Capitolo 9

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Come sempre alle sette la sveglia suona avvertendomi che un'altra noiosa giornata scolastica sta per iniziare. Mi alzo controvoglia, mi preparo, faccio colazione e vado a scuola.
Appena che entro in classe mi siedo al mio solito banco, ovvero vicino ad Alis "Bel che ne dici se questo pomeriggio studiamo insieme? Magari questa volta puoi venire tu da me" "certo ci sto, dove abiti di preciso?" "te lo dico dopo, sai non sono tanto brava con le indicazioni stradali" "ok" "Price?" mi volto e il volto sorridente di Tom con in mano il mio quaderno mi compare davanti ai miei occhi "Parker" "Tieni" mi porge il quaderno "non sapevo che fossi una fan di Minnie" "non è che sono una fan ma quando ero piccola mio padre mi regalò un travestimento di Minnie e anche una cassetta di un suo cartone animato. L'altro giorno ho ritrovato il costume e l'ho disegnato" "va be' farò finta di crederti, Minnie" si volta e se ne va dai suoi amici.

Dopo la scuola vado a casa di Alis per studiare insieme. E dopo due volte aver preso la strada sbagliata. Mi sono arresa e ho fatto guidare lei. Scendo e prendo la mia cartella a tracolla per poi seguire la mia amica in casa sua. Appena entriamo una donna – molto probabilmente sua madre- ci accoglie. È una donna molto bella, deve essere giovane "ciao ragazze, tu devi essere Anabel giusto?" "si, salve signora sono io" "oh per favore chiamami Elisa mi fa sentire meno vecchia" "ok Elisa" "non vi voglio trattenere oltre, andate anche a studiare, tra un po' vi porto la merenda" "d'accordo, a dopo mamma" Alis mi fa un cenno con il capo per farmi intendere di seguirla e voltandosi sale una rampa di scale che porta al piano di sopra.
Entriamo in quella che sembra la sua camera e dopo essersi chiusa la porta alle spalle Alis si butta a peso morto sul letto "scusa mia madre, quando porto a casa nuove amiche tende sempre a essere così... affettuosamente insopportabile" "non preoccuparti, mi sembra una brava persona, allegra. Pensandoci bene avrei proprio bisogno di un po' d'allegria. È da parecchio tempo che a casa mia non si sente parlare di questa parola" "come vanno i tuoi rapporti con tuo padre?" "credo bene, ma mi manca da morire. È da tanto che non ci sentiamo" "mi dispiace Bel" "si, domani che ne dici se usciamo? Hai da fare?" "be' in realtà si" "e cosa? Se posso saperlo" le sue guance si colorano di un rosso "ieri pomeriggio mi ha chiamata Sean, tuo fratello. Mi ha chiesto se mi andava di uscire con lui e io gli ho detto di si" "ehm ok, sarà per un altro giorno non preoccuparti" le sorrido per poi prendere il libro di storia "allora cominciamo?" chiedo. Lei annuisce e iniziamo a studiare.

Verso le 18:30 finiamo di studiare. Dopo aver salutato tutti esco dalla casa per andare a casa. Ormai fuori è tutto buio, l'unica cosa che illumina la strada sono i pali della luce Fortunatamente la mia macchina è parcheggiata proprio di fronte alla casa della mia amica. Stavo per attraversare la strada quando qualcuno mi blocca chiamandomi "scusi signorina?" mi volto e vedo un uomo "mi dica" "mi potrebbe dare una mano?" "in cosa posso aiutarla?" "mi serve un favore, mia moglie non si è sentita bene mi chiedo se mi protesti aiutare" "ehm, sarebbe più appropriato chiamare un medico?" "si, ma mia moglie è molto testarda mi può aiutare a convincerla? Ti prego" sono tentata a dirgli di no ma dopo vivrei con il rimorso di non aver aiutato un pover'uomo quando ne ha avuto bisogno. I miei genitori mi hanno sempre insegnato che bisogna aiutare il prossimo. Con un sospiro dico "d'accordo andiamo da sua moglie" sulla sua faccia compare un ghigno che mi fa rabbrividire. "seguimi" annuisco e lo seguo. Arriviamo vicino a un vicoletto e comincio a pentirmi della mia scelta "è sicuro che sua moglie sta così male? Chiedo "certo, vieni, non avere paura" annuisco mentre deglutisco e lo seguo in questo vicolo. Ma aspetta un attimo questo è un vicolo cieco "scusi ma questo è un vicolo cieco" "lo so benissimo bambolina, e so anche che sei molto carina" "ehm, devo andare" mi volto ma lui mi blocca prendendomi il polso "oh no, tu non andrai proprio da nessuna parte" il mio cuore comincia a martellarmi in petto. Sento la paura crescere alle stelle mentre il suo fiato si abbatte sul mio collo. Con un movimento brusco mi fa voltare, mi spinge contro il muro gelido di quel vicolo lercio. Ho le lacrime agli occhi. Prende i mie polsi e li alza all'altezza dei mie occhi mentre le sue labbra si appoggiano sul mio collo baciandolo e mordendolo. Le emozioni che provo in questo instante non hanno nulla a che fare al bacio con Tom. "tolga quelle luride mani da me e mi lascia andare" sinceramente non so perché continuo a dargli del 'lei' visto che uno come lui non merita nessun rispetto "te lo puoi anche scordare" mormora contro la mia pelle. Lascia un polso e con la mano comincia a sbottonarmi la giacca. Cerco di dimenarmi ma è tutto inutile il mio adorato cappotto è già finito ai piedi. Decisamente la scelta di quel maglioncino con la scollatura a V non è stata una buona idea. Guarda il mio seno come se non ne avesse mai visto nessuno. Inutile dire che le lacrime hanno creato un vero e proprio fiume sulla mia faccia "Togliti di dosso" ringhio. Quando libera anche l'altro mio polso penso che mi abbia dato ascolto ma invece mi toglie il maglioncino lilla. Il vento gelido mi colpisce provocandomi un lungo brivido. Il mio pianto si fa ancora più disperato facendo uscire dalla bocca dei singhiozzi. Le sue mani si posano miei fianchi "LASCIAMI!" urlo tra le lacrime e i singhiozzi "taci ragazzina" mi poggia di nuovo contro il muro e questa volta la mia il mio busto coperto solo dal reggiseno bianco viene a contatto con i mattoncini del muro. Posa la sua bocca sul mio petto e le sue mani scivolano fino a trovare il bottone dei miei pantaloni bianchi. Cerco di bloccare le sue mani ma non ci riesco perché lui le scaccia via. Continuo a piangere ancora più forte mentre li abbassa . toglie le sue sporche mani su di me solo per abbassarsi i pantaloni insieme ai boxer. Quando sento le sue mani sui miei slip cerco in tutti i movimenti possibile per togliermelo da vicino ma i miei tentati risultano vani. E mentre io mi dispero e mi dimeno in una frazione di secondo mi toglie quello che io ho conservato per tutta la mia vita. Per lunghi diciotto anni. Tutta la mia reputazione, la mia dignità. La mia vita. È stata calpestata da quest'uomo.E mi sento in colpa perché forse mi sono vestita troppo provocante. D'ora in poi non potrò più guardarmi allo specchio senza pensare a oggi, non potrò più guardarmi allo specchio senza pensare che forse io non sono poi così innocente ma soltanto una poca di buona. TUTTO quello che ho costruito in diciotto anni ora non ha più senso. Non sono più vergine. Non posso credere che la mia prima volta è stata con un maiale umano. Tutte le volte che ho sognato la mia prima volta, tutte le volte che ho detto 'succederà quando troverò una persona che mi ama sul serio', tutti i miei sogni della mia prima volta perfetta. È tutto andato buttato nella spazzatura. E molto probabilmente questo pervertito quando avrà finito di divertirsi con me andrà in un bar a ridere con i suoi amici di ciò che ha fatto anche se a casa magari ha una figlia della mia stessa età.
Continuo a singhiozzare, piangere senza sosta e dimenarmi mentre lui è dentro di me che spinge sempre più forte facendomi urlare di doloro. "Togliti, per favore lasciami stare" urlo. Ma non ne vuole sapere di lasciarmi. Finche una voce all'inizio del vicolo dice "che succede qui?" al suono di quelle parole con un movimento brusco esce da me provocandomi ancora un altro urlo di dolore seguito da singhiozzi disperati. Si abbassa alzandosi i boxer e i pantaloni. Quando ritorna in posizione eretta mi guarda per l'ennesima volta il corpo quasi totalmente nudo. Cerco di coprirmi il meglio possibile iniziando a rialzare i slip calati fino a metà coscia. La persona che mi ha salvata si avvicina e l'uomo non tarda a scappare. Mi lascio cadere a terra atterrando sul mio cappotto caduto a terra. Mi sento così sporca, dentro e fuori. Continuo a fissare il vuoto mentre piango e singhiozzo. "Bel?" a sentir pronunciare il mio nome mi volto. La figura si abbassa e i miei occhi incrociano quelli verdi pieni di preoccupazione di Tom "Tom" la voce mi esce in sussurro di speranza "cos'è successo Anabel?" "mi ha violentata capisci? Mi ha tolto quello che avevo da diciotto anni e che non potrò più riavere capisci?" non riesco a smettere di piangere "shhh" mi attira a se abbracciandomi cercando di tranquillizzarmi. Quando le sue mani toccano la mia pelle nuda mi sento finalmente al sicuro "non piangere, è tutto finito, dai vestiti altrimenti ti ammalerai" scioglie l'abbraccio e mi passa il maglioncino lilla lo infilo velocemente e mi alzo i pantaloni abbassati fino alle caviglie "che ci fai qui?" mi chiede "ero venuta a fare i compiti da Alessia, stavo tornando a casa quando un uomo con una scusa mi porta in questo vicolo e mi stupra. Tu" "io abito qui vicino, ero uscito perché dovevo vedermi con i ragazzi e ho sentito le tue urla" si alza e mi tende una mano per aiutarmi. Afferro la mano ma appena cerco di tornare eretta sento una fortissima fitta alla mia intimità accasciandomi di nuovo a terra "che succede?" domanda allarmato Tom "mi fa malissimo le mie parti intime, diciamo che non è stato un molto delicato" "tu non stai bene!" afferma abbassandomi alla mia altezza, passa i pollici sotto i miei occhi togliendo i residui di mascara colato. "ci sono io, ti aiuterò" "Tom e i tuoi amici?" "gli dirò che non posso vedere, dopo gli manderò un messaggio. Ora la cosa importante è la tua salute. Speriamo che quel verme non abbia nessuna malattia" prende la mia giacca, me la porge e la infilo velocemente. Mette un braccio sotto le mie ginocchia e uno dietro la mia schiena prendendomi in braccio. Circondo il suo collo con le mie braccia e poggio la testa nell'incavo del suo collo. Ed ecco di nuovo quella sensazione. La sicurezza. Ne sono certa se sono con lui non mi potrà accadere niente.


Angolo Autrice:
Spero che vi piaccia questo nono capitolo. Ditemi cosa ne pensate del capitolo e della storia. Vista la ora vi lascio. Continuerò al più presto.Un bacio e alla prossima.
ps: scusate eventuali errori



Il mio cuore batte a ritmo del tuo nomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora