Sono sveglia dalle cinque e questa è stata la mia ultima lezione di oggi. Solo stamattina ne ho fatte quattro. Varco la soglia della casetta, lancio le mie cose sul letto e vado diretta nel giardino sul retro. Però, un attimo prima mi scontro con Teodora. "Ciao Iside..." Noto nel suo tono qualcosa di diverso. Solitamente è allegra, ma adesso proprio no. "Ciao Tea. Tutto bene?" Sta sistemando le sue cose e noto che quando parla non mi guarda mai in faccia. La blocco per le spalle. "Teodora, parlami. Che succede?" Sospira. "Ho paura di andare via..." È ben evidente la felpa rosso fuoco che indossa, indicante la sfida. "Perché pensi questo? Per me sei molto brava". Le sorrido per confortarla. "In puntata ho ballato malissimo. Avevo tanta paura". Le cade una lacrima. "Tu non te ne vai. Te lo giuro". La abbraccio. "Non hai idea di quanto sei forte!" "Grazie Iside. Sei una grande amica". Dopodiché posso tornare al mio relax. Mi siedo sul divanetto del cortile e stendo le gambe. Qui dentro c'è sempre qualcosa da fare. "È permesso?" Ilan fa il suo ingresso. "In realtà mi stavo prendendo del tempo per riflettere". Rimetto le gambe per terra. Certo, mi piace parlare con lui, solo che ora magari non è il momento. "Oh, se vuoi torno più tardi". Lo blocco. "No, no, resta, tranquillo". Si accomoda di fianco a me. "Quindi, cosa volevi dirmi?" Scrolla le spalle. "Volevo soltanto stare con te". Gli sorrido. "Che carino!" Lo abbraccio. "Ormai l'hai visto che mi piace parlarti". Annuisco. "Grazie. Anche a me piace". "Sei molto spontanea, genuina, simpatica e soprattutto vera. Hai la parola giusta per chiunque". Sospiro. "Forse in questo siamo molto simili, io e te". Asserisco sicura. "Già, ci siamo proprio trovati". Si avvicina un po' di più. "Raga, scusatemi, tutti i cantanti in gradinata". Ci avvisa Chiara. "Grazie, bella, arriviamo". Annuisce e si richiude la porta alle spalle. "Va bene, Iside. È stato bello finché è durato". Batte le mani alzandosi. Ridacchio. "Muoviti, scemo". Quando arriviamo davanti alla TV troviamo già tutti seduti. "Oh, ma quindi mancavamo solo noi". Mi siedo al primo gradino, sotto Nicolò e Angelica. "Porta un po' di rispetto la prossima volta, sono seduti già da cinque minuti". Si intromette quella vipera. "Ma qualcuno ha chiesto la sua opinione? Giusto per sapere". Domando agli altri. "Difendevo semplicemente quelli a cui importa qualcosa di questa opportunità". Ribatte sicura di se. "Dai, non litigate per questa stupidaggine!" Dice Cristiana ì, giustamente. Non capisco su cosa si appella. Per cinque minuti del cazzo. "Oh bella! Ma la vuoi smettere di rompermi le palle anche se respiro? Mi ha chiamata Chiara. Se ci tenevi così tanto potevi farlo tu" Alcuni ridacchiano. "Guarda te 'sta stronza!" Sbatte le mani sulle gambe, come se fosse scioccata. Io, invece, spalanco gli occhi, allibita dalla sua maleducazione. "Pensi che non ti abbia sentita?!" "E tu pensi che mi freghi qualcosa?" Sorride soddisfatta. "Sei sempre così superficiale. Ti credi Dio, la migliore, quando non vuoi capire che ci sono persone che sono cento volte meglio di te. Ma chi ti credi di essere, eh?! Io non mi capacito di come facciano ad essere tuoi amici. O sono falsi o non si spiega". "Ragazzi, vi richiamiamo dopo. Ora non crediamo sia il momento adatto". Comunica la produzione. "State tranquille, non è successo nulla". "Taci Ilan. La difendi solo perché ti piace". Diventa tutto rosso. "Se sono falsi con me, poco mi importa. Vivo lo stesso. Sono qui prima di tutto per cantare, non per litigare con te o fare amicizie. Il motivo del tuo attacco continuo nei miei confronti è che ti brucia tantissimo che da quando sono arrivata non ti pensa più nessuno. E non mi dispiace per niente. Spero vedano quanto tu faccia schifo". Mi lancia uno sguardo di fuoco. "Sei soltanto una bambina! Ecco cosa sei!" Urla facendo avanti e dietro. "E tu una cagacazzo che si diverte a prendersela con me senza nessun motivo, invece che chiudersi in una cazzo di sala da ballo e provare fino allo sfinimento!" Urlo anche io. "Non cadere nella sua trappola, Iside". Sussurra Gabriel. "Aia! Prevedo capelli che volano!" Scherza Trigno. "Smettila, Pietro. Hai rotto il cazzo. Non rincarare la dose". Lo riprende Diego. "Hai finalmente smesso di essere la principessa. Ringraziatemi, altrimenti dovevate sopportarla per sempre". La prendo in giro. "Si, confermo. Sei soltanto di bambina viziata. Che ti è successo? Sei cresciuta senza un genitore o non avevi amici?" Rido amaramente, avvicinandomi sempre di più a Rebecca. Non piangerò mai. Soprattutto difronte a lei. "Non permetterti mai più a parlarmi in questo modo. Non sai un cazzo di me. Impara tu a portarmi rispetto, prima di insegnarlo agli altri". Nicolò subito le va incontro e la cinge dalle spalle. "Su, andiamo". Le dice cautamente. "Tu sei ancora più incredibile di lei. Ma come fai a difenderla? Non ti senti una merda?" Mi giro e scappo in camera. Affondo la faccia sul cuscino e scoppio in lacrime. Che giornata di merda. "Oh Iside, che fai, piangi?" Riconosco la voce di Diego, mentre mi sposta di lato i capelli. "È insopportabile! Non le ho fatto nulla e mi attacca senza motivo". "E tu pensi a lei che è l'unica che non crede in te, invece di dare conto a chi ti supporta continuamente". Dice Luca. Mi volto verso di loro e li trovo seduti sul mio letto. Mi asciugo velocemente le lacrime. "Non sei una bambina. Anzi, sei molto più matura rispetto all'età che hai. Le fai paura. Ti teme, è gelosa". "Ma gelosa di che? Non mi sembra di averle fatto nulla". Scuote le spalle. "Io lo so cosa ti ha fatta scoppiare, e ti capisco. Su quello non doveva parlare, ma non poteva saperlo". Diego mi accarezza la testa. "Vedi che sei una ragazza forte, Iside! Non dimenticarti mai di chi ti vuole bene". Sorrido istintivamente. "Venite qua, dai". Ci abbracciamo. "Vi voglio bene, fratellini". Gli do un bacio tra i capelli. "Vuoi venire a pranzare?" Scuoto la testa. "No, non ho molta fame". "Okay, riposati allora". Fanno per andare via, ma da dietro la porta parlottano con qualcuno. "Non è il momento, magari più tardi". "Lasciatemi entrare, non le darò fastidio". Ed ecco che come immaginavo, Nicolò si ferma sulla soglia. Mi guarda, dritto negli occhi. È penetrante. Si è cambiato e indossa un pantalone nero dal taglio quasi elegante e una polo larga color panna, sbottonata in alto; i suoi capelli, invece, sono legati in un perfetto tuppo. Direi che è molto carino, se non fosse che non lo sopporto. "Smetti di fissarmi come al solito e parla! Che vuoi?!" Mi metto a gambe incrociate. "Non voglio darti fastidio. Ti ho portato il pranzo". Si avvicina esitante. Non l'ho mai visto così quasi spaventato. "Posso?" Indica il materasso coperto da un piumone rosso con su scritto il mio nome. Annuisco. Penso sia giusto ascoltare tutti, nonostante non ne abbia voglia. Mi porge un piatto di pennette al sugo. "Quindi? Dimmi". Sospira. "Lo so che non vuoi starmi a sentire, però mi volevo scusare da parte sua. Quella discussione è stata completamente inutile, è partita dal niente. Ultimamente è un po' nervosa. Credo che abbia paura di te. Non volevo difendere lei. Stavo solo cercando di calmarla. L'ho capito che era nel torto". Nel mentre ho quasi finito di mangiare. "Mi dispiace per quello che ti ha detto. Sappi che qui tutti ti vogliono bene. Tutti ci tengono a te". "Quindi anche tu". Lo provoco per sdrammatizzare. Sorride, però non vuole farlo notare. "Chi ti da questa sicurezza?" Scrollo le spalle. "Nessuno. Infatti era una domanda, ma so che non risponderai. Trarrò le mie conclusioni". Mi alzo e mi dirigo verso l'uscita. "Grazie per il pranzo". Poso il piatto nel lavandino e mi siedo in gradinata. "Per favore, tutti i cantanti in gradinata. E niente litigi questa volta". Ci richiama la produzione. In un attimo tutti sono seduti. "Andate a scuola perchè avete un incontro con Laura Valente". Ci prepariamo e ci rechiamo a scuola. Veniamo divisi in gruppi. Io sono con Chiamamifaro, Vyibes e Nicolò. "Buongiorno!" Saluto accomodandomi tra Nico e Gabri. "Ciao a tutti ragazzi. Vi è stato chiesto di scegliere una canzone. Io vi darò dei semplici consigli per migliorare la vostra interpretazione". Parte Angelica, poi Vybes e Nicolò. La prova una prima volta, ma viene interrotto. "Di cosa parla questa canzone?" Gli chiede. "Parla di due amici e uno dei due vorrebbe qualcosa di più, quindi non dovrebbero neanche essere amici". Lei annuisce. "Si, è un testo triste perchè lui nota che la sua amica vorrebbe essere solo questo. Mi leggi il testo?" Annuisce. "Amici altrove, amici per errore. Allontanarti per urlare sempre in testa il tuo nome. È un altro viaggio, mettila così. Stringimi forte che non voglio perderti". "Ottimo. Ora cantala come se stessi leggendo". Lui la esegue perfettamente. Lo guardo intensamente, come per dargli carica. Lui fa lo stesso. "Bravissimo. Beh ragazzi, a me è arrivato il brividino. Tu questa canzone la senti, si vede". Sorride imbarazzato. Chissà, forse ha davvero un'amica che non ricambia i suoi sentimenti... "Ultima, ma non per importanza, Iside. Cosa canti?" "Luce di Elisa". "Come mai?" "È una canzone che mi tocca profondamente. Tratta di una donna che chiede al suo uomo di parlare, di comunicare senza barriere. inoltre ha un significato affettivo per me. Mia madre intonava la melodia quando ero piccola". "Molto bello. Quando vuoi". Inizio a cantare, ma mi ferma. "Lasciati andare Iside, ti sento bloccata. Fai uscire tutte le tue emozioni. Come se stessi toccando con le mani ogni singola parola". Ricomincio a cantare. Stavolta con molta più scioltezza. Nicolò mi guarda, proprio come facevo io prima, e devo dire che la carica è arrivata chiara e forte. Tra noi non c'è rapporto umano, ma forse c'è una grande stima artistica. "Bravissima! Proprio così. Voi che dite? Era più tranquilla". "Si, è stata molto brava". Risponde Angelica. "Bravissima, principessina". Sussurra Nicolò. "Anche tu". Rispondo guardando dritto davanti a me. "Va bene, ragazzi. Grazie di tutto. Alla prossima". Salutiamo e torniamo a casa.
Spazio Autrice:
Giornata bella intensa per la nostra Iside.
Rebecca forse poteva risparmiarsi qualche frase di troppo.
Scrivetemi cosa ne pensate, è molto importante.
A presto...
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Melody of the Heart
ChickLitNicolò Filippucci è un cantante della scuola di Amici. Alunno della maestra Anna Pettinelli, è un meraviglioso ragazzo. Simpatico, ma timido e determinato. Iside Bellini è una cantante che è riuscita ad entrare nella scuola grazie ad una sfida. È e...