Capitolo 1

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POV'S ANABEL

La sveglia suona, caspita sono già le sette non ho dormito per niente, ho passato tutta la notte a piangere. Devo sembrare un mostro. Vado in bagno e quando mi guardo allo specchio per poco non mi spavento da sola.

Dopo tonnellate di correttore e fondotinta, vado in camera prendo dei jeans blu stretti, una maglietta con fantasie floreali, infilo le mie converse, do una sistemata ai capelli, mi trucco leggermente e sono pronta. Prendo la mia tracolla e scendo a fare colazione.

Mamma che sta davanti ad una tazza di caffè che la fissa con uno sguardo vuoto non aiuta il mio umore "ehy mamma" "ciao" risponde senza far trasalire nessuna emozione, bene. Mi mordo il labbro inferiore per non scoppiare a piangere. Faccio un respiro profondo e poso la tracolla sulla sedia per poi prendere una tazza e riempirla di latte dove ci inzuppo i miei cereali.

Quando finisco di mangiare rivolgo di nuovo lo sguardo a mia madre, niente lo ha perso come prima e questo non mi aiuta affatto "mamma io vado ci vediamo dopo" "certo, a dopo" "ciao" "ciao" sospiro di nuovo e poi alzo prendendo la mia tracolla, mi dirigo all'ingresso prendo le chiavi della mia auto e poi esco. Appena metto piede fuori casa tutti gli occhi sono su di me... oppure sarà una mia impressione; cercando di non farci caso mi dirigo verso la mia Mini bianca e nera e mi catapulto dentro, prima di accendere la macchina mando un messaggio a Kate:

"devo dirti una cosa importante <3"

ripongo il telefono nella borsa e poi metto in moto per sfrecciare tra le strade di Miami dirigendomi a scuola.

Una volta arrivata, scendo e tutti i ragazzi fuori al cortile mi fissano e bisbigliano; ma che cazzo si guardano? Per caso ho qualcosa in faccia? Sbuffo e controllo il mio cellulare... Kate non ha risposto al mio messaggio, oggi sono tutti strani. Entro dentro a testa alta e mi dirigo verso il mio armadietto e al mio passaggio tutti hanno la stessa reazione: mi guardano con gli occhi fuori dalle orbite e bisbigliano tra loro e quando mi volto a guardarli si zittiscono all'improvviso, boh.

Inserisco la combinazione del mio armadietto prendo i libri che mi servono e poi mi dirigo verso la mia aula. Quando entro gli occhi sono puntati di nuovo su di me, cerco di passare indifferente e con lo sguardo cerco Kate e la trovo a parlare con Alexia, Bridget, Donna e Alicia conosciute anche come le puttanelle di tutta la scuola. Ma che ci fa con loro? Mi avvicino a lei "ciao Kate" lei si gira mi guarda e mi congeda con un semplice "ciao" poi si rigira e incominci di nuovo a parlare di smalti. Ma che gli prende? La prendo per un braccio e la trascino letteralmente con me "ma che cazzo ti prende?" chiede, a me che mi prende "a te cosa ti prende, non mi hai mai trattato così" "ho saputo di tuo padre" come fa a sapere di mio padre? Mia madre avrà chiamato la sua per avere appoggio? Di sicuro. Mia madre e quella di Kate sono molto amiche "oh ehm, prima ti ho mandato un messaggio che ti diceva che volevo parlarti... proprio di questo" "Senti Bel mi dispiace ma non posso" ma che è pazza? "cosa non puoi?" "essere tua amica" "scherzi? Noi ci conosciamo da quando eravamo piccole e ora tu te ne esci così? Se mio padre ha fatto quello che ha fatto la colpa non è mia, non puoi buttare tutti i nostri pomeriggi passati a ridere, le serate tra amiche le hai dimenticate?" "no, non l'ho dimenticate però non posso più essere tua amica... punto" "lo sai cosa sei? Una stronza, invece di aiutarmi e starmi accanto tu mi volti le spalle come se ci siamo conosciute ieri" "mi dispiace" "basta dire che ti dispiace perché non è vero, se fosse veramente così non mi abbandoneresti... la sai una cosa? Se la pensi così sono io quella che non vuole esserti amica" "ci si vede" detto questo gira i tacchi e se ne va; bene vai, vai dalle puttanelle che ti faranno come loro. Che stronza proprio non me l'aspettavo da lei. Sbuffo e mi dirigo al baco sbattendo con tutta la forza che ho in corpo i libri sul banco, poi prendo la sedia e mi ci butto sopra sbuffando e incrociando le braccia sotto al seno. Sento gli occhi che si stanno inumidendo ma non posso piangere, almeno non qui "ehy Price" alzo lo sguardo e davanti mi ritrovo i cinque stronzetti della scuola: Trent, Ryan, Alan, Marck e il 'loro capetto' Tom Parker devo riconoscere che è un gran fico ma anche un puttaniere quindi meglio passarci alla larga, si sono fatti tutte le ragazzi presenti tranne le nerd, la sottoscritta e Kate -anche se credo ancora per poco visto le compagnie che ha deciso di frequentare- "che cosa vuoi Trent?" "da te una cosa sola" sbuffo e alzo gli occhi al cielo "ho saputo di tuo padre come ci sente?" dice scoppiando a ridere portandosi dietro anche ai suoi amici tranne Tom, come diavolo fanno a saperlo? Ecco perché oggi tutti mi guardano come se venissi da Marte, ma la domanda è: come si è fatta a espandere la notizia in tutta la Miami se non in tutta la Florida "la smettete? Non è diverte" li rimprovera Tom, i miei occhi per poco non fuoriuscivano dalle orbite; Tom Parker che prende le mie difese? Da scrivere sul calendario "ehy che hai Tom?" chiede Alan "non ho niente ma smettetela di fare gli idioti, ripeto non è divertente" "grazie Tom ma so difendermi benissimo da sola" lui alza le spalle e se ne va, ma quando può essere stronza una persona? Prima mi difende e poi mi tratta come se non esistessi, mah.

Il mio cuore batte a ritmo del tuo nomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora