five

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Calum's POV.

Sono passati due giorni da quando il soldato Irwin mi ha avvisato: due giorni. Due fottuti giorni. Ho bisogno di aiuto, non posso cavarmela da solo. Devo cercare di capire cos'è giusto fare.

-Luke... Luke, svegliati. Ho bisogno di te.-

Luke si stiracchia, strizza gli occhi e mi guarda.

-Sono fottutamente le tre di mattina, Calum. Ma cos'hai nel cervello, letame?-

-Cazzo, Luke. Devi aiutarmi. Ricordi quando ti ho raccontato del soldato Irwin e della sua proposta? Alle sei, all'alba, devo dargli una risposta!-

Urlo, in preda al panico.

"Non gridare, per D-... per JWHW!-

Prendo un respiro profondo e cerco di rilassarmi.

-Okay, mi calmo. Ma mi aiuterai, vero?-

-Ti dico solo che tu devi fare quello che sente il tuo cuore. Lui sa cos'è la cosa giusta da fare. Spetta a lui la decisione, non a me. Ascoltalo e capirai. E ora, torna a letto, Cal-Pal.-

-Luke, ma...-

-Shh. Dormi.-

Luke si gira dall'altro lato del letto ed io non so che fare. Come posso sentire il mio cuore? Come percepisco cosa mi sta dicendo? Forse altre tre ore di sonno potranno darmi consigli migliori di quello di Luke.

Ashton's POV.

Fra esattamente cinque minuti, devo entrare nella stanza di 5080. Ho così tanta euforia, voglio dire, sono sicuro che accetterà e finalmente 5080 sarà mio. Anche se non conosco neanche il suo nome, io lo amo. Mi sono innamorato.
5080 è lì, che dorme beato. È così bello, non ho mai visto niente di così tanto meraviglioso, stupendo.
Scuoto lievemente il suo corpo.

-5080... è giunta l'ora.-

Si sveglia di scatto, col fiato corto.

-Io... non... farmi del male, per favore. Non voglio morire. Ti prego.-

Incomincia a piangere in modo isterico. Che faccio? Mi siedo con lui sul letto ed inizio a cullarlo.

-Non piangere, mh? Andrà tutto bene. Seguimi.-

Calum's POV.

Quando ho sentito la stretta del soldato Irwin, sentivo che ero al sicuro, che lui doveva essere la mia protezione. Mi sono sentito come mai prima d'ora, mi sono sentito come se avessi toccato il cielo con un dito, come se fossi arrivato in Paradiso in un soffio d'ali, le sue braccia. Mi sono sentito come se quelle ali mi stessero proteggendo da questa triste realtà, che mi stesse dicendo:'Andrà tutto bene.'. Ho scoperto la mia salvezza, i suoi abbracci.

Ashton's POV.

Mi sentivo così bene, quando l'ho cullato tra le mie braccia. Ho sentito i suoi brividi, le sue lacrime. Ho sentito che lui aveva bisogno di me, solo ed esclusivamente di me, che se l'avessi lasciato, avrei perso la vita. Perché ormai era lui la mia esistenza, la mia ragione. L'unica ragione era un ebreo, il 5080. Ed io l'amavo, così tanto che mi sarei tuffato in mare aperto per lui. Avrei scavalcato montagne su montagne, colli su colli. Avrei trovato un modo per andare da lui, per sentire ancora quella voce. Avrei trovato sempre  un modo per tornare da lui, unica essenza della mia vita.
Siamo arrivati in una barracca, alquanto strana aggiungerei, ma non m'importa.
Posiziono 5080 di fronte a me ed io rivedo i suoi occhi, alla luce dell'alba. È uno spettacolo eccezionale, una rappresentazione teatrale a cui tutti si alzerebbero in piedi. Perché anche se lui non ha ancora pronunciato neanche una sillaba, i suoi occhi parlano, parlano di tristezza e di profondità dei suoi pensieri. Perché questo è l'aggettivo adatto ai suoi occhi, profondi.

-Ehm... cosa hai deciso?

Silenzio.

-Soldato, sono tuo.


Passate a leggere Bouquet of Roses? Ci tengo. Ve se ama, Kià.

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