Cap. 6

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Non appena mi trovo in camera mia,butto la borsa e la giacca sul letto. Un momento. Non avevo la giacca quando sono uscita. Poi ricordo. È la giacca di Ric. Un sorriso mi affiora sulle labbra. Si è confidato con me. Siamo stati abbracciati. Sono stata tra le sue braccia. Mi sono sentita perfettamente a mio agio. Come se quello fosse il posto in cui veramente sarei dovuta essere. Guardo l'orologio, sono le tre di notte, per fortuna domani ho il turno pomeridiano. Vado in bagno,faccio una doccia. Voglio levarmi di dosso l'idea che Nate abbia messo le mani sul mio corpo.

Dopo dieci minuti,circa, esco dal bagno. Mi avvicino al letto e sullo schermo trovo un SMS:

BENVENUTA NELLA VITA DI ERIC BLACK.

Ho un tuffo al cuore. Troppe informazioni in una volta. Si chiama Eric. Ha il mio numero. Ma come diavolo fa? Con le farfalle nello stomaco digito una risposta per Ric:

TI RINGRAZIO ERIC BLACK. DÌ UN PO', COME HAI AVUTO IL MIO NUMERO?

Aspetto con ansia la risposta. Non arriva. Mi rassegno al fatto che non risponderà più. Metto la mia maglietta dei Guns'n'Roses e mi infilo sotto le coperte.

Sto quasi per addormentarmi,quando un tonfo sordo e poi un urlo mi fa sobbalzare. Mi alzo di scatto,trovo un vaso sul comò e mi diriggo verso il salotto. È da lì che arriva il rumore. Arrivata in fondo alle scale,la scena che mi trovo davanti mi lascia a bocca aperta. È Nat. È ubriaca persa. Le sue braccia sono sulle spalle di Alex... E Ric. "Che diavolo succede?", le corro incontro e li aiuto ad accompagnarla in camera sua. "Ha bevuto un po' troppo,non si reggeva in piedi, Ric mi ha aiutato a riportarla a casa. Ma che cretino,voi non vi conoscete. Lui è Ric,il ragazzo di mia sorella. Ma tu che fai con un vaso un mano?". Sono bloccata. Scioccata. Poggio il vaso. Non respiro. Barbara,sorella di Alex. Ric e Barbara. Allungo una mano verso Ric. Lui sorride,mi stringe la mano. "Ciao", lo dice sorridendo,sembra davvero felice di vedermi. Mi guarda. Mi squadra dalla testa ai piedi. I suoi occhi cambiano. Vi leggo desiderio. Mi sento in imbarazzo. Solo adesso mi accorgo di non avere i pantaloni. Odio dormire coi pantaloni,ma stanotte odio me stessa per essermi fatta vedere seminuda. "Adoro i Guns'n'Roses", mi dice con l'occhiolino. "Alex grazie davvero. Sei stato molto gentile. Se vuoi puoi andare,ci penso io", evito Ric e il suo sguardo perché so che mi scioglierei da un momento all'altro. Alex mi volge uno sguardo comprensivo,"Lo so Rab,ma vorrei restare con lei. Si è ubriacata perché ho fatto il cretino con la barista. È colpa mia. Vorrei che al suo risveglio mi trovasse al suo fianco". Non so se applaudire per quanto sia stato idiota o romantico. "Oh, capisco. È molto comprensibile. Beh fai come se fossi a casa tua".

Non appena Alex se ne va in camera di Nat,rivolgo uno sguardo rabbioso a Ric. "Tu,razza di idiota. Il ragazzo della mia amica,nonchè mia coinquilina, è il fratello della tua fidanzatina bionda. Che cazzo stai cercando? Un passatempo forse?". Sul suo volto compare uno scatto di rabbia. Mi tira per un braccio su per le scale. Mi spinge in camera. Sbatte la porta. "Tu non capisci Arabella. Io non la amo. Non voglio avere lei accanto a me. Non da quando ti ho incontrata al parco". Sta urlando. Poi capisce che Alex è dall'altra parte del corridoio. Si calma abbassa la voce. "Rab,non posso spiegarti adesso perché mi sono cacciato in questa situazione", mi si mette di fronte,mi prende il volto tra le mani,poggia la fronte sulla mia,"...ma devi fidarti di me". Me lo dice sussurrando. Gli occhi chiusi. Il suo respiro rallenta. Torna calmo. Annuisco. Tremo ancora,la sua rabbia mi ha messo paura. Tanta. Mi sento sollevare dal pavimento, mi ha presa in braccio. Adesso sono seduta tra le sue gambe sul letto,la testa sulle sua spalla. "Scusami. Non riesco a controllare la rabbia. Mi piaci Rab e il solo pensiero di allontanarti mi fa perdere le staffe". Mi accarezza il braccio dolcemente. Alzo la testa e lo guardo negli occhi,non so come mi siano uscite quelle parole di bocca. Non lo capisco proprio. "Ehi,io non so in che diamine di situazione tu ti sia cacciato. So solo che con te mi sento come con nessuno. Mi fai sentire al sicuro,mi rilasso,mi fido di te come se ti conoscessi da sempre. Non so che cavolo sia,se follia,idiozia o altro,ma voglio averti vicino. Scegli tu come,se come amico,fratello,cugino...ragazzo", l'ultima parola esce un poco strozzata, "...ma stammi accanto". Sorride,mi accarezza le guance. Sta per parlare ma gli metto un dito sulle labbra. "Non so cosa mi stia spingendo a dirti quello che ora ti dirò, ma dammi solo una risposta. Domattina potrei svegliarmi convinta della mia richiesta oppure pentita,ma stasera mi sento di fartela. Dormi con me?"

Negli occhi,nell'animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora