Capitolo 27

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Harry's POV

La nebbia era fittissima quella mattina ed il freddo era davvero pungente, quasi da incastrarsi tra le ossa e farti rabbrividire ad ogni passo. Come ad ogni passo aumentava il mio battito cardiaco: tre battiti al secondo e una morsa allo stomaco mi stavano accompagnando verso il punto di incontro con Darren e Sean.

Mi strinsi nella felpa e tirai su il cappuccio, cercando di non farmi riconoscere da qualche presenza del luogo che poteva essere in qualche modo correlata a Sean e alla sua banda e proseguii a passo abbastanza sostenuto fino al limitare del bosco.

Louis era qualche passo dietro di me, con la sua pistola nella tasca della felpa e con gli occhi vuoti di chi non sa cosa sta facendo, di chi ha paura.

Mi voltai verso di lui ed aspettai che mi raggiungesse, poi lo guardai in silenzio; le mie dita si approcciarono sul suo viso dal lineamenti decisi e taglienti, accarezzando la sua guancia sinistra.

《So che tutto questo è una pazzia Louis, ma non ce la faccio più. Penso che la decisione che abbiamo preso sia la migliore e dobbiamo andare fino in fondo.》 dissi chinandomi un poco per poterlo guardare negli occhi.

Louis annuì, ma percepii che il suo stato d' animo diceva tutto il contrario. Gli accarezzai la guancia un' altra volta e gli diedi un piccolo bacio sulle labbra, poi mi girai ed iniziai a camminare verso il bosco.

《Harry!》 esclamò Louis facendomi voltare di scatto. La sua mano stringeva saldamente il mio polso in una morsa d' acciaio. Estrasse la pistola dalla tasca della felpa e me la porse; la presi e la misi nella tasca dei pantaloni, poi lo abbracciai.

《Non è un addio Louis, è un arrivederci. Ti amo.》 bisbigliai mentre lo stringevo.

《Torna indietro Harry, hai capito?》 mi guardò con gli occhi pieni di lacrime e un ghigno arrabbiato dipinto sul volto.

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Camminai a lungo tra la vegetazione del bosco e tra la foschia invernale che aleggiava tra gli alberi. Tutto quell' insieme di cose mi riportarono alla mente quella notte in cui io e Louis decidemmo di fuggire da Darren, alla ricerca di un luogo sicuro e al lontano dai rapitori. Ricordo ancora benissimo l' evoluzione di Louis: da rapitore ad amico e finalmente a compagno di un' avventura in bilico tra la paura e i sentimenti.

《Non ti muovere!》 urlò qualcuno alle mie spalle. Mi bloccai all' istante e deglutii in preda all' agitazione. Probabilmente dovevo essere più pallido di un cadavere in quel momento.

《Seguimi, Styles.》 la voce roca di quell' individuo cupo mi fece strada tra la boscaglia e la nebbia della mattina.

Menomale che non si era accorto che portavo la pistola.

Giungemmo ad uno spiazzo sterrato nel mezzo del bosco, nel quale erano piantate due tende piuttosto grandi. Rimasi immobile al centro dello spiazzo mentre l' uomo entrò nella tenda di destra ed uscì poco dopo accompagnato da Darren.

Era vestito diversamente dall' ultima volta in cui lo vidi: non aveva più quel vestito elegante con tanto di cravatta, ma portava dei semplici jeans scuri ed una felpa blu notte.

《Eccoti. Paparino deve aver pianto molto per i soldi che quella graziosa signora ci ha consegnato. Non sono abbastanza, sai? Ed ora che tu sei qui sono tentato dall' alzare la posta in gioco: se tuo padre vuole riaverti dovrà pagare un altro bel gruzzolo.》 rise lui alla fine.

Quanto odiavo quella risata, piena di odio e di disprezzo.

《Io non ne sono così sicuro.》 dissi estraendo rapidamente la pistola dalla tasca dei pantaloni e gliela puntai addosso.

《Hey hey, calmati. Sai che possiamo arrivare ad un compromesso.》 sorrise sfacciatamente alzando le mani in aria.

《No, non voglio patteggiare con un lurido verme come te. Preferisco morire all' istante.》 dissi con tono velenoso.

《Coraggioso il ragazzo. 》 ridacchiò ancora Darren.

Alzai la pistola in modo che fosse parallela e puntata alla sua testa e premetti il grilletto, ma il colpo lo mancò per circa una decina di centimetri. Dannazione.

Qualcuno da dietro di diede un calcio all' altezza del ginocchio, facendomi cadere a terra e per l' assurda reazione finii per sparare un colpo in aria. Rimanevano solo due pallottole all' interno di quella pistola, che vidi venire lanciata tra le piante del bosco.

Riconobbi la voce di Sean che ridacchiava mentre mi teneva le mani bloccate dietro la schiena e Darren si avvicinò lentamente al mio corpo prono sulla terra fredda.

《Pessima mossa, sai?》 mi ammonì con tutta la sua arroganza e per tutta risposta gli sputai sulle scarpe, mostrandogli ciò che provavo nei suoi confronti.

Darren rise, ma improvvisamente la sua risata venne interrotta da uno sparo che percepii molto vicino e nel giro di due/tre secondi, la presa che Sean esercitava sulle mie braccia e sul mio corpo, si allentò velocemente, il tutto seguito da un tonfo sordo per terra.

"Louis" pensai tra me e me, ma quando mi girai nella direzione da cui proveniva lo sparo, non potei che rimanere esterrefatto nel vedere la madre di Louis impugnare quella pistola che mi era stata sottratta qualche minuto prima.

《Allontanati da lui o ti faccio saltare il cervello, brutto bastardo!》 esclamò la madre di Louis avanzando verso Darren.

Lui indietreggiò visibilmente scosso e spaventato fino a quando non cadde per terra. La donna si avvicinò a lui e gli puntò la pistola proprio al centro della fronte.

Un altro sparo. Scattai verso la madre di Louis quando vidi che cadde a terra dolorante, reggendosi la spalla che sanguinava senza sosta.

《NO!》 urlai con tutto il fiato che avevo in gola. L' uomo che mi aveva prelevato dal bosco aveva sparato alla madre di Louis, poi ara finito per inciampare durante la fuga. Lo raggiunsi e con un calcio ben assestato, la pistola scivolò fuori dalla sua mano e cadde a terra, dandomi il tempo necessario per prenderla e per sparargli, colpendolo all' altezza del ginocchio. Darren intanto si stava allontanando verso il bosco, così cordi dalla madre di Louis e presi la pistola dalla sua mano.

《Sto bene, mi ha colpito di sbieco. Inseguilo.》 sospirò sofferente.

《Resisti.》 la pregai.

Iniziai a correre a perdifiato, fino a quando non giunsi ad una parete rocciosa che bloccava completamente il passaggio. Darren tentava in tutti i modi di arrampicarsi su di essa, ma la roccia bagnata e viscida glielo impediva, facendolo scivolare giù.

Cadde a terra battendo la schiena e rimase fermo per qualche secondo; mi avvicinai a lui e lo bloccai appoggiandogli un piede sul torace ed esercitando un po' di forza. Volevo vederlo soffrire quel bastardo.

《Ti prego, non farlo.》 mi supplicò quasi piangendo. Impugnai con più forza l' arma e premetti il grilletto.

La sua testa rimbalzò sul terreno prima che da essa iniziasse a sgorgare un rigagnolo di sangue rossissimo.

《Nessuna pietà per quelli come te.》 dissi togliendo il piede dal corpo di Darren.

Ritornai di corsa allo spiazzo e fui subito più sereno quando vidi Louis assistere sua madre; Johanna era stata colpita ad una spalla, ma solo di sbieco per fortuna.

Mi avvicinai a loro due e sorrisi: ce l' avevamo fatta.


Angolo autrice:

Ecco il capitolo 27, come vi pare? La fine di "On The Lam" si sta avvicinando :) fatemi sapere ciò che ne pensate con un commento o twittando all' hashtag #OnTheLamff .

un bacio a tutte


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