Capitolo 14

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Mi rigiro per l'ennesima volta in questo dannato letto senza riuscire a chiudere occhio. Darei la colpa al materasso se non saprei il vero motivo della mia insonnia. Ho provato a scrivere a Tom ma non mi ha risposto. Credo che la sua reazione sia un tantino esagerata, ma mi fa male il pensiero che lui non mi voglia più sentire solo per un bacio che io non ho voluto, insomma l'unico che vorrei baciare è lui. Prendo il cellulare arrendendomi all'idea di dormire e apro whatsapp per scrivere a Tom:
"Mi manchi... per favore rispondimi".
Invio e poi mi sdraio di nuovo fissando il soffitto. Senza nemmeno accorgermi mi addormento.
La mattina vengo svegliata da un freddo che invade tutto il mio corpo. Le coperte giacciono a terra e la porta è stata appena chiusa con un grosso tonfo. Probabilmente è venuto a svegliarmi mio fratello, mi devo ricordare di impostare la sveglia la sera.
Mi siedo riprendendo le coperte da terra e posandole su di me. prendo il telefono tra e mani e per poco non mi metto ad urlare quando vedo un messaggio di Tom. Lo apro senza pensarci due volte, ma quando lo faccio il sorriso che avevo stampato in faccia scompare:
"Stavo per fare una cazzata".
Quella frase mi rimbomba in testa pensando subito al peggio.
"Cos'è successo?".
Digito velocemente il messaggio attendendo una sua risposta, ma quando lo legge invece di togliere la mia preoccupazione, mi ignora disconnettendosi facendo salire l mio nervoso alle stelle. Lancio il cellulare ai piedi del letto, e frustata cado a peso morto affondando la testa nel cuscino. Perché fa così? Perché? Perché?
Il cellulare vibra e come una molla mi alzo e lo prendo sperando che il messaggio sia da parte di Tom, ma è Alis che mi dice:
"Amica, giorno, devo dirti una cosa importante, chiamami appena leggi questo messaggio". Premo l'icona con la cornetta telefonica vicino al suo nome e la chiamo.
"Cosa mi devi dire di importante?" Chiedo appena rispondo.
"Grazie, buongiorno anche a te, si sto bene tu?" Dice ironica.
"Scusa Alis, ma ho litigato con Tom e non sono in veno"
"È proprio di questo di cui voglio parlarti. Ieri quando ti ha chiamato Tom, noi eravamo in mensa, aveva un sorriso enorme quando e un attimo dopo si è alzato ed è uscito fuori con un diavolo per capello ì io sono andato da lui per dirgli quanto tu avevi riferito a me, ovvero che è stato tutto un grosso malinteso, ma quando l'ho raggiunto era in compagnia di una ragazza",
"eh?"
"Eh cosa?"
"Cos'è successo dopo?" Chiedo mentre torturo il mio pigiama.
"Niente di importante",
"Alessia o mi dici che cosa hai visto oppure riattacco e non ti parlo per un mese okay?"
"Va bene, te lo dico, ma poi non prendertela con me se soffri, è una tua decisione chiaro?"
"Si, si ora parla!"
"Si sono avvicinati alla palestra i l'ho seguiti fino a che non sono spariti negli spogliatoi femminili... il resto credo che tu abbia capito"
"è andato con una ragazza..."
"credo di si"
"ah ora mi sente. Prima mi fa una scenata per uno stupidissimo bacio e poi lui fa di peggio. Alis grazie, ora vado!" Riaggancio e chiamo Tom, non mi risponde. Un sentimento di rabbia mista alla delusione si impossessa di me. Chiaramente se ha preferito un'altra ragazza non devo essere importante quanto invece lui lo è per me. dovevo aspettarmelo. Con malinconia mi alzo dal letto, prendo le prime cose che i capitano davanti agli occhi e poi vado in bagno per prepararmi, rendendomi il più normale possibile e non sembrare una squilibrata. Dopo aver preso la mia tracolla in camera scendo a fare colazione sedendomi a capotavola.
"Tesoro, tutto bene?" No, assolutamente no!
"Si mamma, tutto bene, ho soltanto sonno"
"Strano, ieri sei andata a letto presto"
"Mi dovrò ancora abituare a tutte queste novità, ora vado sono già in ritardo". Mi alzo e prendo un biscotto al cioccolato.
"Ma non finisci di mangiare?"
"No, non preoccuparti" mi avvio all'ingresso e dopo essermi vestita in modo di non rimanere congelata dal freddo esco e incomincio a camminare verso scuola. Improvvisamente l'idea di venire qui non mi sembra così pessima. Il suono squillante del mio cellulare mi riporta alla realtà. Quando vedo chi è ho una voglia matta di scaraventare il telefono in strada, ma poi reprimo il desiderio e rispondo.
"Pronto?" L'acidità in questo momento mi sembra la forma di cortesia più indicata nei suoi confronti.
"Credo che noi due dobbiamo parlare" dice.
"Bene parliamo, ma fai in fretta devo andare a scuola e sono già in ritardo!"
"Certo, il tuo principino olandese ti sta aspettando sul suo cavallo bianco!" Esclama sarcastico. Al suono di quelle parole la mia rabbia aumenta ancora di più. Come può dirmi questo quando lui ha fatto di peggio?!
"Non parlare di quel maledetto bacio quando tu ti sei portato a letto una tizia qualunque mentre io stavo soffrendo chiaro?" Il tono della mia voce è 'leggermente' alto mentre i mie occhi si fanno umidi. Per le mie urla alcune persone si voltano a guardarmi.
"T-tu come fai a saperlo?"
"Ricordati Tom, le bugie hanno le gambe... Devo andare". Riaggancio e corro dentro la scuola per ripararmi dal freddo e da occhi indiscreti. Entro in classe sena guardare nessuno e vado a sedermi al mio al mio banco sprofondando nella mia sedia. "Stai bene?" Chiede la ragazza rossa seduta vicino a me. "No, non sto bene!" Rispondo imponendomi di non piangere.
Dopo aver finito di pranzare vado in camera con in teoria l'idea di fare i compiti ma la pratica è stendermi sul letto in orizzontale. Il cellulare squilla per la ventesima volta da questa mattina, ma questa volta non è Tom ma la mia best, quindi le rispondo.
"Ehy amica, dimmi tutto!" Esclamo cercando di aver un tono di voce allegro.
"Non sono Alessia ma Tom"
"hai preso il suo telefono per chiamarmi?"
"Sai come si dice: a mali estremi, estremi rimedi".
"E non hai pensato che se io non voglio parlare con te probabilmente riaggancerò?" Domando ovvia.
"Per favore, non farlo. Mi dispiace, mi dispiace tantissimo. Ma la tua amica non ti ha detta che ad un certo punto ho pensato a te e mi sono reso della grossa cazzata che stavo per fare e mi sono fermato..."
"Tranquillo, noi due non stiamo insieme e non mi devi nessuna spiegazione", dico citando le sue parole.
"Okay basta con questa storia che non stiamo insieme perché se tu stai male e io sto male mi sembra più che ovvio che tra me e te non c'è solo una semplice amicizia". Stavo per rispondergli ma quando apro la bocca per farlo sento i mie capelli bagnati e stranamente più leggeri. Mi porto una mano dietro la nuca e quando la riporto di fronte agli occhi è di color caramello. Mi precipito allo specchio e quando vedo i mie capelli che hanno cambiato colore e lunghezza lancio un urlo voltandomi posando lo sguardo su i miei cugini. Uno ha in mano la fiala della tinta di mia zia e l'altro ha le forbici in una mano e le lunghezze dei miei capelli in un'altra.
"Bel tutto bene?" Chiede Tom dall'altra parte del telefono.
"No, non va per niente bene. Senti, ti chiamo dopo io". Riaggancio e poi getto il cellulare sul letto.
"Razza di ragazzini cominciati a scappare". Non se lo fanno ripetere due volte che escono dalla camera correndo giù per le scale e inseguiti da me che sembro posseduta.
"Che succede qui?" Chiede mia zia parandosi di fronte alla rampa di scale non permettendoci di proseguire .
"Succede questo! Questi due mi hanno rovinato i capelli!" Urlo fuori di me indicandomi la testa mentre veniamo raggiunti anche da mia madre.
"Dai Bel, sono bambini è logico che vogliono giocare". Oh ma grazie zia per essere dalla mia parte.
"Ho capito che devono giocare ma proprio io devo essere la loro cavia?" Mi possono toccare tutto, tranne i miei capelli. Supero sia i bambini che mia zia e raggiungo l'ingresso per poi indossare il cappotto.
"Dove vai?" Chiede mia madre.
"Vado a cercare un parrucchiere che sistemi questo disastro!" Esclamo per poi uscire e chiudermi la porta alle spalle.
Quella sera verso le 21:00 ero sdraiata su letto reggendomi la testa con la mano sinistra mentre ammiro il libro che mi ha regalato Tom. Una ciocca di capelli continua a cadermi davanti agli occhi. Odio già questo taglio. Prendo il telefono tra le mani e decido di chiamare quel ragazza che ormai condiziona la mia vita. Risponde quasi subito.
"Credo che dobbiamo finire di parlare" dico. Mi sento più calma di questa mattina.
"Si hai ragione ma prima mi puoi togliere una curiosità?"
"si... dimmi"
"cos'è successo oggi mentre eravamo al telefono?" Sospiro.
"Con me oltre a vivere con mia nonna vivo anche con mia zia e i suoi due gemelli che hanno avuto la splendida idea di tingermi i capelli color caramello e tagliarmeli fin sopra le spalle, hanno rovinato i miei capelli, non sono adorabili?" Ridacchia.
"Okay passiamo alle cose importanti: mi perdoni?" Chiede quasi in un tono di supplica.
"Tom, noi cosa siamo?"
"i-io non lo, però non vedo l'ora di abbracciarti di nuovo". Non riesco a reprimere un sorriso. Alzo e prendo una penna che è sulla scrivania. Apro il libro e scrivo la frase che mi ha appena detto scrivendo alla fine il suo nome e la data di oggi.
"Bel, ci sei ancora?"
"si, scusami... non vedo l'ora di riabbracciarti anche io!" dico per poi sussurrare l'ultima parte.
"Allora va tutto bene tra di noi?"
"Solo se mi prometti che non mi abbandonerai più" dico mentre arrossisco violentemente.
"Ti giuro che non farò mai più una cosa simile, io voglio solo te". Oh cielo sono in paradiso. Scrivo anche questa frase sul libro e poi torno a concentrarmi su di lui.
"Bel, ora mi prometti una cosa tu?"
"Sì!"
"Mi prometti che non ti avvicinerai più a quell'idiota che ti ha baciata?"
"Te lo prometto Tom, io voglio solo te!"
"Anche se non sono il ragazzo perfetto che meriti?"
"Ma la perfezione non è umana, io voglio un ragazzo reale quindi sì".


Angolo Autrice:
Ciao a tutte, sono stata molto assente ma non so spiegare nemmeno io il perché, comunque eccomi qui spero che il capitolo vi piaccia. Lasciate un commento per dirmi cosa ne pensate e una stellina se vi è piaciuta. Passate a leggere anche "Fidati di me" di Alessiajess l'ha scritta una mia carissimissima amica ed è una storia bellissima. Un bacio e alla prossima.
ps: scusate eventuali errori.



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