Melody of the Heart

Capitolo 17

La settimana che è appena passata non è stata niente di che. Molto monotona, ma che mi è servita per concentrarmi meglio sulle varie assegnazioni. Ho lavorato con tanta cura la canzone che canterò oggi in puntata. Spero di farla al meglio. 

Rudy ci ha chiamati per stilare una classifica in base a vari parametri predisposti da lui. Poi ci ha interrotti accusandoci di essere ipocriti e poco oggettivi, così ha detto la sua personale, che vedeva noi suoi ragazzi ai primi posti e gli allievi di Anna agli ultimi. 

Ovviamente non la penso come lui, ma questo è meglio che me lo tengo per me. Era scontato che fossimo i suoi favoriti. Ha fatto uno dei suoi tipici battibecchi con la Pettinelli e siamo tornati in casetta.

Qualche giorno dopo abbiamo fatto una gara inediti giudicata dalla gente a casa. Io sono arrivata terza dopo Nicolò e Chiamamifaro. Sono contenta sia piaciuta a molti e spero di poter fare cambiare idea a quelli che hanno preferito altri. 

Per quanto riguarda Nicolò, tutto tace. È sempre strana la situazione con lui. Non abbiamo trascorso neanche un momento insieme ed è bizzarro, dato che, nel bene o nel male, mi cerca spesso. 

Una settimana senza la sua sfacciataggine, stronzaggine, imprevedibilità o dolcezza è stata dura. Mi sarebbe servita la sua leggerezza. Invece è diventato competitivo e distaccato. Mi ha rivolto la parola lo stretto necessario. Non mi ha riposto sguardi di sfida o di supporto. Non mi ha guardata proprio. 

Non dovrei e non vorrei, ma ci sto male. Mi rendo conto che forse la sua presenza è una nota di felicità in tutta questa monotonia. Una singola onda in un oceano calmo e piatto. Quanto ho sperato che venisse a chiedermi anche la cosa più stupida o che mi prendesse in giro. Ma non l'ha fatto. E non capisco questo cambio d'umore repentino. 

Ho passato una settimana a guardarlo da lontano con lo sguardo sognante. Ad osservarlo conversare tranquillamente con tutti tranne che con me. Ad accarezzare i tasti di quel pianoforte che ci aveva dato la possibilità di andare d'accordo. Lo stesso pianoforte che ci aveva uniti e ci aveva servito l'opportunità di metterci a nudo. 

Tutto è andato in fumo. La bolla è scoppiata. Il mondo fantastico in cui io e lui potevamo essere in relazione è svanito come un sogno e si è portato con se tutti i bei ricordi. Adesso bisogna ricominciare da capo. 

Nei momenti di sconforto ne parlavo con le altre, ma mi rispondevano che è fatto così. È timido e che sarei dovuta andare io a parlargli. Mi vergognavo. Ecco tutto. E la sera rigiravo tra le mani quel cuoricino, prima di depositarlo sotto il cuscino. 

Adesso mi sto preparando per la settima puntata del pomeridiano. Non vedo l'ora. Sono eccitatissima. Come ho detto prima, canterò un pezzo molto complesso emotivamente. "Comunque è pazzesco che ogni tuo outfit sia azzeccatissimo". Si avvicina Angelica. "Prestami un po' del tuo stile Iside". Ridacchia Teodora. "Grazie ragazze, ma siete troppo gentili". 

Per oggi ho scelto una felpa blu navy da cui fuoriesce il colletto bianco della camicia che indosso sotto e una gonna bianca plissettata. Il tutto accompagnato dalle mie Adidas Samba e le calze che mi arrivano alla base dei polpacci. 

Devo legarmi i capelli in una coda il più tirata possibile. "È così irritante". Esordisco spazzolando la radice all'indietro. "Cosa? Lui o il fatto che non ti parli più?" Domanda Alessia. "Entrambe le cose. Io non capisco. Fai tanto il carino e poi, totalmente a caso, smetti di calcolarmi". Prendo un po' di gel e lo stendo sulla parte frontale superiore della cute. 

"Ti mancano le sue attenzioni?" Annuisco timidamente. "Anche se mi dava ai nervi, mi faceva piacere quando mi cercava. Era una sensazione strana, ma piacevole". "Perchè non lo chiami tu?" Chiede Cristiana. "Si e dopo posso sotterrarmi. Non faccio la figura della sottona". Scoppiano a ridere. "Sei troppo orgogliosa. Se ti piace, perchè nasconderlo?" Finisco di legare i capelli.