Ero impaziente di sapere il finale della sua storia, la quale sembrava infinita.
Di questo mio stato Gemma se ne accorse subito." Harry tutto bene?" mi domandò.
" Si alle sette devo uscire con un mio compagno di classe" dissi
" Louis?" chiese tutta eccitata
" Si, deve finirmi di raccontare il suo segreto" ammisi.
" E quando me lo volevi dire?"
" Mai veramente" mi veniva da ridere " E Sarebbe una mancanza di rispetto nei suoi confronti".
Non era assolutamente vero il motivo. Avevo inventato una scusa. Semplicemente non volevo che mia sorella sapesse nulla dato che era una grande pettegola.
" Comunque sono le sette passate" mi disse con tutta calma.
" COSA??" sbraitai correndo verso la mia macchina.
Arrivai al locale con il fiatone Louis era seduto ad un tavolo in fondo alla sala, stava perdendo tempo sul suo smartphone. Indossava una felpa enorme e un beanie grigio sembrava davvero un bambino indifeso.
"Ciao" dissi "Sono mortificato"
" Per cosa?" mi guardò confuso
" Per il ritardo?" era ovvio
" Ma se sono le sette meno dieci?" rise
Gemma mi aveva detto l'orario sbagliato per ripicca dato che non le avevo detto nulla sulla storia.
" Quando torno a casa l'ammazzo" farfugliai.
" Chi?" stava ancora ridendo.
" Mia sorella mi ha fatto credere di essere in ritardo"
" E' un genio. Sicuro che siete parenti?"
" Non sei simpatico Tomlinson"
" Tu non scherzi Styles" mi disse prima che entrambi scoppiassimo in una fragorosa risata.
"Torniamo a te?"
" Si" il suo volto si incupì come ogni volta che veniva toccato l'argomento del suo passato.
" Nessuno mi accetava e sono scappato. Fine." Sparò in quattro e quattr'otto.
" No aspetta" ero confuso " Cosa?"
Aveva lo sguardo perso, vuoto.
"Vuoi veramente sapere tutto nei minimi dettagli?" riattaccó
Luois, che domande fai?
" Si" dissi " sempre che tu te la senta"
"Scusa e che per me é ancora difficile accettare" un sorriso amaro si ampliava sul suo volto.
"Don't worry".
" Tornando a me...la notizia della mia omosessualità si diffuse anche al di fuori delle mura scolastiche, a tal punto da arrivare anche a mia madre. La tipica donna cattolica e devota, ragione per la quale andó letteralmente in crisi, pensando che il mio orientamento sessuale fosse una punizione divina. Non poteva accettarlo in nessun modo. In pochi minuti erano svaniti tutti i momenti del nostro rapporto finora magnifico. Fui letteralmente sbattuto insieme alla mia roba fuori casa. Ero solo:la mia famiglia, quelli che consideravo miei amici e il resto della città mi indignavano, come se fossi un errore che doveva essere cancellato senza lasciare il segno".Mi mantenevo il volto tra le mani tremanti, non riuscivo ad immaginare il dolore che aveva dovuto subire questo ragazzo. Era troppo per chiunque. Il fatto che lui fosse lì di fronte a me ,raccontandomi tutto,con la sofferenza che traspariva dagli occhi mi faceva sentire a pezzi. Come può una madre rifiutare un figlio solo per la sua omosessualità? L'amore non così è potente da superare gli ostacoli?
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On The Road Again
FanfictionSentivo la velocità contro il mio viso affacciato al finestrino di un pick up, vecchio, scolorito ma pieno di ricordi. I miei ricordi. Ho sempre amato viaggiare, non tanto per scoprire il mondo ma per le persone; l’idea che dietro ogni volto ci sian...