano un gran bene. "Ciao Loren" e sorrise.

***

Dopo aver ringraziato Will per i suoi auguri verso di me, ci eravamo seduti nello stesso posto di un anno prima, con la differenza che quella era sicuramente l'ultima. "Allora Will, eccoci di nuovo qui, cosa hai per noi?" Chiesi cercando di ammorbidire quella tensione che ci stava tenendo stretti come corde di violino. "Vuoi che ti spiego in breve o vuoi che arrivo al sodo subito? È il tuo giorno, decidi tu oggi." Parlare con Will era sempre abbastanza rilassante ma al tempo stesso inquietante, non riuscivo mai a capire se scherzasse o se facesse sul serio e poi lui rendeva tutto uno stupido gioco, "trova il tesoro"; che da una parte era divertente ma c'erano in gioco le nostre vite. "Ancora ordini di zio Bob?" La sua risatina era dolce come quella di Loren. "Esatto piccola Trust." La mano di Niall strinse la mia; qualcosa era cambiato in noi, come se nel nostro grande mondo, ci fosse appena stata una piccola crepa. Dopotutto c'era stato un piccolo tradimento e la fiducia era diminuita un po'."spiegaci in breve." Niall era teso quanto me. "Bob ha sempre sperato in voi due, ha sognato fino all'ultimo istante di vedere questo." Aveva indicato le nostre mani unite e senza rendermene conto, mi ritrovai a sorridere. "E visto che avete scelto la spiegazione breve, è per questo che vi consegno questa piccola scatola e vi lascio alla vostra immaginazione." Prese dal cassetto della scrivania un piccolo cofanetto e me lo porse; avevo timore mischiato con la curiosità, come quando si scarta un regalo. "Questo è un regalo di Bob per voi due." Guardai Niall che sembrava più che altro confuso.

Quello che trovai all'interno mi lasciò totalmente senza parole. "Che significa?" La voce di Niall era spuntata fuori dal nulla, in cerca di una spiegazione. "Cosa sono secondo voi?" Le guardai bene, ed io ero sempre stata una di quelle che amava i dettagli ma in quel piccolo e meraviglioso gesto, avevo trovato la cosa più bella emozionante.

Due fedi. Due anelli con all'interno una semplice parola: "destino". Doveva averle pagate una fortuna ma in quel momento pensai che nessun altro regalo potesse essere paragonato a quello. "Ci sposiamo?" Sussurrai con le lacrime agli occhi voltandomi verso di lui. Lui invece, sembrava confuso. "Come poteva esserne così certo?"Chiese Niall a Will e lui semplicemente risposte di leggere ciò che c'era inciso sulla fede. Destino! Io Niall eravamo destinati? Io non credevo tanto nel destino, lui era quello attaccato alle tradizioni. "Servono due testimoni e posso celebrare le nozze anche io stesso." Will mi riscosse dei miei pensieri. "Cosa? Dobbiamo sposarci adesso?" Chiesi in preda al panico. Avevo appena compiuto 18 anni. "Se voi volete sì, era quello che Bob desiderava. Voi due ve la sentite? Altrimenti potete sposarvi quando volete o semplicemente indossare l'anello come semplice regalo."
E quello fu l'istante più bello, i nostri occhi a cercarsi, i pensieri che si leggevano negli sguardi, le mani ancora unite a stringersi e intorno a noi il nulla. Solo tanta immaginazione, solo tanto amore e paura.

***

Gli occhi di mio padre erano strani, non riuscivo a percepire nulla, quelli di mia madre erano sempre più spenti. Avevo rovinato tutto io? "Vi sto dicendo che mi dispiace di essermi comportata così, di aver cambiato il nostro rapporto e specialmente di aver rovinato la nostra famiglia." Lo sguardo di mia madre era scattato sul sul mio non appena pronuncia con la parola. "Non è così." Aveva sussurrato. "Non importa cosa sia successo in passato, non importa più ormai solo che in questo momento nella mia vita sta succedendo qualcosa di davvero bello e io voglio che voi siate partecipi di questo." Presi le loro mani, e li incitai a guardarmi. "Potresti accettare Niall per favore?" La speranza nella mia domanda, il desiderio di tornare ad essere una famiglia normale."Io non l'ho mai rifiutato." Rispose mio padre, e fu come se il mio cuore fosse ripartito. Io e lui guardammo la mamma, sapevo che mio papà era dalla mia parte, lo era sempre stato. "Va bene". Aveva annuito la donna di casa. E dopo quelle risposte, ma più che altro dopo le loro espressioni sincere, avevo capito che finalmente stava andando tutto nel verso giusto.

***

La musica era abbastanza alta, la mia festa di compleanno era perfetta non mancava nulla. "Posso portarti a ballare?" La voce di Niall sul mio collo mi fece venire i brividi. "Certo" non smettevo un secondo di sorridere, ero così libera quella sera tutti erano presenti, tutti erano felici quanto me. Pensai a zio Bob e zia Marion, pensai a loro e se anni prima non fosse successo nulla in quel momento potevano essere lì con me e con suo figlio. La nostalgia di due persone che erano lontane nei miei ricordi.

Il regalo di compleanno di Niall era stato fantastico. Si era messo d'accordo con quella pazza di Loren e mi aveva fatto una sorpresa alla casa abbandonata. Ricordo perfettamente il pavimento ricoperto di girasoli, ero nata nel periodo del mio fiore preferito. Papà me lo diceva sempre, "sei nata nel mese più bello perché sbocci insieme al tuo fiore." Mio papà diceva anche che i fiori descrivevano la personalità di ogni persona, mi diceva sempre che ero solare proprio come girasoli. Ricordo la vecchia radio che occupava metà della camera da letto per quanto era enorme, chissà quanta fatica aveva fatto Niall a portarla fin li. Ricordo i due bicchieri di carta con un po' di birra all'interno, e le mie risate che riecheggiavano in quella stanza. "Non ho trovato del vino e dei calici, ma una birra fresca va bene lo stesso vero?" Mi aveva detto in preda al panico. E poi i due tocchi finali, lui perfetto nella sua idiozia nel farmi ridere e bello come non lo era mai stato; ed i documenti che finalmente potevamo firmare. Il regalo non era stato niente di materiale, il regalo era stato Niall e la nostra libertà, il regalo l'aveva fatto Bob a noi due.






Tess xx

Isabel Trust /Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora