Ashton's POV.
Una settimana. Non vedo Calum da una settimana. Mi manca davvero tanto, non smetto di pensare a lui, al suo sorriso, al modo in cui si gettava tra le mie braccia, al suo modo di essere, a... tutto. Quando qualcuno ti manca, senti uno strano vuoto dentro di te, che ti pervade e ti consuma persino le ossa, ti fa mancare il respiro e non ti fa riposare. Senti una specie di mancanza dentro, quel qualcosa che ti chiude lo stomaco e che fa venire le lacrime agli occhi. Bene, Calum è il mio vuoto. Sì, solo il suo corpo può colmarlo. Chi poteva mai immaginare di poter capire qui, ad Auschwitz ed incontrare un ebreo? Ma lui non è un ebreo qualunque, no. Lui è il mio ebreo. E per questo, voglio solo il meglio per lui, ma da quando sono rinchiuso qui, non riesco a proteggerlo completamente, perché io non sento il suo adorabile e gracile corpo tra le mie braccia e lui non è qui.
-Irwin, questi sono gli avanzi del pranzo di oggi. Visto che ci sono, ti dico che il tuo caro amichetto, quello con cui ti stavi baciando, è nelle mie mani e potrebbe accadere di tutto.-
Dice, malizioso. Mi alzo velocemente dal pavimento, sfidandolo con lo sguardo.
-Finn, non permetterti a...-
Gli punto il dito contro il petto e lui lo respinge.
-Cosa, Irwin? Ti sei affezionato ad un ebreo? Dov'è quel soldato forte, che ho visto sulla nave? Cosa cazzo ti è successo? Voglio una spiegazione. Io... non... sei un fottuto sbaglio, Irwin! Io non volevo buttarti qui dentro fino a lasciarti marcire, ma l'hai voluto tu.-
-Finn, io... mi sono innamorato, okay?-
Ammetto.
-Ashton, forse non hai inteso bene cosa si fa qui. Devi sterminarli, non amarli. E poi, lo sai che se lo va a sapere Hood, sono guai seri. Irwin, tu non puoi essere gay.-
-Fermo, fermo, Finn. Se io sono qui è perché voglio raccimolare dei soldi per ritornare a casa. Io non odio gli ebrei, nè i gay e nè tantomeno i malati, anzi. Io li appoggio.-
Finn scuote la testa.
-Sei così sbagliato, oh mio Dio. Tu... quell'ebreo ti ha fatto il lavaggio del cervello. E poi, credi che io non sappia chi è? È il 5080 e per farla breve, è il figlio del segretario di Adolf. Lo sai che se lo scopri ti caccia o, peggio ancora, ti può unire agli ebrei mischiati che continuano ad arrivare senza sosta sopra quei treni? Irwin, io... non voglio questo. Io non sono cattivo, lo sembro, ma in realtà, voglio il tuo bene e quindi la cosa migliore da fare è sterminare subito il 5080.-
-Finn, puoi fare tutto ciò che vuoi con me, anche mettermi sotto al treno, ma ti prego, proteggi Calum da ogni pericolo. O... almeno fammi uscire. Prometto che ci penserò.-
-Va bene. Ti farò uscire. A patto che tu mi devi un favore.-
-Ti voglio bene, amico.-
Lo abbraccio e lui ricambia subito.
-Anch'io, Ash. Anch'io.-Calum's POV.
Sono ancora nelle docce, per fortuna, siamo ancora qui, io e Luke siamo vivi. Alla fine, ho scoperto che le docce non servono affatto per lavarci, anzi, ci assicurano la morte. Vorrei tanto Ashton al mio fianco, che mi rassicura con le sue parole dolci. Dove sei, Ash? Mi manchi tanto.
Ashton's POV.
Sono così contento che Finn mi farà uscire presto. Credevo di non avere più speranze, che non sarei riuscito a sopravvivere per vedere un'ultima volta Calum, ma invece non è stato così. Rivedrò Cal e potrò finalmente dargli quel tanto atteso bacio. Ma... ripensandoci, Finn mi ha detto che io non posso essere gay, perché altrimenti io non potrò sopravvivere. Ed io devo farlo; per Calum. Mi tratterrò, ma giorno, potremo stare insieme. Lo farò per te, amore mio.
A risvegliarmi dai miei pensieri, delle chiavi annunciano la mia uscita. Finalmente, respiro aria fresca, non aria chiusa. Anche se qui di fresco c'è poco e niente.
-Ricordati della promessa che mi hai fatto. Non diventare gay. Non farlo o morirai.-
-Certo, Finn. Ho promesso.-
Vedremo, Finn. Vedremo.
-Dai, vai a scaricare il carbone.-
Mi sorride, dandomi una pacca sulla spalla.
-Ehm... Finn? Potrei andare a prendere Calum?-
Finn ci pensa su per un attimo e poi annuisce, sconsolato.
-Eh va bene, vai. Mi raccomando.-
Sorrido, raggiante. Corro verso le docce, intuendo che Calum ed il suo compagno di stanza fossero lì.
E poi lo vedo, attorcigliato al suo amico, spaventati. Mi metto di fronte alla loro figura, tendendo una mano. Calum alza lo sguardo e sorride incredulo.
-Ash, sei qui. Non ci avevo più sperato.-
Dice, spostando Luke e scuotendolo un po'.
-Lukey alzati, sono arrivati i rinforzi.-
Sorrido alla sua battuta, mentre guardo il suo amico stropicciarsi gli occhi per poi guardarmi e sorridermi.
-Ohw, grazie al cielo.-
Si alza di scatto, mentre io aiuto Calum ad alzarsi, che era privo di forze.
-Dai, vi accompagno nella mia stanza e poi vi porto qualcosa da mangiare, sì?-
Li conduco nella mia camera, in modo che si possano tranquillizzare. Dopo aver pranzato tutti insieme, decido di mandare a letto Luke, che è ancora sotto shock, in modo da poter parlare con Calum.
Dopo un bel po', Luke riesce ad addormentarsi ed io ne approfitto per sedermi accanto a Calum sul mio letto.
-Ohw Cal, quanto mi sei mancato...-
Gli accarezzo la guancia, ma lui la respinge. Cosa gli sta succedendo?
-No, Ash. Noi non possiamo.-
Dice, freddo.---
Ecco qui un capitolo fresco fresco di giornata! Se c'è qualche errore scusate, ma l'ho scritto questa notte all'una. Grazie per tutto il sostegno. Continuate a votare. Prossimo capitolo a dieci voti e due commenti: lo pubblico subito. Ve se ama, Kià.x
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jewish 》cashton
FanfictionPolonia, 1943. Deportato ad Auschwitz insieme a tutta la sua famiglia, Calum si trova da solo a combattere tra la vita e la morte: ma per poco; ci sarà qualcuno a salvarlo. Soldato nazista per mantenere la sua famiglia, Ashton si trova a conoscere l...