Capitolo 10

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La capacità di quel ragazzo di tenerti sulle spire era assurda. Mi stava facendo impazzire lentamente. Era la mia malattia, aveva invaso il mio cervello. Era diventato così importante che avevo addirittura messo da parte il viaggio.

La situazione stava degenerando ragione per la quale dovevo chiedere a Louis il resto del segreto, per forza.

X LOUIS

Non puoi torturarmi in questo modo! Raccontami tutto. Ti prego.

HARRY

Gli passai il bigliettino da sotto il banco.

X HARRY

Penso sia troppo lungo e complicato da scrivere.

LOUIS

Mi rispose su un altro pezzo di carta stropicciata. Aveva una bella grafia, mi ricordava quella dei dottori: artistica ma illeggibile.

X LOUIS

Parliamone allora

HARRY

I nostri compagni ci guardavano stupiti. Era strano che io comunicassi in quel modo e in qualsiasi altro d'altronde. La professoressa stava spiegando qualcosa su una guerra, a me non interessava tanto erano tutti morti quelli che l'avevano combattuta.. che sfigati.

X HARRY

Hai intenzione di fare educazione fisica la prossima ora?

LOUIS

Mi stava chiedendo di saltare una lezione? Perfetto!

X LOUIS

Certo che no, che domande fai? Ci vediamo in caffetteria?

HARRY

Mi girai verso di lui, stava leggendo il bigliettino.

Mimò un okay con la bocca.

Ormai nel mio corpo c'era più ansia che sangue, non vedevo l'ora e non perché avessi qualcuno più alto di me seduto davanti. Quella lezione sembrò interminabile, non finiva mai, e io iniziavo ad essere troppo impaziente.

La verità stava venendo a galla finalmente.

On The Road AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora