7.

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AMNERIS

Rimasi qualche secondo incantata prima di arrossire per il mio abbigliamento «ehm si entra» sorrisi e indossai i pantaloncini in fretta. Non so il motivo di quell'imbarazzo, dato che avevo partecipato a feste dove ero vestita molto meno. Una volta appoggiate le pizze, Niall mi porse la rosa mentre le sue gote si coloravano di un leggero rosa. Io la presi «grazie» mormorai. «Scusa se ci ho messo molto, ma é stato difficile trovare un fioraio aperto a quest'ora» sorrise «non preoccuparti, non dovevi neanche portarmi una rosa» risposi mettendo il fiore in un vaso che avevo precedentemente riempito d'acqua. «Bugia» rispose «ogni bella ragazza merita una rosa» sorrisi sedendomi a tavola con lui. Aprii il mio cartone della pizza trovandoci una Margherita «uh, la mia preferita!» esultai senza rendermene conto. Lui rise, e io arrossii ancora di piú. Non succedeva da tre anni a questa parte. Cominciammo a parlare di tutto e sembravamo amici di vecchia data. Ci sedemmo davanti alla tv, ed io iniziai a guardarlo. Lui se ne accorse e ridacchió «non fissarmi, é imbarazzante» mormoró lui abbassando lo sguardo «oh scusami Niall, solo che credo di averti già visto ma non so dove» lui ci pensó su prima di puntare lo sguardo su di me «ti sono venuto addosso, qualche mese fa» disse annuendo. Feci mente locale e sbarrai gli occhi. «Non puoi essere tu» lo guardai meglio ma si, era proprio lui «ho tolto l'apparecchio e gli occhiali erano finti, li ho tenuti un mese per una scommessa» a quel punto guardai i suoi occhi, e lo riconobbi. Era proprio quello, lo sguardo che avevo cercato per mesi. Lui sorrise « e per quanto riguarda i muscoli, un po' di palestra non fa male a nessuno» io risi e lui inizió a raccontarmi, su mia richiesta, della scommessa che aveva perso e per la quale aveva tenuto gli occhiali finti. Mi disse anche che veniva dall'Irlanda e che studiava canto nel tempo libero. «Ma non vedo piú Calum Hood in giro, che fine ha fatto?» disse lui e io mi incupii. In tutta la serata, ero riuscita a non pensarci grazie alle battutine di Niall e alle sue facce strane. Sembrava un ragazzo simpatico, non uno di quelli che ti lancia frecciatine.Tuttavia, lui mi aveva posto quella domanda. Era quasi impossibile che non lo sapesse, ma dal suo sguardo curioso e dal suo tono innocente capii che non lo aveva detto per ferirmi. «Lui é in... Ehm..» mi schiarí la voce imbarazzata «riformatorio» finii mormorando mentre le lacrime mi riempivano gli occhi. Niall restó un momento sorpreso e immobile ma, resosi conto dei miei occhi lucidi, mi abbracció continuando a mormorare degli 'scusami' nel mio orecchio. Non ero mai stata cosí bene fra le braccia di qualcuno, e magari fu per quello che lasciai libere le mie lacrime e piansi. Piansi mentre Niall mi abbracciava. Piansi in presenza di qualcuno che non fosse un membro della mia famiglia o Abby. Ma non avevo paura, perché in quel momento, mentre Niall mi stringeva accarezzandomi la schiena, mi sentivo piú protetta che in qualunque altro modo.

NIALL

Continuai a stringere Amneris fra le mie braccia finché non si calmó. Era tenera con gli occhi arrossati dal pianto e le guancie piene di nero sbavato dal mascara. «Scusami, non dovevo scoppiare cosí» tiró su col naso strofinandosi gli occhi con i pugni chiusi, gesto che io trovai infinitivamente infantile ma anche infinitivamente dolce. «Stai tranquilla, é giusto sfogarsi se si ha la spalla giusta su cui farlo» le feci l'occhiolino e lei ridacchió togliendomi un po' del suo mascara dal collo. Dopo qualche minuto di silenzio, sgranó gli occhi e si portó le mani sul viso, coprendolo. «Mio dio!» strilló «cosa?!» risposi preoccupato. Lei mi guardó con occhi pieni di preoccupazione e terrore «devo... Devo as... Devo sembrare un panda» disse, sconvolta. Io scoppiai a ridere e la trascinai con me giú dal divano mentre caddi per terra dalle risate. Risi piú forte. Lei continuava a guardarmi terrorizzata allora mi calmai a poco a poco. Mi alzai da terra e, dopo averla aiutata a fare lo stesso andai alla ricerca del bagno.

AMNERIS

Niall sparí e lo sentii girare per casa. Credendo avesse bisogno del bagno, lo seguii e lo trovai in camera mia intento a cercare qualcosa. «Eh- che cazzo stai facendo?» lo guardai male. Lui si voltó «niente parolacce, non sono degne di toccare le morbide labbra di Amneris Valdes» io ridacchiai e lui mi fece un'altro occhiolino prima di rigirarsi e di guardare lungo le mie mensole. Iniziai a pensare che avesse un tic all'occhio destro. «Apparte gli scherzi, che cerchi?» mi avvicinai e mi misi al suo fianco. «Quel robo che usate con quei robi voi ragazze per togliervi quella roba dalla faccia» io risi per il suo linguaggio per niente chiaro e, dopo avervi ragionato su, parlai. «Perché cerchi lo struccante?» risi «Perché, girando per casa tua, mi sono trovato davanti la sosia di Cara Delavigne con il trucco sbavato, e vorrei aiutarla a capire che é carina anche senza make-up» disse portando lo sguardo su di me. Quelle parole mi spiazzarono, ma non lo diedi troppo a vedere. Gli feci cenno di seguirmi ed entrai in bagno. Presi lo struccante e dei batuffoli di cotone e lo guardai. Lui non perse tempo prendendo dalle mie mani il flacone e, con la mano libera, afferrarmi il polso e condurmi in cucina. «Dai, siediti» mi disse sorridendo. Io mi sedetti sul bancone e lo guardai mentre versava il liquido su dei batuffoli dei cotone. «Non devi farlo perforza, Niall, posso farlo da sola» alzai gli occhi al cielo mentre lui appoggiava il cotone bagnato sulle mie guancie. «Smettila, lo so che ti fa piacere che io lo faccia perché é uno di quei gesti dolci che i ragazzi fanno alle ragazze nei libri sdolcinati che nascondi sotto al letto» io arrossii e non gli chiesi nemmeno come facesse a saperlo visto che era palese che avesse rovistato per tutta camera mia. «Sei un curiosone» sbuffai ridacchiando «me lo dicono in tanti» rispose buttando i batuffoli sporchi di nero nel cestino. Si avvicinó e mi bació una guancia «eccola qui, madame. Pulita e bellissima come sempre» io sorrisi e feci un saltino per scendere dal bancone «grazie, monsieur» ridemmo e ci prendemmo a braccetto. «Allora, madame» disse continuando il nostro "gioco" «la pregherei di accompagnarmi alla porta, visto che é proprio ora che io vada» quelle parole mi rattristarono, ma tenni un sorriso finto accompagnandolo fino alla porta. La aprii e lui uscí lentamente, girandosi poi verso di me una volta sorpassata la soglia di casa mia. Ora era tutto molto imbarazzante. «Sono stata bene stasera» dissi ancora prima di accorgermene. Lui sorrise, come solo lui sa fare, e mi rispose «anche io. E, ad essere sinceri, preferisco di gran lunga questa Am che si lascia coccolare da un perfetto sconosciuto rispetto a quella che fa la dura nei corridoi di scuola. Buonanotte, Am» mi diede un bacio sulla guancia e se ne andó, lasciandomi li a riflettere sulle sue parole sussurrando un piccolo «buonanotte, Ni».

//N.A.
Aw, i miei feels. So che questo capitolo vi piacerà molto, visto che succedono molte cose simili a quelle che leggete nei libri sdolcinati nascosti nella vostra libreria di Wattpad!
Anyway, MADE IN A.M.
INFINITY
RICAPITOLANDO
STASERA APPLE MUSIC
PROBABILE NUOVO SINGOLO DI ED
PROBABILE NUOVO FILM DI ED
UN MESE E NUOVO ALBUM 5SOS
UN MESE E QUALCOSA E NUOVO ALBUM 1D
IL MIO CUORE ED IL MIO RENDIMENTO SCOLASTICO NON REGGERANNO, I KNOW.
ALLA PROSSIMA TESORI

Bianca xx

Opposites|| N.H. (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora