Luci

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Mi risveglio di soprassalto. Respiro affannosamente. Urlo. Qualcuno mi stringe.
"Silver, respira, respira, guardami."
Lupo. Lupo. Lupo.
Cosa mi succede?
Lo guardo, Liam.
"Aiutami!" Non riesco a respirare.
"È nella tua testa Silver, guardami, fa come faccio io." Appoggia la sua fronte alla mia. Brucia, la mia fronte brucia, ma non fa male, come fa qualcosa a bruciare senza fare male?
Seguo il suo respiro, mi calmo. Appena riprendo la facoltà di muovermi, mi alzo. Sono nel mio letto, deve avermici portata lui.
"Scusami." Dico entrando nel bagno della mia stanza. Mi scosto i capelli dalla fronte e la vedo, una mezza luna, tocco la mia fronte ma non sento niente al tatto. Esco dal bagno.
"Vedi qualcosa qui?" Chiedo a Liam indicandomi la fronte.
"No... Perché?" Risponde.
"Riesci a guardare con gli altri occhi?"
"No... Non riesco a controllarlo, ma perché?"
"C'è un mezzaluna sulla mia fronte, la vedo, ma non la sento."
Tranquilla è solo il tuo marchio. Dice di nuovo quella voce.
Mi irrigidisco. Sorrido.
"Che sciocca che sono, non mi dare retta."
"Ehi, che sta succedendo? Va tutto bene?" Mi chiede allarmato.
No, stupido, no che non va tutto bene.
"Come hai fatto?!"
"Cosa?" Non capisco.
"Hai parlato nella mia testa."
Rido, deve essere impazzito, ma lui è serio.
Assurdo. Pensa. Ora riesco a sentire cosa pensa?Cosa sta succedendo?
Guardo l'orologio, sono le 4 del pomeriggio.
"Abbiamo saltato pranzo, avrai fame! Vieni preparo qualcosa!" Dico prendendogli la mano e portandolo giù in cucina.
"Non ho fame, ma potremmo fare un picnic nel posto in cui ti volevo portare." Sorride.
"Okay, in tal caso sarà meglio che io mi cambi, il pigiama non si addice molto all'uscire di casa." Rido.
"Ti va di iniziare a prendere le cose che potrebbero servire mentre mi vesto? Fruga dove vuoi a me non importa molto che lo si faccia."
"Mmm, okay."
Che strana, adoro la sua stranezza, ma cosa sto pensando?! Lo sento pensare.
Salgo le scale, cerco di fare tutto il più in fretta possibile, mi lavo e mi metto un vestitino a fiori e delle converse che riprendono il colore di uno dei fiori.
Torno in cucina dove lo trovo preso a riempire uno zaino con tutto quello che ci potrebbe servire.
"Mmm serve altro?" Chiedo.
Lui si gira e mi guarda.
"Ti servirà una felpa." Sorride.
Ne prendo una dall'attaccapanni dell'entrata.
"Andiamo." Dice.
Prende lo zaino, mi prende la mano ed usciamo di casa.
Mi concentro sul calore della sua mano, adoro questa sensazione, è come se dalla mano il calore si trasferisse a tutto il resto del mio corpo.
"Il posto è un po' lontano, ma ne vale la pena." Mi sorride.
"Mi va bene, mi piace camminare così." Guardo le nostre mani.
"Anche a me piace." Diventa rosso.
Dopo una cammina di una mezzora arriviamo dove voleva portarmi, è una specie di riserva.
"Quando sono arrivato a Beacon Hills, mi sono sentito un po' perso, certo ho Mason, ma avevo bisogno di un posto tutto per me e così sono andato in cerca di un posto, l'ho trovato per sbaglio, adesso non ti sembrerà un granché, ma aspetta che cali il sole e vedrai."  Dice prendendo un sentiero, il sentiero si ferma davanti ad un prato pieno di margherite, non è un prato molto grande ed è circondato da alberi che lo adombrano.
Lui prende il telo dallo zaino e lo distende, ci siede e mi invita a sdraiarmi appoggiando la testa sulle sue gambe, lui mi accarezza i capelli, mentre parliamo e ci raccontiamo delle nostre vite prima di Beacon Hills, lui mette delle margherite fra i miei capelli.
Verso le 7:30 di sera mangiamo, con il tramonto che ci accompagna.
Quando il sole cala lui cerca la mia mano e la trova.
La luna è alta nel cielo.
Aspettiamo in silenzio, all'inizio è solo una, una piccola luce, poi se ne aggiungono molte, sono tantissime e bellissime, lucciole.
"Non ho mai visto niente di così bello." Sussurro.
Nessuno dice niente per un sacco di tempo, siamo completamente presi da quello spettacolo mozzafiato che è la natura.
Poi io mi giro a guardarlo e noto che anche lui sta facendo lo stesso.
Avvicina la fronte alla mia, sento il suo respiro e lui sente il mio. I nostri nasi si sfiorano, poi le nostre labbra si sfiorano, si toccano, per pochi secondi, veniamo interrotti da un latrato, ci alziamo e corriamo nella direzione del suono, arriviamo ad un sentiero roccioso ed è lì che la vedo, una lupa, piange, il suo cucciolo è steso a terra sanguinante.
Mi avvicino al piccolo, non so perché non mi ringhia o non mi attacca.
Tocco il cucciolo, sento una sensazione calda irradiare il palmo della mano, cerco di trasmetterla al cucciolo e lui si riprende, sento una goccia toccarmi il palmo, penso sia pioggia, ma sono lacrime.
"Era morto. Come hai..." Si ferma. "I tuoi occhi."
Mi alzo, accarezzo la lupa e lei se ne va con il suo cucciolo. Chiudo gli occhi.
Piacere Silver, sono Likah, cioè noi siamo Likah. Dice la voce.
"Portami a casa." Dico.
Tornati a casa, i miei occhi non hanno ancora cambiato colore.
"Se non cambiano entro domani puoi dire che volevi provare delle nuove lenti a contatto." Scherza. Io rido.
"A domani." Dico dandogli un bacio sulle labbra.
Una volta in casa, corro nello studio.
So di aver disegnato qualcosa con il nome Likah, lo so.
Quando la trovo realizzo, è stato uno dei miei primi disegni decenti a colori. Mamma mi aveva detto che sembravo io con degli aggiustamenti la prima volta che lo aveva visto. La mezzaluna, gli occhi argento.
Ma sei tu. Dice Likah.
Tu sei quella buona vero? Le chiedo.
Si. Vai a dormire Silver. Mi dice.
Salgo in camera, mi svesto e mi metto a letto.
Likah, noi li proteggeremo.
Sempre. Dice.

Okay ed eccoci alla fine di un altro capitolo, sono troppo contenta di questa storia, quando capirete anche voi cosa sta succedendo sarà tutto più bello e facile, per adesso però voi non dovete capire niente ahahah, si sono un mostro... Ringrazio ancora chi mi segue e niente, vi invito a darmi le vostre opinioni...
Adios tesori❤️
Mikhan

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