Lui non si é ancora reso conto di quello che provo nei suoi confronti; i suoi modi riescono ad ipnotizzarmi in qualche maniera e da quando sono rinchiuso in questa stanza, mi sento come se non avessi bisogno di nient'altro. Nient'altro se non di lui.
Con la stanza completamente buia, non riuscivo ad avere la cognizione dello spazio: era come se mi trovassi sospeso nel buio. Allungai la mano, tastando il pavimento freddo ed incontrai subito della pelle morbida e calda, le dita della mano di Louis. Lui era ancora lì.
Ritrassi la mano, appoggiandola nuovamente al pavimento mentre lui mi tranquillizzava.
《Harry... sono io...》sussurrò, allungando la mano verso la mia. Appoggià il palmo della sua mano sul dorso della mia, mentre con l' altra fa scattare l'accendino, illuminando il suo volto.
《Scusa.》dissi aggiustandomi la sua felpa sulle spalle. Lui sorrise quasi imbarazzato; la sua mano accarezzò la mia con un movimento quasi impercettibile, talmente lieve che pensai fosse frutto della mia immaginazione.
《Perché sei qui?》gli chiesi nuovamente. La notte era ancora lunga ed io non riuscivo a dormire in quella stanza. Louis si alzò dal pavimento e si diresse verso la porta; allungò il braccio sullo stipite e lo vidi prendere quella che sembrava una candela. Accese lo stoppino della candela e la appoggiò al muro, sedendosi accanto a me.
《Non avevi ancora scoperto la candela?》mi chiese appoggiando la schiena al muro.
Scossi la testa e lo vidi accendersi una sigaretta; il fumo azzurrino uscì lentamente dalle sue narici, propagandosi per tutta la stanza.
《A dir la verità, non so perché sono qui.》bisbigliò tenendo la sigaretta tra le dita. Lo guardai, analizzando il suo profilo. I suoi zigomi affilati ed i suoi occhi di ghiaccio lo rendevano misterioso.
《Se venissero a sapere che sono qui, potrebbero farmi fuori.》disse portandosi la sigaretta alle labbra.
《Perché?》una domanda ingenua uscì dalla mia bocca.
《Vorrei spiegartelo, ma non posso, Harry.》mi guardò negli occhi.
《Non lo dirò a nessuno.》 gli promisi.
《Vorrei poterti liberare, non meriti di rimanere chiuso qui dentro.》disse indicando le pareti della stanza.
Sollevai lo sguardo, incrociando i suoi occhi azzurri.
《Io eseguo solo degli ordini... che Dio maledica il giorno in cui decisi di fare questo!》disse gettando a terra con forza la sigaretta.
Forse é stato costretto a scegliere questa vita da criminale; se lo ha fatto per una buona causa é un eroe.
《Sono sicuro che un motivo c'é... scelte di questo tipo non sono mai casuali.》dissi.
Lui annuì, spostandosi ancora più vicino a me.
《La mia famiglia. Se non avessi scelto questa vita, probabilmente ora sarebbe sotto un ponte.》mi confessò. La sua voce bassa, come se avesse paura che i muri potessero sentirci.
《Mi dispiace.》
《Oh, fa niente.》sospirò《Tu sei diverso Harry, sei speciale e mi dispiace averti conosciuto in un' occasione così.》aggiunse guardandomi negli occhi.
Dopo quella confessione, un silenzio assordante, composto da sguardi ed occhiate, invase la stanza.
I suoi occhi azzurri rimasero fissi nei miei per lungo tempo: mi sentivo come se stessi galleggiando per aria, come se fossi ipnotizzato.
La mano di Louis si appoggiò alla mia spalla, sistemandoci il tessuto della felpa che stava per scivolare giù. Seguii con lo sguardo quel piccolo gesto, fino a quando la sua mano non risalì lentamente, sfiorandomi il collo. Le sue dita calde passarono sulla mia pelle, soffermandosi sulla mia guancia ed accarezzandola delicatamente.
Quel tocco così piacevole mi portò a desiderare di poter avere le sue labbra, un desiderio alquanto strano per me.
Il viso di Louis si avvicinò lentamente, e quando le nostre labbra furono distanti solo pochi millimetri, i miei occhi si chiusero non appena sentii il suo respiro infrangersi sulla mia pelle.
Le sua labbra morbide si appoggiarono lentamente alle mie, come se avesse paura. La mia bocca rimase appena socchiusa a quel tocco delicato, che terminò troppo presto.
Louis si staccò lentamente, abbassando lo sguardo e togliendo la mano dal mio viso. Non dissi nemmeno una parola e nemmeno lui. Una cosa era certa, eravamo entrambi sorpresi.
《Scusa... i-io non volevo.》disse scuotendo la testa e si alzò dal pavimento per lasciare la stanza, appoggiando la porta lentamente per poi richiuderla dietro di sè.
Fissai un punto sul pavimento, ancora incosciente di quello che era appena successo.
____
Non passarono nemmeno due minuti che la porta si riaprì di nuovo: era ancora lui.
Mi alzai dal pavimento e Louis mi fissò a lungo prima di chiudere la porta.
《Scusa.》bisbigliò grattandosi la nuca.
《Non ti devi scusare, Louis.》dissi.
Lui sollevò lo sguardo ed accennà un sorriso.
《Da quando sono qui, ogni volta che ti vedo é come se mi sentissi un' altra persona. 》bisbigliai. Il mio cervello era in subbuglio e le parole uscivano da sole dalla mia bocca.
《Sai cosa, Harry? Non c'é giorno o notte che non pensi a te. Ho bisogno di vederti, é un bisogno irrefrenabile.》disse avvicinandosi a me.
《Tu sei quell' ombra che mi tiene in ostaggio, Louis.》dissi avanzando verso di lui.
《Ti ho fatto questo...》sussurrò tra le nostre labbra.
Fissai i suoi occhi per qualche secondo, poi presi il suo viso tra le mani e appoggiai le mie labbra alle sue.
《Ora vattene da qui.》dissi guardandolo negli occhi. Lui annuì ed uscì nuovamente dalla stanza, lasciando il mio corpo ed il mio cervello in balìa delle emozioni.
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On The Lam
Fanfiction" Mi sentivo uno stupido ragazzino viziato che poteva avere tutto con il semplice schiocco delle dita, ma sentivo che qualcosa ancora mi mancava. Non era qualcosa di materiale, ma bensì era qualcosa di intangibile, qualcosa che probabilmente avrebbe...