Capitolo 12

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Mi butto sul letto. Perché tutti fanno come gli pare senza tenermi in considerazione? Io non voglio andare ad abitare da mia nonna a Whistler, in Canada. Io dico, perché?
La porta viene spalancata "Bel, non prenderla così male" "e come la devo prendere? Sto lasciando tutto" "lo so, sarà difficile ma poi tutto si risolverà" "quand'è la partenza?" "dopodomani, quando tuo fratello sarà già tornato al college" "bene, vedo che è già tutto deciso no? grazie per avermi rovinato questa misera esistenza" afferro il cellulare, le chiavi e poi corro giù per le scale "Bel, dove vai?" senza darle nessuna risposta esco, entro in macchina e vado a casa di Alis. Che senso ha trasferirsi? Che senso ha rifugiarsi in una baita di legno tra le montagne e abbandonare la mia amata Miami? Non ce l'ha un senso!
Scendo dalla macchina sbattendo la portiera, salgo i quattro gradini che danno sul portico e poi suono il campanello. Ad aprire è Elisa "salve Elisa, Alessia c'è?" "certo, è in camera sua. Prego." Si fa da parte lasciandomi entrare. "Grazie." Salgo le scale e busso alla porta della camera di Alis, e dopo aver sentito un avanti da parte sua entro. "Bel" "Alis, devo dirti una cosa importante" "se mi vuoi dire che domani sera tuo fratello parte già lo so" "non è solo lui che parte" "eh?" "Mia madre ha deciso di trasferirsi da mia nonna, in Canada" "cosa? Stai scherzando?" nego con la testa mentre due lacrime solcano il mio volto. Mi abbraccia. "Non voglio andarmene" dico ricambiando l'abbraccio "anche io voglio che tu rimanga". Sciogliamo l'abbraccio "tornerai vero?" "credo solo per vedere mio padre".

Esco da casa della mia migliore amica. In cielo già c'è la luna "Bel, come mai da queste parti?" mi volto e vedo Tom. "Tom... niente ero a casa d'Alis" "tutto bene?" "no" "che succede?" "mi trasferisco in Canada" "stai scherzando?" "no, mia madre vuole questo... partirò dopodomani" "oh". Sento che sto per piangere di nuovo "non voglio lasciare Alis, mio padre, te" "Bel ti prometto che rimarremo in contatto, neanche io voglio perderti" prende la mia mano nella sua e attirandomi a se mi abbraccia. Lo stringo forte mentre inspiro il suo profumo. La sua mano sinistra è fissa sulla mia vita mentre quella destra mi accarezza i capelli.
Ci separiamo lentamente "devo andare, Tom" "domani verrai a scuola?" "credo di no" "ok, allora ci sentiremo" "si". Ci salutiamo e poi torno a casa.
Entro e appendo il cappotto all'appendi abiti "tesoro, sei tornata in tempo per la cena" dice mai madre sbucando fuori dalla sala da pranzo "non ho fame, vado a letto" "ma devi mangiare" "lo farò domani" salgo velocemente le scale e poi entro in camera mia. Tolgo le scarpe e le metto vicino alla porta mi butto sul letto, estraggo il mio cellulare e chiamo mio padre. Dopo un paio di squilli risponde:

"Tesoro"

"ciao papà"

"come stai?"

"dipende..."

"cosa dipende?"

"papà, la mamma ha deciso di trasferirsi a Whistler"

"lo so, mi ha chiamato poco fa per dirmelo"

"io non me ne voglio andare"

"lo so, Bel, però devi. Vedrai che alla fine non sarà così male"

"scherzi? Ti ricordi quando ci andavamo a Natale? Era una noia mortale, per passare il tempo mi mettevo a contare i ficchi di neve" mio padre scoppia a ridere. Cosa ci trova di divertente nella notizia che io mi trasferisco dall'altra parte del continente?

"Bel ti conosco, sei una splendida ragazza, sia dentro che fuori. Vedrai che ti farai dei nuovi amici, e forze anche un fidanzatino. Sarà solo l'inizio e poi tutto sarà facile" già peccato che gli unici amici che voglio sono qui, e anche il 'fidanzatino'

"no papà, non sarà facile ne l'inizio ne la fine."

"tu fidati di me"

"va bene, vado, ci sentiamo"

Il mio cuore batte a ritmo del tuo nomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora