Capitolo 24

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Louis' POV

Pioveva a dirotto quella mattina, le gocce di pioggia picchiettavano incessantemente contro i vetri della mia camera ed era stato proprio quel rumore intenso e continuo ad avermi svegliato.

《Che ore sono?》borbottò Harry con la faccia sprofondata nel cuscino.

Sospirai e mi girai verso il comodino, presi il telefono e lo sbloccai: erano le 6.45.

《È presto.》farfugliò Harry passandosi una mano tra i capelli mentre guardava la finestra.

《Io scendo a fare colazione, preparo qualche cosa per noi, mia madre e le mie due sorelle. Oggi dovrebbero tornare.》feci per scendere dal letto, ma Harry mi imprigionò con un braccio tirandomi verso di lui e facendomi sdraiare nuovamente nel letto.

《Come mai tutta questa fretta? Non possiamo... parlare?》mi chiese sistemando il cuscino un po' più in alto.

《Non so Harry, sento che non siamo ancora al sicuro al 100%. Sean potrebbe trovarci in ogni momento.》dissi abbassando lo sguardo.

《Lo so, ma fino ad ora non abbiamo fatto altro che scappare e fare tutto di fretta per paura che qualche cosa potesse succedere. Ti prego, ho bisogno di un momento intimo, ho bisogno di poterti parlare, raccontare ed ascoltarti a cuore aperto. Ti prego.》Harry mi stava implorando.

Non avevamo mai avuto occasione di parlare veramente a fondo, tranne quando gli raccontai di mia madre e di come entrai nel giro di Sean. Ma oltre a questo nient'altro ed inoltre io sapevo relativamente poco di Harry e della sua famiglia.

Annuii e poi《Raccontami di te.》gli chiesi.
Harry mi guardò acennando un sospiro, poi iniziò a raccontarmi ogni cosa.

《Mio padre, Desmond Styles, è un famoso imprenditore. Non si è costruito da solo il suo impero, per la maggior parte lo ha ereditato da mio nonno. Lui cerca di portare avanti quello che la famiglia Styles ha iniziato più di settant' anni fa. Fin da piccolo ho sempre avuto tutto ciò che desideravo, anche mia sorella e questo purtroppo ci rendeva antipatici e viziati agli occhi degli altri.》la sua voce era ipnotica e passavo continuamente dal fissare i suoi occhi al fissare le sue labbra rosee, cercando di non distrarmi dal suo racconto.

《A scuola ero praticamente da solo, tutti mi odiavano perché avevo giochi o anche cose di meno valore che per loro erano impensabili. Quando avevo dodici anni un gruppo di bulletti mi pestò mentre tornavo a casa da scuola. È stata un' esperienza terribile che non auguro a nessuno.》scosse la testa Harry.

《È continuato così fino a due anni fa, ero la preda preferita dei bulli. Poi ho preso un anno sabbatico e alla fine ho trovato lavoro nella banca che tu hai rapinato...》rise ed io lo imitai.

《E grazie a Dio, tu sei entrato in quella banca.》sospirò guardandomi negli occhi.

Risi, poi mi bloccai di colpo quando mi ricordai che durante la rapina stavo per uccidere Harry. E se quella pistola non si fosse inceppata? Non avrei mai potuto conoscere quella persona meravigliosa che era Harry.

《Beh, qualcosa mi è andato bene fino ad ora.》sorrisi.

《Mi avevi puntato la pistola in fronte...》ricordò Harry.

《Ma si inceppò. Per fortuna.》aggiunsi e lui scoppiò a ridere.

《Già, ad ogni modo questa era la mia storia.》sospirò Harry rigirandosi tra le coperte.

《Non pensavo avessi avuto un' infanzia del genere.》dissi avvicinandomi a lui ed accarezzandogli i riccioli castani.

《Ormai è passato. Non mi importa; certo la ferita rimarrà sempre un po' aperta, ma ora non voglio più pensarci. Voglio pensare a noi. So che sembrerà strano, ma non sono mai stato così tanto preso da una persona come lo sono con te, Louis. Siamo sempre pronti a fuggire, siamo costantemente nel rischio, ma non cambierei nulla.》i suoi occhi verdi brillavano nella stanza semibuia.

《Nemmeno io, Harry. Spero solo che tutto questo finisca presto, io non voglio continuare a fuggire e a nascondermi per il resto dei miei giorni. È come se avessi i giorni contati.》sospirai.

《Per questo volevo che parlassimo. Non credo ci sia altra alternativa, ma penso che il modo migliore per liberarci di Sean sia denunciarlo alla polizia. Oppure ucciderlo, ma questo è troppo.》Harry fissava il soffitto mentre io lo ascoltavo ed analizzavo il suo profilo.

《Sono disposto ad avere un altro uomo sulla coscienza se avessi la certezza di essere libero, ma non è così. Sean ha tanti affiliati, se dovessi ucciderlo ne avremmo una ventina contro. E finiranno per ucciderci, Harry.》appoggiai la testa nell' incavo del suo collo.

Perché la vita è una merda?

《No, non va bene. Ci serve un piano. Io non voglio scappare per sempre, ho bisogno di rivedere la mia famiglia, capisci Louis? Loro vogliono solo i soldi di mio padre. Con un inganno possiamo farcela. Dobbiamo solo pensare ad un piano perfetto, che ammetta solo un minuscolo margine di errore.》Harry si sedette sul letto ed iniziò a gesticolare in preda all' adrenalina.

《Se vogliono i soldi, li avranno.》disse infine.

《Sei sicuro?》gli chiesi. Tutto questo era molto rischioso per entrambe le parti.

《Sì, questa volta ti devi fidare di me.》Harry mi prese il viso tra le mani e puntò il suo sguardo nel mio.

《Mi fido.》dissi.

Lui sorrise e fece scontrare le nostre labbra per pochi istanti, prima di staccarsi e di confortarmi.

Speravo sarebbe andato tutto bene, vedevo Harry sicuro di quello che aveva in mente. Sapevo che avrebbe funzionato, anzi ne ero certo.

Scivola fuori dal letto e mi infilai i pantaloni della tuta ed una maglietta, poi scesi in cucina.
Mentre preparavo la colazione pensavo già a come si sarebbe svolto il piano, ma i miei pensieri vennero interrotti da mia madre che mi scompigliò i capelli e mi diede un bacio sulla guancia.

Angolo autrice:
Buonasera ❤ nuovo capitolo finalmente! Se siete in cerca di una nuova ff Larry, potete trovarla sul mio profilo, s' intitola 'Lost and Found" :)
Un bacio

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