Cap. 13

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Stiamo riportando l'auto da Josh. Abbiamo trascorso l'intera nottata sulla spiaggia. Al mattino, appena svegli, siamo andati ad un piccolo bar sul molo, abbiamo fatto colazione e abbiamo passeggiato lungo il pontile. E' stato bellissimo. Non ho pensato al fatto che Ric tra poco debba partire. Ho solo pensato a noi due assieme. Niente e nessuno ad interferire.

"So cosa stai facendo piccola, ho trovato la foto spostata". Non sembra infastidito, ma adesso temo di aver fatto uno sbaglio. "Perdonami, pensavo che ti avesse fatto piacere, forse mi sbagliavo". Riesco a sentire la delusione nel mio tono di voce, dubito che non se ne sia accorto anche Ric. "Ehi Rab, è un'idea bellissima. Ogni sera leggevo quella lista, simbolo della fine della mia vita con Evan. E' come se lo stessi facendo rivivere e ti ringrazio per questo". Sposta la sua mano dal cambio sulla mia e la tiene forte, stretta alla sua. "Allora tesoro, ti va di rimanere da me stasera?".

"Amoreeeee". Sono nella sua camera da letto con l'accappatoio, fare la doccia assieme è stato rigenerante. Subito dopo, Ric è andato in salotto, doveva cercare un gruppo musicale per una serata al Silver e mi ha lasciata sistemarmi in camera con tranquillità. "Piccola, che succede?". Ha il fiatone, il volto preoccupato. Forse ho esagerato. Ho la sua lista in mano, sto ridendo. Credo che lui riderà molto meno alla mia proposta. Gli passo la lista e gli faccio notare la voce che vorrei spuntare stasera.

PARTECIPARE AD UNO SPEED-DATE

"Arabella Pierce, tu non avrai appuntamenti con altri uomini". Si avvicina, mi sfiora le labbra col pollice. "Dai amore, sarà per gioco". Il suo sguardo si fa più profondo. "Mi piace quando lo fai". Mi lecco il labbro inferiore, mi sento la gola molto secca. "Cosa?". Il suo respiro si fa sempre più vicino. Le sue labbra quasi sulle mie. "Chiamarmi amore". Mi bacia.

Io e Ric facciamo l'amore praticamente in ogni momento. Abbiamo trascorso l'intero pomeriggio a coccolarci, a dedicarci l'uno all'altra. Adesso, invece, siamo in un locale che stasera organizza SpeedDate. L'atmosfera è molto intima e seducente. Luci soffuse, candele bianche, musica rilassante. Su ogni tavolino, ci sono una rosa bianca, un numerino e una clessidra. Io ho il numero 22, Ric il 23. Il suo tavolino è accanto al mio. Ha insistito che fosse così. Voleva avermi vicina. La ragazza che organizza lo SpeedDate è molto carina e indiscreta, tranne per le occhiate che lancia a Ric. Fortunatamente, lui è abbastanza teso per la serata da non accorgersene.

La serata inizia e io ho già avuto tre "appuntamenti". Se ti piace parlare con qualcuno, puoi decidere di fare un secondo turno, è una regola che è stata decisa per questa sera. Ric è fermo da due turni con la stessa ragazza. Una ragazza mora dallo stile anni '50. Giuro che andrei lì a mettermi di mezzo, ma rovinerei il senso della serata. Sembrano divertirsi abbastanza assieme. Sembrano così interessati l'un l'altra. Perchè non ripagarlo con la stessa moneta? Il mio prossimo appuntamento è un ragazzo dagli occhi verdi di cui non ricordo il nome, è di bell'aspetto anche se un poco pieno di sé. Non importa. Abbiamo trascorso il primo arco di tempo a parlare della sua vita, dei suoi sogni da ragazzo, del college. Mi fingo molto interessata, anche se il mio interesse è rivolto alla mano della pin-up su quella di Ric. L'appuntamento finisce, il ragazzo sta per alzarsi, ma lo fermo. Poggio una mano sulla sua e lo invito a sedere. Lo sguardo di Ric adesso è rivolto verso di noi. Bene Eric Black, a noi due. Mi fingo sempre più interessata alla storia del ragazzo che ho di fronte. Fa il modello adesso e mi racconta di quanto sia difficile mantenersi in forma per lui che ha un metabolismo pigro. Certo, non è di chissà quale compagnia, ma il mio piano sta funzionando sempre di più, perchè Ric adesso è rivolto proprio verso di noi e non presta più attenzione alla ragazza di fronte a lui. Per dargli il colpo di grazia, mi metto a ridere, come se avesse detto la cosa più divertente al mondo e gli sfioro la mano. Non so cosa sia stato a farlo scattare, ma adesso incombe su di noi. Il ragazzo di fronte a me si alza e va via senza neanche salutare. La ragazza seduta al tavolino con Ric è rivolta verso di noi. Lui non la degna nemmeno di uno sguardo quando attraversiamo la sala per andarcene.

Siamo in auto, il silenzio rende l'atmosfera pesante. Ric è furioso. Io di più. Allora è così che funziona, gli basta una ragazza più bella di quella che ha e, bum, ecco risolto il problema. Sono furiosa, non lascio neanche che mi apra la portiera quando arriviamo. Voglio solo salire in camera, prendere i miei vestiti e tornare al mio appartamento. Lui è dietro di me, apre la porta ed entriamo. Dros ci viene incontro, non mi fermo a coccolarlo. Filo dritta in camera, prendo il mio borsone e inizio ad infilarci la mia roba alla rinfusa. Non mi accorgo neanche della sua presenza, tanto da andargli a sbattere contro. Mi volto dal lato opposto, ma lui mi prende per un braccio. La sua presa è decisa. Forte quasi da farmi male. "Dove stai andando?". E' furioso. Non capisco se la sua rabbia derivi più dalla serata o dal fatto che io voglia andare via. "Ti lascio l'appartamento libero, così la tua pin-up ha il via libera". Non mi da' il tempo di finire che è già sulle mie labbra. E' un bacio rabbioso, furente. Stringe il labbro inferiore tra i denti, sento quasi il sapore del sangue. "Non parlarmi di gelosia sai. Ognuno di quei fottuti ragazzi ti guardava come se volessero portarti a letto. E sai una cosa? La pin-up, come la chiami tu, mi chiedeva di te. E' lesbica Rab, l'appuntamento lo stava aspettando con te". Non ci posso credere. "Avete prolungato l'appuntamento Ric". Sto urlando. Mi sento la gola graffiata. "Le ho chiesto di rimanere perchè non ne potevo più di vedere ragazze che ci provavano con me. Soprattutto quando l'unica ragazza che volevo in quel momento era al tavolino di fianco al mio". Il cuore si riempie di gioia. Sono l'unica ragazza che vuole. Mi manca il fiato. "Non mi importava di quel ragazzo. Pensavo che tu fossi veramente interessato a quella donna, volevo farti ingelosire".Mi attira a sè, stavolta dolcemente con delicatezza. Mi da' un casto bacio sulle labbra, poi prende la lista spunta la voce della serata e la rimette a posto. "Vieni piccola, dormi con me". Lo seguo, mi raggomitolo tra la presa della sue braccia e mi perdo nel noi che stiamo diventando. Nel noi che siamo.


Negli occhi,nell'animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora