Mhh mhmh mhh... ♪
Mhhh mhh mh mh... ♪
Mh mhh... ♪
Le palpebre mi si chiudono, poi apro gli occhi, c'è luce, li chiudo di nuovo. Ho sonno, credo. Ma dormo tutti i giorni, tutto il giorno. Ho anche freddo, ma la mia fronte è bollente. Allungo una mano verso i piedi. Tocco le dita. Quelle sì che sono fredde. Gelate.
Mi sento debole, credo dovrei mangiare, quanto tempo è passato, da quant'è che non metto qualcosa sotto i denti? Da quant'è che non mi alzo? Che ore sono? C'è sempre luce, qui, è accesa da...
Da quant'è che non mi alzo?
Mhh mhmh mhh... ♪
Mhhh mh-
Non ho fame. Credo che, se dovessi mangiare, vomiterei. Non voglio bere, anche se ho la gola secca. Probabilmente vomiterei anche se bevessi.
Mhh mhmh mhh... ♪
Da quand'è che ho smesso di vivere?
Mhh mhmh-
Ora credo tornerò a dormire. Se muoio, non penso sentirò nulla.
Voglio morire?
Posso morire?
O sono già morto?
Vaffanculo, è solo una febbre.
Non si muore di febbre.
Comunque, non mi interessa.
Tanto per cambiare, quando uscivano parlavano poco. Metteva una tristezza rara vederli, tanto più dover vivere in prima persona i lunghi silenzi e i discorsi vuoti e le risate forzate che erano ormai una costante durante tutte le loro uscite. Ma continuavano, ostinatamente, a stare insieme, quasi ogni giorno, a volte il pomeriggio, a volte la sera, a volte a pranzo.
Forse era perché non avevano nient'altro da fare; forse erano particolarmente nostalgici dei bei tempi che avevano passato prima che fosse successo ciò che era successo. Forse volevano mantenere una facciata, far vedere agli altri che stavano bene, anche se era evidente che non era così; forse volevano convincere loro stessi di essere felici.
Forse non si rendevano conto che non lo erano.Probabilmente era un mix di tutte quelle ragioni. Ma il sentimento che prevaleva era di sicuro che... non si rendevano davvero conto di quanto fossero disperati. Si erano dimenticati di ciò che provavano in passato e ora, inibiti dall'intensità di quegli ultimi mesi, non riuscivano più a capire cosa stessero sbagliando, non erano consapevoli di sbagliare, ignorando, volutamente o non, il disagio e la tensione che permeava all'interno del loro gruppo con i suoi sottili tentacoli neri.
Chissà se qualcuno se ne sarebbe accorto per tempo.
Mhh mhmh mhh... ♪
Nel dormiveglia penso a tante cose. Sono pensieri febbricitanti, sconnessi, brevi immagini che mi riempiono la testa a rotazione, sono sempre le stesse, raramente si aggiunge qualche dettaglio, mentre dico – no, non dico niente, ciò che esce dalle mie labbra non sono parole, sono solo versi, lamenti.
Però sono cosciente della mia situazione; e non so come.
Non so niente di niente, in realtà, mi mancano informazioni come l'ora, il giorno, a quanto ne so potrebbe anche essere passato un mese, so a malapena dove sono ma non ci penso, non mi interessa, mi pare così inutile; però so che ho la febbre e che penso spesso a Kaeya e a Mona e a Eula e a Rosaria e a Venti, e mi ricordo ogni singolo momento che abbiamo passato insieme, anche quelli che pensavo di aver dimenticato per sempre, e sento che potrei rivivere ogni giorno di questi ultimi mesi dall'inizio alla fine, sapendo con precisione di che cosa sapeva la birra quella volta, l'odore dell'aceto che Mona metteva sull'insalata, se Kaeya si era lavato i capelli di recente, quante costole avevo visto attraverso il vestito attillato di Rosaria.
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𝐑𝐄𝐐𝐔𝐈𝐄𝐌 ➣ 𝗴𝗲𝗻𝘀𝗵𝗶𝗻 𝗶𝗺𝗽𝗮𝗰𝘁
Fanfiction⩩ - 〝𝗔𝗹𝗯𝗲𝗱𝗼 𝗮𝘃𝗲𝘃𝗮 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗴𝗹𝗶 𝗳𝗮𝗰𝗲𝘀𝘀𝗲 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗿𝗶𝘁𝗿𝗮𝗲𝘃𝗮 𝗻𝗲𝗶 𝘀𝘂𝗼𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗱𝗿𝗶.〞 𝗗𝗼𝗽𝗼𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼, 𝗲𝗿𝗮 𝗶𝗺𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗰𝗼...