POV'S ANABEL
Ci avviciniamo fino a vedere Tom e un ragazzo discutere "abbiamo fatto una scommessa e ora devi pagare" "ma non possiamo scegliere un'altra ragazza?" "no lei... dai ci sei vicino, sbaglio o ormai siete amici?" "si però" "niente però tu la farai innamorare e poi gli spezzerai il cuore" "ok farò innamorare di me Anabel" cosa? Tom si è avvicinato a me solo perché ha perso una scommessa... non ci posso credere "cosa?" al suono della mia voce si girano entrambi nella mia direzione, Tom sbianca di colpo "no, Bel non pensare quello che stai pensando perché non è così" dice avvicinandosi "no è quello che sto pensando? Tu ti sei avvicinato a me non per essere mio amico ma per pagare una scommessa fatta con un idiota che in testa ha solo un neurone... bravo, e io stupida che pensavo potevamo essere amici" dopo avergli donato uno sguardo pieno di delusione mi giro e a passo svelto mi dirigo dentro la scuola seguita da Alis che mi dice di fermarmi, cosa che faccio solo quando raggiungo il mio armadietto. Compongo la combinazione e poi lo apro con rabbia "wow quanto corri" dice Alis appoggiandosi alla fila di armadietti per riprendere fiato "c'è ma ti rendi conto? Si è avvicinato a me solo perché ha perso una stupida scommessa... bene mi fa piacere" sbatto con forza l'anta dell'armadietto e mi volto verso Alis con il libro di letteratura tra le braccia "è solo un idiota, scemo, e puttaniere e io cretina sono cascata nella sua trappola, tutte le volte che si è avvicinato ha fatto solo finta di essere mio amico, e io che pensavo che veramente gli dispiaceva di avermi baciata, invece era solo uno strategia per farmi vedere che di me non gl'importava nulla se non costruire un rapporto d'amicizia. Ma perché proprio io? Perché? Per caso in fronte ho scritto 'autorizzo a tutti gli idioti a sfottermi'? Perché non va da una di quelle puttanelle che si fa tutti i giorni? No, tutti devono venire a fottere me. lo sai che ti dico? Fino ad ora sono stata paziente con tutti invece ora no, mi sono stancata di passare sempre dalla parte dell'ingenua che crede sempre a tutto, d'ora in poi devo evitare tutti gli stronzi come lui che mi capitano d'avanti perché se fanno gli stronzi con tutti lo faranno anche con me, di certo non sono speciale. Tanto i tipi come lui non cambiano mai rimarranno sempre i soliti idioti, stronzi e puttanieri che non gl'importa un cazzo se tu soffri o stai bene l'importante è che lori si divertono con il tuo corpo o con i tuoi sentimenti e sinceramente le persone così neanche si meritano di essere chiamate persone perché sono degli animali senza cuore" dico tutto d'un fiato mentre Alis mi fa segno con le mani di smetterla "Bel..." "che c'è?" "girati..." dice facendo una faccia come quando senti un grosso tonfo, faccio come mi ha detto e vedo Tom appoggiato all'armadietti con le braccia incrociate al petto, cazzo. "hai finito?" chiedo inarcando un sopracciglio "si e ora vado in classe" mi volto ma non faccio neanche un passo che lui tirandomi per un braccio mi fa girare "no prima mi ascolti e poi vai in classe" "io non ho niente da ascoltarti, ho già sentito abbastanza quindi lasciami in pace" mi libero dalla sua presa e me ne vado. Mi siedo affiancata da Alis "passata la rabbia?" "no" "dai è solo uno stupido" "no, non è solo uno stupido è anche molte altre cose" "si l'ho sentite prima" abbozza una risatina "e durante il tuo bellissimo discorso ho sentito che voi due vi siete baciati" forse dovevo controllare un po' i miei pensieri "ehm si, ma per sbaglio" "certo fammi indovinare, tu sei scivolata e per caso le vostre labbra si sono incontrate baciandosi giusto?" "già hai proprio indovinato" "farò finta di crederci" la campanella suona e il prof. Di letteratura entra in classe.
[...]
"questo cibo non merita neanche di essere chiamato cibo" dico toccando quella specie di minestra nel mio piatto con la forchetta "già.... Ah io non lo mangio" "si neanche io" " ci verrai alla festa ?" "quale festa?" "ci sarà una festa a casa di Trent... è il suo compleanno oggi" "oh... io a casa di quel citrullo maniaco non ci metto piede" "ok... io ci vado con un ragazzo ma non ho niente da mettermi" "ti va se andiamo a fare shopping?" "certo... oggi dopo la scuola?" "si" "ok... ma proprio non vuoi venire?" "no seriamente, non mi va e poi domani c'è il compito di scienze e devo studiare visto che non ci capisco niente ma non voglio prendere un votaccio" "va bene allora non insisto".
[...]
Dopo essere uscite da scuola io e Alis ci dirigiamo alla mia auto per andare al centro commerciale "dimmi un po' quando smetterai di evitare Tom?" chiede la mora al mio fianco mentre si mette la cintura di sicurezza "io non evito Tom" "certo come no... allora quando prima mi hai trascinato nel bagno delle ragazze per non parlare con lui tu non lo stavi evitando" "no" "Bel ma di cosa hai paura? Di affrontarlo?" "io non ho paura di quell'idiota" dico accendendo l'auto e uscendo dal parcheggio della scuola "ok allora parlaci" "perché dovrei parlarci?" "forze non è come credi" "per me invece si" "mamma quanto sei testarda" "può darsi ma meglio testarda che fottuta" "ok allora cambiamo argomento" "ok con chi vai alla festa?" "con Carl un ragazzo che frequenta il corso L a quanto pare conosce Trent" "ed è carino?" "si molto" "posso farti una domanda?" "certo" "ma tu e Charlie?" "con Charlie ho chiuso visto che l'ho visto baciarsi con Kate" "oh, non lo sapevo. Ma che gli è preso a Kate oggi l'ho vista baciarsi con uno che ha un anno in meno di lei" "è diventata come le sue nuove amiche" "è proprio una stronza" "già ma che ci vogliamo fare?" "niente... ora non preoccuparti che hai me e il primo che osa farti soffrire perderà la testa" "ahahah che dolce... lo stesso vale per me il primo che osa solo farti versare una lacrima si può definire morto o morta"
Quando arriviamo al centro commerciale dopo essere scese dall'auto ci intrufoliamo dentro e un mucchio di gente che fa una confusione terribile ci appare davanti agli occhi. Io e Alis cominciamo a parlare del più e del meno fino a quando non vado a sbattere contro qualcuno "Ma insomma razza d'idiota vedi dove cammini" dico ma quando alzo incrocio lo sguardo dello sguardo dell'idiota incontro gli occhi verdi di Tom "grazie" dice fingendo un sorriso "lo sai potrei dirti lo stesso?" "no, non lo so e magari se per un secondo non pensassi alle donne mezze nude che ti passano davanti eviti di travolgere la gente" "ma la finisci?" "io dovrei finire di fare cosa scusa?" "di comportarti come una bambina isterica" "ah ora sarei anche una bambina... scusa se non voglio che tu mi entri nelle mutande" "oh ma la vuoi finire di parlare di sesso? Ora comincio a pensare che tu lo voglia veramente" "preferisco morire guarda" "si certo come no" "ma la pianti di essere così..." "così come?" così fottutamente bellissimo e perfetto. No aspetta cosa sto pensando? Scuota la testa cercando di ritornare in me "così, così egocentrico, presuntuoso, insopportabile, arrogante e, e" "che c'è ti è cascata la lingua?" "non ti sopporto proprio" "guarda caso fino a ieri non eri dello stesso parere visto che mi hai baciato, lì si che mi sopportavi" "non ti ho baciato io l'abbiamo fatto insieme ok? E poi non sei neanche un granché come baciatore" non è vero è bravissimo a baciare cazzo "si certo a parlato la baciatrice professionista" "lo vedi? Sei insopportabile" "mai quanto te" "ah grazie lo sai cosa ti dico? Ucciditi... ah vai a cercare qualcun'altra da far innamorata Anabel non ha voglia di castrare nessuno" lo supero con una spallata "ok... ora non vorrei sembrare invadente ma credo che quel commento su come bacia sia una bugia" dice Alis "lo so... e lo sai cos'è peggio?" "cosa?" "che il bacio mi è piaciuto e anche tanto" "che c'è ti piace forse?" "senti per favore non dire scemenze a me non piace... quello" "ok va bene ora vogliamo andare in qualche negozio oppure dobbiamo continuare ancora a parlare di lui?" "andiamo in qualche negozio" ci prendiamo a braccietto e entriamo nel primo negozio per ragazze che vediamo.
Dopo vari cambi di vestiti finalmente ne troviamo uno adatto a lei. È blu, mono spalla, dietro più lungo e davanti che arriva un po' più su delle ginocchia. Io non ho trovato niente di carino.
[...]
Ritorno a casa alle 19:30 "Bel vieni a cenare" "ok mamma arrivo, solo un secondo" prendo il telefono che ha vibrato e apro la notifica di whatsapp... È di Tom:
"Bel devo parlarti" uffa che noia, decido di non rispondere e andare a cenare.
Dopo cena vado in camera e dopo essermi messa il mio pigiama rosa con Minnie mi metto a studiare stendendomi sul letto a pancia in giù con una matita tra le mani e il libro di scienze poggiato di fronte. Su Bel ce la puoi fare.
[...]
Sono passate ore e io ancora devo finire di studiare questa stupida scienza "Allora: La creazione dell'antimateria si realizza all'interno degli acceleratori di particelle più potenti come sono quelli in funzione presso il CERN di Ginevra o il Fermilab, ubicato presso Chicago negli Stati Uniti; in essi le particelle subatomiche vengono lanciate le une contro le altre dopo che abbiano subito un'accelerazione tale da farle raggiungere le velocità massime possibili. Costringendole a correre velocemente esse vengono fornite di energie elevatissime tanto che la fisica delle particelle oggi viene anche chiamata 'fisica delle alte energie'". Non ce la farò mai a imparare tutto in una sola notte. Ritorno sul libro ricominciando a studiare quando sento un strano rumore. Mi volto verso l'orologio che segna quasi l'una di notte. Sarà un ladro? Faccio silenzio e sembra che il rumore sia cessato. Ritorno sull'antimateria quando di nuovo quel rumore. Mi giro e vedo un'ombra fuori la mia finestra. Cazzo ora si che ho paura. Sento il mio cuore battere così forte da potermi uscire fuori dal petto. Prendo in mano la lampada sul comodino e mi avvicino alla finestra. Riesco a vedere un volto nella penombra e una mano salutarmi sto per urlare ma quando riconosco chi è abbasso la lampada e lanciando un sospiro di sollievo mi poggio la mano sul petto per riprendermi dallo spavento. Che cazzo ci fa qui Tom a quest'ora? Poggio la lampada a terra e apro la finestra "che cazzo ci fai qui? E come hai fatto ad arrampicarti sull'albero?" "devo parlarti e visto che non mi rispondi hai messaggi sono venuto di persona" "wow ora vuoi parlare con questa bambina isterica e insopportabile" "si ora posso entrare?" mi faccio da parte e lo lascio entrare "che ci fai con una lampada in mano?" "pensavo fossi un ladro... sai non ricevo mai visite a quest'ora" poso la lampada sul comodino e dopo mi volto incrociando le braccia al petto "allora cosa mi devi dire?" "ti devo parlare riguardo a quello che hai sentito stamattina" "non voglio parlare di quello già è tutto chiaro" "non è chiaro un cazzo ok?" alza di poco la voce "non alzare la voce che puoi svegliare qualcuno" "ok allora ascoltami e io non alzo la voce" "ok parla ma fallo in fretta io devo finire di studiare" "va bene... poco tempo fa ho perso la scommessa con quel ragazzo che hai visto discutere con me stamattina, non sapeva come far pagare la mia scommessa e oggi me l'ha detto. Quando gli ho mi ha chiesto di illuderti io sono stato contrario e se gli ho detto di si l'ho fatto solo per togliermelo dai piedi. Io non ti farei mai una cosa del genere" "balle" "ti sto dicendo la verità" "non è vero tu non mi stai dicendo la verità, quando oggi gli hai detto di 'si' a quello eri molto deciso" dico alzando la voce, ma mi ha presa per un scema forse? "lo vedi? Con te non si può parlare che vuoi sempre avere ragione te... io non ti sto mentendo cazzo" per poco non urla, ma cosa si urla voglio sapere devo essere io quella arrabbiata non lui. Ad un certo punto ecco che qualcuno bussa alla porta. No cazzo "Bel tutto bene?" è la voce di Sean "si Sean" "vai sotto al letto ora" sussurro a Tom, fa come mi dice, e per un pelo non lo vede mio fratello che è appena entrato "ancora sveglia?" "si devo finire di studiare scienze che domani ho un compito" "sei sola?" "ehm si certo con chi devo stare?" "non lo so mi è sembrato di sentire delle voci" "sarà mamma che guarda uno dei suoi film" "no, proveniva da qui e ho riconosciuto la tua voce" merda "allora ero io che perdevo la pazienza perché non mi entra in testa l'antimateria" "vuoi una mano?" "no, non preoccuparti tu va pure a dormire tanto ho quasi fatto" "ok a domani" "ciao" esce "oddio che fortuna... puoi uscire" "allora antimateria a parte io ti sto dicendo la verità" dice guardandomi negli occhi "per favore credimi" lo dice quasi come un imploro. Come faccio a dirgli di no? "ok ti credo" "ti giuro che non ho mai avuto intenzione di ferirti... ma le cose che hai detto oggi ad Alessia sono vere?" "cosa?" cerco di non capire, ma la verità è che non le penso "beh se la pensi così non lo so ma ti dico che hai ragione quando hai detto che ho finto di essere dispiaciuto dopo il nostro bacio" sbarro gli occhi "cosa?" "io non mi sono pentito di averti baciato" a per caso insinuato che gli è piaciuto? "non pensavo veramente quello che ho detto, le parole mi sono uscite perché ero arrabbiata" sorride e non so perché ma comincio a sentirmi in imbarazzo "credo che sia ora di andare e tu di ritornare alla scienza" dice rompendo quel silenzio fastidioso "già... ciao" "ciao" sta per uscire dalla finestra quando lo fermo "aspetta..." "si?" "neanche io mi sono pentita del nostro bacio" dico con un leggero rossore sulle guance per l'imbarazzo "ok ciao" "ciao" esce e io dopo aver richiuso la finestra cerco di concentrarmi sui libri ma ora si che ho voglia di studiare.
[...]
Quando arrivo a scuola la prima cosa che faccio è andare a salutare Alis ma non la trovo, arriverà tardi visto che ieri è andata a quella festa. Non vedo neanche la comitiva di Tom, anche loro molto stanchi per le ore piccole che hanno fatto. Attraverso il cortile ma sentendomi osservata mi giro ritrovandomi gli occhi verdi di Tom puntati sopra. Mi avvicino a lui e mi siedo sul muretto accanto a lui "ehy" "ciao" "come mai tutto solo?" "gli altri si sono ubriacati troppo" "quindi fumi tutto solo?" "si" "come ti fa piacere fumare?" "mi piace, mi rilassa" "ble che schifo" dico facendo una faccia disgustata "vuoi provare?" "neanche morta" "dai solo un tiro" dice porgendomi la sua sigaretta. La prendo titubante "non preoccuparti per un tiro non muori mica" me la porta alla bocca e inspiro un po' di nicotina, ma purtroppo mi va di traverso il fumo e comincio a tossire mentre Tom se la ride "ma che ti ridi? Io sto soffocando e tu ridi?" dico quando mi riprendo, gli ridò la sua adorata sigaretta "non proverò a fumare mai più in vita mia" dico mentre Tom sghignazza ancora, lo lascio perdere e metto in bocca una chewingum alla menta. Ad un certo arriva una ragazza che si getta al collo di Tom. Che ragazza priva pudore proprio. Senza neanche spiccicare una parola scendo dal muretto e me ne vado finchè non vedo Alis a pochi passi da me "ciao" dico salutandola con un bacio sulla guancia "ciao... per caso sei gelosa?" "cosa ma come ti salta in mente?" dico facendo sembrare la sua domanda una cazzata ma quando mi rigiro per vedere nella loro direzione, noto che stanno ancora abbracciati e il mio stomaco sembra che è stato stretto da una morsa. Che mi succede?
Angolo Autrice:
Spero che anche il quinto capitolo di questa storia vi sia piaciuto, poi fatemi sapere nei commenti. Il ragazzo qui sopra è Tom. Scusate eventuali errori e anche l'ora. Un bacio e alla prossima
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Il mio cuore batte a ritmo del tuo nome
RomansaAnabel Price detta Bel, occhi azzurri come l'oceano, capelli color nocciola, un fisico perfetto. Lei è sempre stata una ragazza solare ma una scoperta del padre le ruba quel sorriso che brilla sempre sulla sua faccia, tutti gli voltano le spalle, ne...