Le vacanze di Natale erano appena finite. Senza mio nonno e mio padre erano stati giorni normali come gli altri. Avevo ricevuto solo un regalo, un CD degli Oasis, il gruppo preferito di papà, il che mi aveva reso più triste di quanto non lo fossi già prima. Anche se non lo ammettevo mi mancavano da morire.
Entrai in classe con il mio solito menefreghismo. Il mio posto era all'ultimo banco, rigorosamente da solo. Ma quel giorno nella sedia accanto alla mia c'era un ragazzo.
" Ciao! Tu devi essere Harry" che palle sa pure il mio nome "io sono Louis" e chissene
" Ciao Lewis" dissi con il sorriso più finto della storia
" E' Louis "
" Fa lo stesso"
In quel momento Mr. White fece la sua apparizione in classe. Ci insegnava chimica, materia con la quale non andavo molto d'accordo; come con le altra d'altronde.
" Buongiorno ragazzi! Passate bene le vacanze?"
Tutta la classe intonò un si. Ridicoli .
" Come avete potuto ben vedere abbiamo un nuovo compagno di classe Louis Tomlinson. Si è trasferito da Doncaster." disse il professore" Styles è contento? Finalmente ha un compagno di banco"
" Mai stato così felice in vita mia" risposi con ironia, stranamente il mio nuovo vicino mi sorrideva.
" Cosa cazzo c'hai da ridere?" gli domandai
" Nulla è che si vede che sei finto" mi rispose
Lo linciai con lo sguardo. Ma come si permetteva.
" Non fraintendermi" riattaccò " intendo che fai il duro a in realtà sei fragile"
" Hai sbagliato persona"
" Si vede dai tuoi occhi"
" Se vuoi fare il sensitivo vai da un'altra parte" lo zittii
Ci era rimasto male , evidentemente voleva fare amicizia e poi aveva ragione. Gli dovevo chiedere scusa? Forse.
La campanella che ci liberava da quell'inferno suonò dopo sette interminabili ore di tortura. Non avevo nemmeno mangiato alla mensa. Che vita inutile.
Tra la massa di ragazzi intravidi Louis e ne approfittai per scusarmi.
" Hey ma figurati" mi sorrise
Non ci avevo fatto caso prima ma il suo sorriso era veramente stupendo, non che i suoi occhi scherzassero erano di un azzurro particolare, non ne avevo mai visti così.
" Comunque visto che avevo ragione" mi guardò soddisfatto.
" Non ti montare la testa adesso eh" ricambiai con una risata " Vuoi un passaggio?" perché ero stato così gentile non lo so, non era proprio un comportamento da Harry
Vidi il suo volto incupirsi " No grazie, non ti preoccupare. A domani" agitò la mano e scappò via. Da cosa non si sa, ma correva come un matto. Molto strano.
Mi voltai pensando di avere qualcuno alle spalle. Non c'era nessuno.
Quel ragazzo nascondeva qualcosa me lo sentivo.
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On The Road Again
FanfictionSentivo la velocità contro il mio viso affacciato al finestrino di un pick up, vecchio, scolorito ma pieno di ricordi. I miei ricordi. Ho sempre amato viaggiare, non tanto per scoprire il mondo ma per le persone; l’idea che dietro ogni volto ci sian...