Cap. 11

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Io e Josh siamo in auto. Il silenzio è imbarazzante. Non vedo l'ora di arrivare da Ric. Voglio solo abbracciarlo.

Arrivati davanti al Silver resto a bocca aperta. La fila è infinita. Credo che morirei se dovessi aspettare che tutte queste persone entrino. Josh mi prende per mano e mi accompagna dal buttafuori. Come se ci conoscesse da sempre, ci porge un sorriso cordiale ed educato e ci lascia passare. Posso solo immaginare quanto mi stiano odiando tutti quelli in fila. Josh mi mette una mano sulla schiena e mi sussurra all'orecchio, "Sali lungo quella scala, la prima porta a destra è il suo ufficio. Ti aspetta lì". Mi avvio quasi correndo, se non fosse per i tacchi lo farei veramente. Arrivata davanti la porta, per l'emozione quasi non busso. Mi blocco, respiro e aspetto. Mi calmo. Busso. Una voce calda mi intima di entrare. Una volta aperta la porta, gli corro incontro felice, mi aggrappo con le gambe lungo i suoi fianchi e gli divoro le labbra.Impazzisco senza lui. "Oh piccola quanto mi sei mancata", mormora sulle mie labbra. Non perdo tempo, gli slaccio la camicia. Accarezzo il suo petto nudo. Mi lascio accompagnare al piano superiore. Credo sia il suo appartamento. In questo momento mi importa ben poco. Ci buttiamo l'uno sull'altra sul letto.

Ho fatto l'amore con Ric, è stato meraviglioso, dolce, premuroso, passionale. Non voglio più allontanarmi da lui. "Barbara sa tutto", la sua voce mi rimbomba nelle orecchie. Alzo lo sguardo, incredula. "Quando mi ha chiamato da lei, sono arrivato in anticipo. Era a letto con Josh". Non riesco a crederci. Come diavolo? "Si frequentavano da tre mesi, ma lei temeva che mettersi con lui avrebbe potuto compromettere il mio rapporto con suo padre". Lo guardo felice. "Beh, non ne sei felice?". E' pensieroso, sembra da tutt'altra parte. "Ho parlato con Arthur, non c'è rimasto male. In fondo, aveva notato che tra me e Barbara c'erano un po' di problemi". Non vedo cosa possa esserci di negativo in tutto questo. "E allora? Ric parlami, ti prego". Si alza con la schiena, si mette di fronte a me. Mi prende il volto tra le mani. E' serio. "Rab, giurami che non scapperai. Giurami che resterai con me". Adesso inizio a preoccuparmi veramente. Annuisco. Mi abbraccia, sento il suo cuore battere sempre più veloce. "Quattro anni fa ero arruolato nell'esercito. Ho abbandonato dopo la malattia di Evan, per stargli più vicino. Dopo la sua morte, per stare vicino a Dros ho deciso di non ritornare. Dopo essermi messo con Barbara, però, sentivo sempre di più la mancanza di quella vita, come se non fossi più me stesso. Cinque mesi fa ho fatto la richiesta di riammissione. E' stata accettata Rab". Non riesco a crederci. Non riesco a capire. Mi alzo, mi rivesto ed esco dalla camera. Mi trovo Dros davanti, si aspetta che lo accarezzi. Mi accascio davanti a lui e scoppio in un urlo misto al pianto. Ric è dietro di me. Mi abbraccia da dietro. Vorrei allontanarlo, ma non ci riesco. Mi volto verso di lui, inizio a scagliargli pugni addosso. Non mi ferma, mi lascia continuare, fin quando non mi perdo tra le sue braccia disperata. "Shhh piccola, va tutto bene". "Non va bene nulla Ric, non se sei lontano da me". Faccio fatica a parlare. I singhiozzi mi smorzano il respiro. Mi prende per le braccia, mi fa raddrizzare. Nel suo sguardo leggo determinazione. "Non sarò mai lontano da te. Capito? Che sia Iraq, Iran Afghanistan, non mi perderai Rab. Mai." Si alza, mi prende in braccio. Mi spoglia. Mi infila nel letto e si posiziona accanto a me.

Il risveglio, nonostante la nottata, è stato grandioso. Svegliarsi tra le braccia di Ric è ciò di cui avrei bisogno ogni mattina. E' sveglio, mi stava osservando mentre dormivo. "Ti va di fare colazione?",mi chiede premurosamente. Sorrido e annuisco.

Mentre Ric prepara la colazione, io mi aggiro nella sua stanza. Sul comò trovo una foto, ci sono due ragazzi bellissimi. Uno è Ric, l'altro deve essere suo fratello. Nel portafotografie trovo un biglietto nascosto. Non dovrei aprirlo, ma sono tropo curiosa. Sorrido per quello che vi leggo sopra.

BLACK LIST

FARSI LO STESSO TATUAGGIO

GIRARE NUDI PER LO STADIO

SUONARE AL CAMPANELLO DELLA POLIZIA E SCAPPARE

FARSI ARRESTARE (non per il motivo sovrastante)

GUIDARE LA MOTO DI EVAN

USCIRE CON LA FIGLIA DELLA SIGNORA ROSE

E' la lista di cui mi aveva parlato Ric. Queste prime voci sono tutte spuntate, le altre no. Decido di scattare in fretta una foto alla lista col mio cellulare. Mi sistemo e vado in cucina.

Ieri sera non ho avuto il tempo di notare quanto sia bello questo appartamento. E' in bianco e nero, le uniche note di colore sono date alcuni accessori rossi. Mi diriggo in salotto e trovo Ric sul divano, al suo fianco c'è Dros, ha la testa poggiata sulle sue gambe. "Dros, mi ha fatto perdere la testa". Felice di aver sentito quelle parole, vado verso di lui, lo abbraccio da dietro e gli bacio il collo. Amo quest'atmosfera, amo il suo profumo. Amo Ric. Giro oltre il divano e mi siedo vicino a loro. Ric ha preparato succo d'arancia, caffè, cappuccino e croissant e una ciotola di cibo per Dros. "Hai svaligiato Enrico's?", gli dico tirandogli dolcemente un orecchio. "Mangia, prima che ti occupi la bocca baciandoti". Così, prendo un croissant e ne strappo un morso. Delizioso. Proprio come il momento che sto vivendo.


Negli occhi,nell'animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora