Ricordo di un passato ormai lontano pt.1

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T/n pov
*2008. Ricordo di un passato ormai lontano*

È una sera di settembre abbastanza fredda. Nel cielo, ci sono forse un paio di nuvole minacciose ma nulla di preoccupante.
Io e Dean,  insieme a Sam di fronte a noi, siamo seduti su un tavolino in mezzo a un capannone abbandonato. Fuori, il vento si è alzato così tanto che abbiamo mandato Bobby a prendere delle coperte.
Da quando Dean è stato "misteriosamente" riportato indietro dall'inferno, non si è dato pace. Insieme a me, che sarei la sua migliore amica, e suo fratello, ha cercato in mille modi di contattare colui che potrebbe averlo portato indietro.
Soprattutto in questo momento ma...sto iniziando a perdere le speranze. Ci sono trappole per demoni ovunque, ma i demoni non ci sono ed è passata mezz'ora. Forse anche di più.

Sbuffo, strofinandomi le mani sulle braccia per fare un po' di calore. Per quel che vale.
<<Ragazzi, siete sicuri che il rituale funzionerà?>>-chiedo, preoccupata. Sam, pensieroso, annuisce senza staccare gli occhi dal cerchio sul pavimento con delle varie scritte per evocazioni. <<Lo sento, ci stiamo avvicinando a scoprire chi è Castiel. Manca poco>>

Sospiro, aspettando ancora. Dean, affianco a me, oscilla lentamente le gambe tenendo le mani poggiate sulle cosce, nella sinistra tiene salda una pistola.
<<Sempre se quel demone non ci ha presi in giro>>-dice Dean, ormai spazientito. <<Un po' di pazienza Dean>>-risponde Sam, alzando la testa verso di lui. Dean ruota gli occhi al cielo.
<<Non fai altro che ripeterlo. Ma io non vedo ancora nessuno>>
<<Beh se continui a lamentarti non credo che cambierà qualcosa>>-controbatte Sam, stizzito.
In una frazione di secondo, qualcosa cambia sul serio.

Il vento diventa sempre più forte, quasi...violento. Bobby ritorna giusto in tempo, correndo verso di noi con le coperte in mano.
<<Ho mai detto: che palle?>>-dice, consegnandocele con la faccia sconvolta e l'affanno. Povero Bobby. Annuisco, sorridendo appena. <<Grazie Bobby>>
Il suo sguardo ricade velocemente su Dean, lo guarda da testa e piedi. <<Se aspetto un grazie da lui, faccio prima a diventare bis nonno>>-rido, quando mai avrei avuto un figlio se non sono mai stata fidanzata?
Sarebbe bello, ma con la vita che facciamo...è impossibile. 

All'improvviso, la porta inizia a chiudersi ed aprirsi violentemente. Il tetto del capannone quasi vola via, il vento aumenta sempre di più. Le luci tremolano.
<<Che succede?>>-chiedo, scendendo subito dal tavolo seguita da Dean. Che ora si guarda attorno preoccupato, ma pronto a qualsiasi cosa. Sento il mio cuore man mano iniziare a palpitare velocemente.
<<Non lo so...T/n, prendi i fucili. Sam, chiudi la porta. Bobby, tieniti pronto. Al mio 3...spara>>-ordina, subito dopo, sicuro di se. Annuisco, correndo fino al borsone più vicino a me e afferrando 4 fucili. Uno per me, e uno per gli altri cacciatori.
<<Non dire altro>>-risponde Bobby, appena gli lancio il fucile che afferra subito.

Mi posiziono vicino a Dean, puntando il fucile davanti a noi. Deglutisco, le gambe iniziano a tremare. Ho una brutta sensazione. Come se quello che ci troveremo davanti non sarà effettivamente un demone.
<<Dean, ho paura>>-rivelo. Mi poggia una mano sul braccio, solo per mettermi dietro di se.
<<Stai tranquilla, ti proteggerò io>>-risponde, senza distogliere lo sguardo dalla porta. Scuoto la testa.
<<No...non ho paura per me. Ho paura per te>>-rivelo ancora. Ma è in questo momento che si gira verso di me, con le sopracciglia corrucciate. Sgrano un po' gli occhi, notando di aver appena quasi rivelato i miei sentimenti verso di lui.
Giusto in tempo, l'enorme porta in acciaio si spalanca. I miei capelli iniziano a svolazzare, faccio di tutto per togliermeli dalla faccia.
<<SAM!>>-urla Dean, per richiamarlo a se dato che era rimasto indietro. Sam ci affianca, mettendosi tra me e Dean.
<<Sì, ci sono>>-risponde, puntando il fucile come noi.

Ci prepariamo. Sembrano attimi interminabili questi. L'entità è appena entrata, ma non si riesce a vedere granchè. Le luci, che prima sfarfallavano, ora pian piano ogni lampadina si rompe. Come con un sovraccarico enorme di energia. Sussulto dallo spavento, Bobby assottiglia gli occhi e i Winchester cercano di non ferirsi con le schegge di vetro. Sembra siano appena arrivati i guai...
<<Ma che diamine...>>-impreca Bobby. L'entità, a passi lenti ma decisi, si avvicina sempre di più a noi. Brancola nel buio, poichè ad ogni passo la luce va via.
<<È un demone?>>-domando. Sam scuote la testa, cercando di vederci qualcosa. Si spegne anche l'ultima lampadina.
<<Non lo so, non vedo niente>>-risponde.

All'improvviso, le luci si riaccendono e l'entità è ben visibile ferma davanti a noi. Quasi mi si ferma il respiro, i miei occhi si spalancano dalla meraviglia...è...bellissimo. All'apparenza sembra essere un uomo dagli occhi celesti, ma dentro...ha un qualcosa di speciale, magico, luminoso.
Indossa un trench color beige, sotto di esso uno smoking con tanto di camicia bianca e cravatta blu. Le scarpe, sono quelle di un comune uomo elegante.
Dean e Bobby incominciano a sparargli, come non ci fosse un domani. Un proiettile dopo l'altro, nella pancia, nel petto, nello sterno...dove non batte il sole. Ma niente, l'entità rimane irremovibile.
Appena Dean si accorge di non potergli fare niente, smette. Ripone il fucile. Il mio cuore smette di battere così veloce, ma questo dura solo qualche secondo.
<<Tu chi sei??>>-domanda, serio, in allerta, ma senza mostrare segni di paura. L'entità gli gira intorno, Dean fa lo stesso. È come se lo stesse scrutando, da testa a piedi.
Rimango nel loro perimetro, col fucile in mano, attenta a qualsiasi mossa facciano.
<<Sono colui che ti ha sollevato dalla perdizione>>-risponde, con sguardo serio ma allo stesso tempo curioso. La sua voce, è qualcosa di indescrivibile. Profonda ma serena, non c'è cattiveria in lui.
<<Oh sì, a proposito grazie>>-risponde Dean, ironico. Bobby si fa avanti, cercando di colpirlo alla testa con il primo oggetto di ferro trovato. Ma l'entità lo scaraventa contro il muro, con un gesto della mano. Bobby sviene.
<<Bobby!>>-urla Sam, preoccupato, correndo da lui. Lo sguardo di Dean diventa sempre più furioso.
<<Che cosa hai fatto al mio amico!?>>-quasi urla, con le vene della testa ingrossate. Afferra l'entità per i colletti della camicia, attirandolo a sè. Ma lui non si smuove.
<<Starà bene, lasciami>>-risponde, senza battere ciglio. Dean quasi ringhia, guardandolo dritto negli occhi.
<<Ho detto. Chi sei?.>>-continua, scandendo bene ogni parola. Da quando Dean è tornato, è sempre così...pauroso.
<<Te l'ho già detto>>-risponde l'entità, continuano a fare il misterioso. Prima che Dean faccia qualcosa di stupido, mi avvicino. Gli poggio una mano sulla spalla, mentre osservo l'entità. Ha un qualcosa che mi attrae, non all'esterno. Ma...all'interno. Riesco a percepire un'energia così forte, da potermi fondere il cervello.
Oh cavolo...
<<È un angelo, Dean>>-rispondo, arrivando a una conclusione certa. Dean lo lascia andare, voltandosi verso di me sconcertato.
<<Tu come->>-chiede, ma non gli lascio finire la frase che poggio di nuovo i miei occhi sull'angelo.
<<Riesco a vedere la sua grazia...>>-rispondo, osservando quella zona celeste che ritrae il suo corpo angelico.
Castiel, così si chiama l'angelo che ha salvato Dean dall'inferno.

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