"Un caffè macchiato,grazie."sorrise il primo cliente mentre si sedette su uno dei tanti sgabelli moderni davanti al bancone dove io prendevo ordinazioni.
Era una delle tante giornate di autunno,per precisare a Novembre.Al contrario di altri paesi o città,Sidney era sempre soleggiata,ma quel giorno il sole si nascondeva timido dietro le nuvole,quella giornata era piuttosto spenta e buia.Sperai solo che quest'ultime non iniziassero a spargere goccioline,altrimenti addio nuovo cardigan Cachemire.L'ombrello?lo avevo lasciato a casa.Ero incurante del fatto che così non sarei tornata asciutta all'appartamento se avesse cominciato a piovere.Distolsi lo sguardo da fuori e mi girai dando di spalle al bancone.
Iniziai a preparare il caffè per il cliente appena arrivato.Di certo,in due anni la routine non era cambiata affatto.Sempre le solite azioni,e io ero stufa ma se dovevo ripetere quest'ultimi per i miei viveri,era necessario farlo.Tentai qualche volta di cambiare lavoro,solo che avevo paura.Paura del fatto che non mi avrebbero accettato.Volevo così tanto far parte di una compagnia fotografica,proprio perché fotografare i panorami era la mia passione.Oppure volevo aver a che far con la moda.Mia mamma diceva sempre che avevo un corpo da modella,ma a me non convinceva così tanto.
"Ecco a lei il caffè."sorrisi al cliente appoggiando la tazza fumante davanti a lui,o almeno provai a sorridergli.E anche l'energia nel dover mantenere un sorriso smagliante come per accogliere i clienti era oramai finita.A causa delle ventiquattro ore passate ogni giorno a dover pulire e a prendere le ordinazioni per poter così ricavare dei soldi,quelli con cui avrei pagato quelle dannate bollette e quelli con cui avrei comprato il cibo spazzatura di cui mi ingozzavo.
Aspettai che qualche altro cliente varcasse la soglia della porta,facendo così suonare il campanellino in cima a quest'ultima per avvisare di un nuovo arrivo.Ma come al solito,la mattina presto,nessuno si prendeva il disturbo di passare nella Old Cafeteria per colarsi un'intera tazza fumante di caffè prima di spaccarsi la schiena in due per lavorare.Proprio no!
Insomma,un cazzo di caffè non avrebbe fatto altro che migliorarti la giornata o perlomeno a tenerti sveglio durante le prime ore di lavoro.
"Lia."la voce di Luke fece capolino nell'ampio locale.Era ora che arrivasse.Luke era l'unico e primo amico che ebbi conosciuto a New York.
Era un tipo abbastanza socievole,ed è per questo che io e lui legammo molto dalla prima volta in cui misi piede nella Old Cafeteria.Mi dedicò uno di quei tanti sorrisi dolci,sfoderando quei suoi denti bianchi,e alzò la mano come per salutarmi.Ricambiai entrambi i gesti prima che lui sparisse dal mio campo visivo.Non mi accorsi del cliente,il quale fu servito dalla sottoscritta,che aveva varcato per la seconda volta la porta principale .Abbassai confusa lo sguardo sulla tazza su cui lui aveva poggiato le labbra per berne il contenuto e notai,accanto ad esso,due banconote da un dollaro.Come faceva a sapere il prezzo?Dio Lia,sei così stupida.
Lo avrà letto da qualche parte,o lo sapeva già.Può darsi che era venuto molte altre volte,in precedenza,nel luogo in cui lavoravo ma non era colpa mia se non prestavo molta attenzione all'esteriorità delle persone che entravano e uscivano dal bar.
Alzai le spalle non dando troppa importanza all'accaduto e presi il manico della tazza prima di appoggiarla con delicatezza nel lavabo.Presi i soldi e li infilai nella cassa,con assoluta tranquillità.
Girai la testa di scatto non appena sentii imprecare e scoppiai in una fragorosa risata vedendo Luke disteso a terra,il quale si stava ponendo svariate domande sul perché lo straccio umido fosse finito sul pavimento.Luke era un tipo molto simpatico,che non riusciva a provare rabbia verso qualcuno,tantomeno l'odio;buffo per la maggior parte del tempo che passavamo insieme.Un ragazzo apposto e diverso.Perché?E se dicessi che la vagina non lo eccitava affatto?
Mi aveva confessato di essere gay quando prese confidenza con me,e fui onorata per il fatto che ero prima a saperlo.Anche lui scappò di casa perché i suoi genitori non accettavano il suo essere.
Si alzò dal pavimento in legno di ciliegio dopo aver raccolto lo straccio e lo poggiò sul bancone ridacchiando.Cosa che non avrebbe mai fatto nessuno dopo aver subito questa caduta.Rivolse il suo sguardo su di me.
"Che lurida giornata,ah?"si imbronciò spostando lo sguardo sulla strada tappezzata di macchine e lo alzò verso il cielo ancora nuvoloso;del sole neanche l'ombra.
"Hai pienamente ragione."sospirai seguendo il suo sguardo rivolto fuori mentre mi feci una crocchia disordinata con abilità.Ero solita ad acconciarmi i capelli:spesso li lasciavo ricadenti sulle spalle,altre volte li legavo in una coda di cavallo alta e molte altre,come in quel caso,li raccolsi in una cipolla.
Parlammo di come avevamo passato il fine settimana.Come sempre,lo lasciai trascorrere seduta a gambe incrociate sul divano con il solito trancio di pizza al prosciutto a riprendere gli episodi di Teen Wolf persi a causa del lavoro.Mentre lui,mi raccontò di aver conosciuto questo ragazzo nel mentre andava in biblioteca.Pare si chiami Michael e da come lo aveva descritto,presumo fosse un bel tipo.
Continuammo a parlare fino a che il campanellino iniziò a suonare ogni cinque minuti,il bar si stava riempiendo di persone ed io fui felice.Avremmo potuto ricavare tanti soldi in quel modo,dunque ci rimboccammo le maniche ed iniziammo a servire i clienti.
*Spazio Autrice*
Eccovi qui il primo capitolo.Non è ancora successo niente ma ben presto accadrà qualcosa.Vi piace il personaggio di Lukey?Commentate le vostre opinioni e se vi piace,come primo chapter,tastate sulla nostra cara stellina. :)Baci,Mia.
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Maid.~{C.H.}
Fiksi PenggemarLia O'Conner,una ragazza ventenne assunta come barista nella grande mela.Scappò da casa a causa dei litigi che succedevano in famiglia,problemi economici,scarse condizioni di vivere e poco cibo.La sua vita era un incubo a Cambridge ma si trasformò i...