Capitolo 9

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Non mi sentivo affatto protetto in quella casa, ma sapevo che le braccia di Louis erano come uno scudo. Continuavo ad aprire gli occhi per controllare che tutto fosse apposto nel nostro rifugio, poi controllavo Louis. Il terrore mi consumava le ossa e sentivo come un peso sullo stomaco, un senso di oppressione immenso ed un odioso groppo in gola.

《Non riesci a dormire, vero?》mormorò Louis con gli occhi ancora chiusi.

《No...》sospirai. Mi misi una mano tra i capelli e distesi le gambe: ero così stanco, ma i pensieri non volevano lasciarmi.

《Harry, ti prego: sforzati di dormire.》mi disse Louis. I suoi occhi sembravano implorarmi;

《Credimi, sono stanchissimo... ma ho paura...》dissi sbuffando rumorosamente.

《Non rimarremo qui per sempre, dobbiamo trovare un altro posto.》disse Louis avvicinandosi a me e avvolgendo un braccio attorno alle mie spalle. Mi attirò al suo corpo, schioccandomi un bacio sulla tempia ed io chiusi gli occhi.

《Avanti Harry, vieni.》Louis aprì leggermente le braccia, avvolgendole saldamente alla mia schiena. Mi rannicchiai contro il suo petto e il suo profumo di menta e tabacco mi penetrò nelle narici, riempiendomi i polmoni.

《Dormi ora. Ci sono qua io.》disse portando la sua mano destra tra i miei capelli, accarezzandoli lentamente. Mi lasciò un ultimo bacio sulla fronte, poi lo vidi soffiare delicatamente sulla candela che si spense immediatamente e nella stanza, calò il buio più totale.

_____

Un pallido raggio di sole si appoggiò proprio sui miei occhi, costringendomi ad aprirli. Mi misi una mano sulla fronte: mi sentivo terribilmente rintronato, come se avessi dormito per un giorno intero.

Solamente dopo alcuni secondi notai che Louis non c' era accanto a me. Mi rialzai piuttosto lentamente, ma il cuore iniziò a battermi forte, sembrava che volesse uscirmi dal petto. Corsi su per le scale di legno, malridotte e cigolanti, per raggiungere il piano superiore. Guardai in tutte le stanze ma Louis non c'era. Cercai di scendere le scale correndo, ma mi sentivo le gambe molli come gelatina; e se Louis mi avesse abbandonato qui per salvare sé stesso? Dannazione, no non può averlo fatto veramente!

Corsi fuori dalla casa e me lo ritrovai davanti, seduto sotto il portico. Subito il mio cuore riprese a battere al suo ritmo regolare e le mie gambe tornarono stabili. Louis si voltò verso di me, scattando in piedi preoccupato.

《Harry che succede?》i suoi occhi azzurri mi fissarono ed erano colmi di angoscia e preoccupazione.

Non dissi nulla e gli corsi incontro, avvolgendo le mie braccia attorno al suo collo. Appoggiai il viso sulla sua spalla, piangendo. Lo stavo maledicendo mentalmente per avermi fatto sentire solo e abbandonato, ma era solo un' illusione. Una stupida illusione.

《Harry che succede?》ripeté prendendomi il viso con entrambe le mani e portando i suoi occhi fissi nei miei. Il mio mento continuava a tremare mentre singhiozzavo e piangevo e Louis mi guardava preoccupato, non capendo cosa stesse succedendo.

《Harry...》bisbigliò ancora, asciugandomi una lacrima con il pollice.

《I-io p-pensavo te ne fossi andato.》singhiozzai guardandolo negli occhi. Lui si accigliò e poi scosse la testa, portando una mano tra i miei capelli e spostandomeli dalla fronte.

《Non lo farei mai.》disse facendosi più serio. Accennai un sorriso a quella sua affermazione e portai una mano sulla sua guancia, accarezzandogliela.

《Scusa se ho dubitato di te.》dissi guardandolo negli occhi. Mi sentivo dispiaciuto ma in cuor mio sapevo sin dal principio che Louis non mi avrebbe lasciato solo, anche se il mio cervello mi aveva portato a pensarlo... o forse era stato il mio cuore? Dannati organi malati!

《No, Harry... hai ragione. Ti ho trascinato io in questa faccenda, hai tutto il diritto di dubitare di me. È colpa mia.》sospirò posando lo sguardo sul pavimento.

《Non é colpa tua.》gli alzai il mento con un dito, portando i suoi occhi fissi nei miei, che ancora lacrimavano.

《Devi smetterla di darti colpe inesistenti, Louis.》dissi. Lui deglutì e serrò la mascella, facendosi più cupo.

《Tu non sei un criminale, sei stato costretto. L' amore per la tua famiglia ti ha portato a farlo. Sei la persona più coraggiosa e pura che conosca.》dissi in un solo fiato, con la vista ancora annebbiata dalle lacrime.

《Questa cosa la stiamo facendo insieme, Louis. Stiamo fuggendo insieme, io mi sto fidando di te... ma tu non ti fidi abbastanza di te stesso, continui a darti colpe inesistenti, ad assumerti la responsabilità di tutto. Avrei potuto rifiutare di scappare con te, avrei potuto impedirti sin dal primo giorno di entrare nella stanza in cui ero rinchiuso... ma non l' ho fatto.》Louis rimase in silenzio, ascoltando ogni mia singola parola.

《Non l' ho fatto perché ti amo.》gli urlai contro. Sentivo gli occhi bruciarmi e lo vidi abbassare lo sguardo. Rimase immobile, mentre ricominciai a singhiozzare e mi voltai, dirigendomi verso la porta d' ingresso.

Louis fece uno scatto piuttosto veloce, piazzandosi davanti alla porta e impedendomi di entrare. Lo guardai e mi accorsi che anche lui stava cominciando a piangere. Rimasi immobile davanti alla porta, con le lacrime che ricoprivano il mio volto. Mi prese il viso tra le mani e appoggiò le sue labbra contro le mie. Le nostre lacrime si mescolarono e le nostre labbra tremavano. Chiusi gli occhi e continuai a baciarlo nonostante i singhiozzi che Louis cercò di soffocare con le sue labbra. Si staccò e appoggiò la sua fronte contro la mia, continuando a piangere. Portai una mano sulla sua nuca, stringendola lievemente mentre lui appoggiò le labbra sul mio collo.

《Ti amo.》bisbigliò sulla mia pelle. Le sue lacrime bagnarono il mio collo, provocandomi dei piccoli brividi. Gli accarezzai entrambe le guance, facendogli alzare lo sguardo per portarlo a contatto con il mio e poi gli appoggiai un dito sulle labbra, per tranquillizzarlo. Aprii la porta e feci entrare Louis per primo, per poi richiuderla subito dietro di me.

Siamo fragili e indifesi, in cerca di una via di fuga.

Angolo autrice:

Buon sabato a tutte, spero che il capitolo vi piaccia :)

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