Voci

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Domenica. Finalmente.
Mi alzo contenta e mi ritrovo a vivere la mia solita routine mattutina.
Mi sono svegliata presto per i miei standard, anche se non mi sono svegliata sul mio letto ma sul divanetto dello studio.
Mentre faccio colazione penso a come organizzarmi la giornata, dal momento che ieri non ho fatto i compiti sarò costretta a perdere del tempo oggi.
Lupo. Lupo.
Il telefono squilla, guardo lo schermo, Liam. Sorrido.
"Hey." Rispondo.
"Hey, mmm, sei ancora in pigiama eh." Ride.
"Ti devo aprire?" Chiedo ridendo a mia volta.
"Se ti va."
Corro verso la porta. Dietro c'è lui, in tutto il suo splendore, i suoi occhi, dannazione.
"Ciao." Mi sorride. Poi si avvicina per posarmi un bacio sulla guancia.
Divento rossa, non so perché.
"Hai fatto colazione?" Gli chiedo.
"Si."
"Mmm okay, non mi aspettavo di vederti così presto, non che mi dispiaccia,  è solo che devo fare delle cose..."
"Non c'è problema posso aiutarti." Si offre.
"Mmm, no devo solo fare i compiti, non ci metto molto, c'è solo letteratura inglese quindi, aspetta qui, okay? Prendo il libro e torno subito." Corro su per le scale prendo il libro, prima scendere mi do una veloce occhiata allo specchio.
Tanto ormai mi ha vista in questo stato quindi amen. Penso.
Scendo e lui è lì, con il mento appoggiato al palmo della mano, vorrei avere carta e matita per ritrarlo.
Mi siedo e inizio a fare i compiti, devo leggere un brano e rispondere alle domande.
"Leggi per me."
"Non mi piace leggere in pubblico."
"Ci sono solo io."
"Okay. Ma poi non ti lamentare se non ti piace come leggo."
Il brano che leggo è tratto dal "Don Juan" di Lord Byron. Finita la lettura faccio gli esercizi e chiudo il libro.
"Mmm, dal momento che sei qui, ti faccio vedere casa mia, lo porto in tutte le stanze, lasciando per ultime la mia stanza e il mio studio.
"Okay, questa è la mia stanza, non ti spaventare." Dico davanti alla porta.
"Ok, cercherò di essere forte." Scherza.
Apro la porta e lo faccio entrare, poi lo osservo mentre osserva.
"Wow, è... Sei... Impressionante. Sono stupendi."
"Grazie..." Dico, sedendomi sul letto, lui invece si avvicina al ritratto di mio papà...
"Lui..." Inizia.
"Era mio padre, si."
"Mi dispiace." Si gira verso di me e si avvicina, si siede sul mio letto e mi abbraccia...
Ricambio l'abbraccio e lui mi stringe più saldamente a se.
Questo è uno di quegli abbracci che sembra poter rimettere insieme tutti i cocci di un cuore rotto.
Sento il suo profumo, il suo calore.
Non vorrei mai sciogliere questo abbraccio, ma devo.
"C'è ancora una stanza che devo farti vedere." Gli dico.
"Okay." Lui scioglie l'abbraccio e mi sorride. Io gli prendo la mano e lo porto giù.
Arriviamo davanti allo studio. Apro la porta sorridendo.
"Questo è il mio studio." Dico.
Lui fissa i quadri, i disegni, poi il materiale, alla fine il suo sguardo si fissa sul pavimento, sgrana gli occhi.
"Cos'è quello?!" Indica un disegno per terra.
Seguo il suo sguardo e lo vedo, deve essere il disegno che ho fatto questa notte.
Sul foglio c'è una creatura che non avevo mai disegnato.
Fisso il disegno.
"Manticora." Dico, ma non mi sembra che la mia voce sia la mia.
Lui mi fissa. Si paralizza.
"I tuoi occhi..." Dice allarmato.
"I tuoi occhi hanno cambiato colore, sembrano d'argento."
Sento le sue parole, ma è come se mi parlasse da lontano.
"Stanno arrivando... Vi uccideranno... Loro... Trovate il leone."
Ci incontriamo finalmente. Dice una voce nella mia testa.
Liam spalanca gli occhi e viene verso di me, sto cadendo, non riesco a controllare il mio corpo, cado e svengo.

Allora...
Beh, sono felicissima di essere arrivata a più di 100 visualizzazioni, vi adoro❤️ Davvero.
Se avete commenti da fare sarei felicissima di leggerli, detto questo buon lettura, tesori❤️
Quella nell'immagine è una Manticora... Assurdo, mi inquieta un sacco.

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