Mi sveglio con una strana sensazione. Come di essere osservata, ma in camera non c'è nessuno.
O almeno così credo.
Metto i piedi giù dal letto e sento una mano afferrarmi la caviglia. Inizio ad urlare.
Guardo i miei piedi e vedo il ragazzo dagli occhi verdi guardarmi in modo spaventoso, lo stesso modo in cui mi guardava prima una tortura.
Mi molla la caviglia e va verso la finestra dandomi le spalle.
"Jade, so che tu hai frugato nelle mie cose e guardato gli album fotografici, i miei album fotografici senza il mio permesso!"
Mi guarda con occhi pieni di odio. Inizio a tremare come una foglia, mi afferra il polso e mi trascina via con lui. Ovunque mi stia portando ho paura di andarci.
Ma posso urlare, piangere e dimenarmi finché ne ho voglia. Lui non mi lascerà andare. Mai.
Mi porta in salone alza la moquette e apre la porta della cantina.
So cosa vuole farmi.
"Lasciami Harry, ti prego perdonami giuro che non lo farò mai più!" mi scaraventa sul letto a pancia in su.
"Me ne faccio ben poco delle tue scuse Jade!" tuona la sua voce tenebrosa mentre mi incatena al letto.
Ho paura di quello che vuole farmi.
Prende una benda e mi copre gli occhi.
"Voglio che la tua quarta tortura sia una sorpresa!" dice con tono da psicopatico.
Mi strappa via la maglia, e poi mi alza il reggiseno. Cosa vuole fare? Inizia a leccarsi i capezzoli.
Poi sento che si allontana, inizia a frugare nello scatolone e poi torna indietro verso di me.
Poco dopo prende con una mano una mia tetta e sento un dolore atroce al capezzolo.
Mi sta bucando il capezzolo! Sento l'ago perforare la mia carne e le sue risate diaboliche.
Pensavo stesse cambiando. Ma non cambierà mai. Basta il minimo errore per farlo tornare il mostro che è.
Penso alle altre ragazze. Alle photo orribili dove lui le tortura e le stupra.
Quando l'ago è uscito dalla parte opposta ripete l'operazione con l'altro capezzolo. Perché mi fa questo? Perché non mi uccide e basta? Sono qui da nove giorni. Ma sembra un eternità.
Quando finisce sento che , come le altre volte mi scatta una foto. Poi mi toglie le bende e le catene e corro a guardarmi allo specchio.
Con orrore vedo penzolare dai miei capezzoli due lettere, una H e una S. Mi sento male. Molto male.
Poi sento due mani prendermi i fianchi, e tirarmi verso di lui. Sento la sua erezione premere sul mio sedere. Cazzo non di nuovo.
Mi getta sul letto, provo a reagire. Ma è tutto inutile. Mi lega a pancia in giù. Il suo volto si avvicina al mio, ormai in lacrime.
Mi sento cosi' sporca, inutile. Mi sento un giocattolo, un burattino nelle sue mani. Puo' fare di me cio' che vuole.
Non oppongo resistenza, farei solo durare di piu' la tortura. Così mi arrendo e lo lascio vincere. Ancora.
"Preparati tesoro" mi sussurra in un orecchio "anale fa male" continua, poi sogghigna e mi abbassa i pantaloni. Palpa i miei glutei e poi mi abbassa le mutande.
Non riesco a smettere di piangere e di tremare.
Con le mani mi mette a novanta. Poi infila un dito e io mollo un piccolo urlo. Brucia molto.
"Jade, questo è niente." dice infilando un altro dito, piango, urlo e lo implorò di smettere, ma lui sembra non sentirmi.
Ancora una volta sento la zip abbassarsi e un brivido percorrermi la schiena.
Non di nuovo! No per favore!
"Harry ti prego, tutto ma questo no! Non di nuovo!" inizio a piangere e ad urlare, ancora prima che mi tocchi.
"Ma Jade, questa volta sarà ancora peggio!" dice penetrando lentamente in me.
Sento un forte, fortissimo bruciore.
Urlo, piango in preda agli spasmi. Non può essere vero! No!
Penetra più a fondo, gemendo e ridendo a ogni mio urlo.
Inizia a muoversi dentro di me con forza, velocità e violenza.
Sento che le gambe stanno per cedere, piano piano le forze mi abbandonano.
Non ho neanche più la forza di urlare, tanto più urlo, più lui si diverte.
Perché non mi ha lasciata morire? Perché ha detto di amarmi e dopo al primo errore è tornato l'Harry di prima? Perché? Perché una persona si diverte a veder soffrire gli altri?
Dopo poco lo sento urlare e gemere di piacere, mentre raggiunge l' orgasmo e si svuota dentro di me.
Dopodiché esce da me, mi slega i polsi, si riveste e sparisce. Lasciandosi sola a piangere. Un'altra volta.
Non riesco a muovermi, sono troppo debole, la stanza intorno a me inizia a girare, il mio sguardo si fa appannato.
Poi niente.
Forse questa volta sono morta davvero.