Addio, amore, addio

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T/n pov

Il mondo sembrava trattenere il fiato.

La notte era silenziosa, così innaturalmente calma che persino il vento si era fermato. Il crepitio del fuoco nella distanza era l'unico suono che riempiva il vuoto tra noi. Sam stava lì, davanti a me, con le spalle curve come se portasse il peso di mille battaglie. E forse, in qualche modo, lo faceva davvero.
I suoi occhi erano pieni di qualcosa che non volevo vedere: rassegnazione.
"Non dobbiamo farlo per forza, Sam," sussurrai, la voce incrinata mentre mi sporgevo verso di lui. Le mie mani tremavano, ma lo afferrai comunque per la giacca, tirandolo più vicino. "C'è sempre una via d'uscita, lo sai. L'abbiamo sempre trovata. Non devi—"
"T/n." La sua voce si spezzò mentre pronunciava il mio nome, così dolce e al contempo così dolorosa. "Non questa volta."

Scossi la testa, rifiutandomi di accettare quello che mi stava dicendo.
"No. No, Sam. Non puoi farlo. Non puoi lasciarmi"
Il suo respiro si fece più profondo, come se stesse cercando di trattenere le parole che avrebbero spezzato entrambi.
"Se non lo faccio," disse piano, "tu morirai. Dean morirà. Tutti moriranno. È l'unico modo per fermarlo."
"Non mi importa!" urlai, la mia voce che si spezzò in un singhiozzo. "Non mi importa del mondo, Sam. Mi importa di te. Mi importa di noi."
Lui mi guardò come se quelle parole lo avessero colpito più di qualsiasi ferita. Le sue mani, calde e grandi, si posarono delicatamente sul mio viso, e il suo tocco era così dolce che il mio cuore si spezzò ancora di più.
"Non puoi dire questo," sussurrò, il suo pollice che sfiorava la mia guancia, asciugando una lacrima che non sapevo di aver versato. "Non tu. Sei la cosa migliore che mi sia mai capitata, T/n. Ma se non lo faccio, non ci sarà più nessuno a cui importi di noi."
"Sam, ti prego..." La mia voce si spense, spezzata dal dolore che mi stringeva il petto.

Lui si chinò, premendo la fronte contro la mia. Il suo respiro caldo mi sfiorò le labbra, così vicino eppure già così lontano
"Mi dispiace," disse piano, e quel sussurro fu come una lama. "Vorrei che ci fosse un altro modo."
Non mi diede il tempo di rispondere. Le sue labbra trovarono le mie in un bacio disperato, un bacio che sapeva di addio.
Le sue mani tremarono mentre mi tenevano come se non volesse mai lasciarmi andare, ma sapevo che stava già facendolo.
Quando si allontanò, mi mancò l'aria, come se una parte di me fosse stata strappata via. Lui indietreggiò di un passo, e poi un altro, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime che non versò mai.

"Ti amerò sempre, T/n," disse, prima di voltarsi.

Lo guardai camminare verso la luce tremolante del portale che avrebbe posto fine a tutto, a lui, a noi. Cercai di muovermi, di fermarlo, ma le gambe mi tradirono. Rimasi lì, spezzata, mentre il mio mondo intero si consumava nella luce.

E poi ci fu solo il silenzio.

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