La pioggia aveva iniziato a cadere da circa un' ora. Dovevamo organizzare tutto per lasciare quel posto, ma Louis mi disse che saremmo rimasti ancora qualche giorno.
《Se vuoi ho dei vestiti puliti.》mi informò Louis spegnendo la sigaretta in un vecchio bicchiere impolverato.
《Grazie, ma avrei bisogno di una doccia. Non credo ce ne sia una funzionante in questa casa.》dissi.
《Probabile.》sospirò Louis.
Si mise la felpa e salì le scale fino al piano superiore.
《Dove vai?》gli chiesi salendo i primi due gradini per poi fermarmi in attesa di una sua risposta.
《Vedo se il bagno é agibile e se potrei far funzionare la doccia.》disse.
Salii fino al piano superiore e vidi Louis aprire tutte le porte, in cerca della stanza da bagno.
Entrò nell' ultima porta a sinistra e subito lo raggiunsi: il bagno era completamente arredato, ma tutto impolverato e la ceramica del lavandino era rovinata e scheggiata.
《Vedo di fare qualcosa.》mi sorrise. Ruotò la manopola della doccia e nulla, niente acqua. Fece un secondo tentativo e dopo alcuni gorgoglii, l' acqua uscì dal getto della doccia, bagnando la felpa di Louis che si scansò rapidamente.
《Non mi aspettavo che funzionasse!》esclamò sorpreso togliendosi la felpa bagnata e buttandola per terra.
《É fredda, ma meglio di niente.》dissi allungando la mano sotto il getto d' acqua.
《Possiamo fare la doccia assieme... sembrerà meno fredda.》bisbigliò. Annuii e lui mi sorrise, togliendosi la maglietta e mostrando il suo corpo. Notai una grossa cicatrice all' altezza delle costole che lui cercò di coprire con il braccio, non appena si accorse che la stavo fissando.
《Che é successo?》chiesi indicando il punto esatto, più o meno tra la seconda e la terza costola.
《Oh, nulla.》disse piegandosi per togliersi i pantaloni ed i boxer. Fissai a lungo il suo corpo mentre mi spogliai e notai un leggero rossore comparire sulle sue guance.
Mi buttai sotto il getto di acqua chiusi gli occhi: era congelata, tremavo per il freddo.
Tenni gli occhi chiusi mentre mi sciacquai i capelli ed il viso, poi sentii Louis appoggiarsi alle mia schiena per infondermi un po' del suo calore.
Spensi il getto d' acqua e rabbrividii: la stanza era fredda, era fine Novembre e gli spifferi entravano da ogni parte della casa.
Uscimmo dal bagno e Louis scese le scale correndo, portandomi dei vestiti asciutti e puliti. Mi passò un paio di pantaloni neri di tuta, una maglietta di cotone ed una felpa abbastanza pesante. Quei vestiti erano di Louis, ne ero certo; erano vestiti puliti, ma c' era rimasto il suo profumo di menta e tabacco impregnato.
_____
《Come ti sei fatto quella cicatrice?》chiesi una volta che ci ritrovammo seduti sotto quel portico che cadeva a pezzi, a fissare la pioggia.
Louis si voltò verso di me e non disse nulla. Mi fissò per qualche istante e poi distolse lo sguardo, continuando a guardare la pioggia.
《É una vecchia storia.》sospirò. Le sue dita iniziarono a ticchettare sul pavimento di legno ad un ritmo irregolare. Mi spostai vicino a lui e analizzai il suo profilo: i suoi occhi azzurri risaltavano ancora di più con il colore grigio del cielo e della pioggia.
《Raccontamela.》dissi. Louis piegò la testa di lato e sospirò sconfitto.
《Quando presi parte alla prima rapina, Darren mi diede il 15% del bottino... lo convinsi a farlo per la mia famiglia...》iniziò, abbassando lo sguardo.
《Erano circa 800 sterline e mia madre si insospettì non appena vide i soldi, non sapeva ancora nulla delle rapine.》disse prendendo un sasso da terra e lanciandolo tra la pioggia.
《Poi mia madre ricevette una telefonata anonima: le dissero che ero un criminale, che andavo in giro a rapinare la gente. Mi fece alcune domande e non potei fare a meno di raccontarle la verità. Le dissi che lo facevo per lei e le mie sorelle, ma lei mi disse che avrebbe preferito vivere in miseria piuttosto che vivere coi soldi degli altri.》i suoi occhi diventarono lucidi.
《Mi proibì di tornare a casa e allora mi rifugiai da Darren, che però scoprì tutto. Iniziò a pestarmi con calci e pugni e poi estrasse un coltellino: mi colpì di struscio per fortuna. Promisi a Darren di non dare più nulla a mia madre e da quel giorno, non ho più rivisto né lei, né le mie sorelle...》sospirò.
《Mi dispiace.》dissi accarezzandogli la schiena. Louis chiuse gli occhi e annuì, ma le lacrime avevano già cominciato a scendere dai suoi occhi.
《Ogni mese prendo circa 200 sterline e le metto in una busta. "Dal tuo angelo custode" ci scrivo sopra e la mando a mia madre. Non mi perdonerà mai, ma so che quei soldi le servono perciò cerco di aiutarla come posso. Darren non mi ha mai scoperto finora.》concluse tra le lacrime.
《Louis...》lo strinsi forte e subito le sue braccia si allacciarono sopra la mia schiena. Appoggiò la testa sulla mia spalla, piangendo e singhiozzando.
《Ora conosci la mia storia Harry.》bisbigliò.
《Sono sicuro che tua madre ti ringrazierà un giorno. Ne sono certo.》dissi accarezzandogli la guancia destra.
《Lo vorrei tanto, mi manca da morire.》bisbigliò. Si asciugò le lacrime con le maniche della felpa e fece un respiro profondo.
《Grazie per avermi... ascoltato e per non avermi giudicato.》sospirò, sembrava essersi calmato.
Gli sorrisi e lui si avvicinò, lasciandomi un bacio sulla guancia.
Grazie a te, perché mi stai salvando la vita.
Angolo autrice:
Buonasera, spero che il capitolo vi piaccia ♡
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On The Lam
Fanfiction" Mi sentivo uno stupido ragazzino viziato che poteva avere tutto con il semplice schiocco delle dita, ma sentivo che qualcosa ancora mi mancava. Non era qualcosa di materiale, ma bensì era qualcosa di intangibile, qualcosa che probabilmente avrebbe...