Capitolo 5

30 5 0
                                    

Arrivo a scuola in anticipo e mi siedo su una panchina, infilo le cuffie facendo partire 'Love is the name' di Sofia Carson e rispondo ai messaggi di Jenni, portroppo si è ammalata e anche oggi non sarà presente

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Arrivo a scuola in anticipo e mi siedo su una panchina, infilo le cuffie facendo partire 'Love is the name' di Sofia Carson e rispondo ai messaggi di Jenni, portroppo si è ammalata e anche oggi non sarà presente.

In lontananza vedo Nathaniel, fasciato in un paio di jeans blu e una maglietta con il logo della scuola, alza la mano in segno di saluto e contraccambio il gesto togliendo le cuffie.

«Buongiorno.» le sue labbra si curvano in un sorriso e porta una mano nei capelli biondi spostandoli all'indietro.
«Buongiorno anche a te, come mai così felice questa mattina?»
«Nessun motivo in particolare.» sistema meglio lo zaino su una spalla

«non sapevo che ci fossero le magliette con il logo della scuola.» il suo sguardo è spaesato e cosi gli indico la maglia, sorride portandosi una mano alla nuca «l'abbiamo noi giocatori di football, come i giocatori degli altri sport. la dobbiamo usare principalmente quando andiamo in trasferta come segno distintivo.» annuisco mentre il suono della campanella riecheggia nell'aria e ci incamminiamo verso la classe di Biologia.

Varchiamo la soglia e noto molti banchi liberi, Nathaniel si siede nello stesso posto di ieri e non so se mettermi di fianco a lui o cercare di prendere un po' le distanze, mi guardo intorno ma mi chiama sorridendo indicando il posto accanto a lui, esito ma cedo e alla fine mi avvicino.

Non faccio in tempo a sedermi che una ragazza con i capelli neri che le arrivano fino alla vita in una piega ondulata mi spinge di lato e si siede squadrandomi da testa a piedi, rimango ferma a guardarla a mia volta e nel mentre sposto lo sguardo verso Nathaniel che ha gli occhi sgranati e sembra spaesato anche lui.

Cerco attraverso i suoi occhi uno sguardo di disappunto ma l'unica cosa che ottengo è lui che casualmente inizia a trovare lo zaino più interessante di questa situazione.

«Cosa hai da guardare eh? Trovati un altro posto, qui ci sono io.» riporto l'attenzione sulla ragazza che mi guarda arrogantemente mentre si avvinghia a Nathaniel e si porta un dito vicino al labbro inferiore fingendo di sistemare il rossetto rosso, vorrei risponderle ma non mi esce nulla.

Scuoto la testa e mi siedo in fondo alla classe il più lontana da loro, appena arrivo al banco vedo che la stacca dal suo braccio e scuoto la testa. Non capisco è stato lui a propormi di sedermi vicino a se e non reagisce.

Nonostante vorrei guardare altro non riesco, nel mentre lui si gira rivolgendomi uno sguardo indifeso e avvilito ma non ci do peso e mi forzo a guardare altrove.

Il pomeriggio
«Ally siamo qui dentro da un'ora, ti decidi a provare un vestito?» Sbuffa Aron con in mano cinque abiti. Siamo venuti al centro commerciale siccome dobbiamo ritirare i vestiti per l'inaugurazione di domani e per trovarne uno per me, solo che con quello che è successo oggi a scuola ho un po' la testa per aria, appena era suonata la campanella di fine lezione sono uscita immediatamente per raggiungere la classe successiva e una volta arrivata mi sono seduta di fianco ad una ragazza di cui ora non ricordo nemmeno il nome e l'ho ignorato per le ore successive.

Luce nell'oscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora