Attenzione! Questo capitolo contiene scene di violenza ad un livello molto elevato. Consiglio ad un pubblico sensibile di leggere fino alle loro possibilità. Grazie.
Ashton's POV.
Ero sicuro di quello che stavo per chiedergli? Credo proprio di sì.
-Inizieremo a vederci più spesso nel campo, in modo da farci vedere da Calum.-
-Non puoi chiedermi di fare questo, io amo Calum. E poi, a cosa servirebbe questo patto? Vuoi per caso dirmi 'voglio andare a letto con te' in un modo più carino? Irwin, cosa nascondi?-
Luke ama Calum. Okay, forse non andremo più d'accordo.
Ora come gli rispondo?
-Non voglio portarti a letto, Hemmings. Siamo nel 1943 e certamente non parteciperò al tuo giochetto di parole. Perché è questo: un gioco di parole ed io non ci casco o... per caso vuoi portarmi tu a letto?-
Cerco anch'io d'incastrarlo. Così s'impara a toccare Calum o anche solo parlarci.
-Non credo, visto che sono interessato a Calum.-
Ho avuto un'idea geniale nell'arco di un minuto. Mi adoro quando faccio così.
-Ascolta, arriviamo ad un compromesso.-Calum's POV.
Siamo tutti allineati in fila per essere portati nei nuovi forni che hanno costruito con le pietre che abbiamo lavorato noi in miniera. Devono portarsi con sé la gente con il viso più stanco e che ormai non riesce più a lavorare. Nonostante avessi il viso sporco di terreno e le mani screpolate per il troppo lavoro, non sono conciato malissimo.
-Chi vuole riposarsi?-
Voglio fare anche io un passo in avanti, ma non mi dimenticherò mai la frase che mi ha detto mia nonna prima di essere portata nelle docce: "Non fidarti dei soldati!"
Ricordo bene le sue urla e solo al pensiero, rabbrividisco. Troppa gente ha fatto un passo in avanti e piano piano, la linea comincia ad accorciarsi, fino a rimanere un piccolo pezzo. Io, Luke ed altri che non hanno voluto rischiare.
Rischiare ha dei lati positivi e negativi. Positivo, perché almeno ci provi, negativo perché non sai se sopravviverai a quel rischio. Tutta la gente che va via, è stanca di tutto quel lavoro e come biasimarli. Se avessi anche io qualche anno in più, avrei preferito morire per sparatoria che non morire in miniera. Per non parlare dei bambini, i bambini sono l'allegria del campo, ma piano piano stanno sparendo, un po' la fame e la sete, un po' per il troppo lavoro. Immaginare che loro non hanno potuto realizzare i loro sogni ti lacera dentro, è come se ti avessero puntato contro un coltello; è così difficile vederli andare via, con la certezza di non vederli mai più.
Stanno ancora selezionando, anche gente che non voleva 'riposarsi'. Loro per riposarsi intendono per tutta la vita.
Un soldato punta il dito verso Luke, sussurrando qualcosa all'orecchio di Ashton, mentre ci guardano.
Ashton si avvicina e prende Luke. Il mio cuore si ferma per un attimo.
-Aspettate! Prendete me al posto suo...-
Ashton sussulta, mentre non mi ascolta e continua a camminare. Luke intanto a piangere e con voce strozzata, ha urlato:
-Cal! Cal, ti amo!-
Noto Ashton che stringe sempre di più la presa, non facendolo quasi respirare. Inizio anche io a singhiozzare, la vita è così ingiusta. Perché Luke deve morire? Io non voglio questo. Non voglio neanche essere qui, volevo essere a casa, senza Ashton, senza Auschwitz... Io voglio tornare a casa, devo farlo.Mi avvicino lentamente ai forni, notando la grande fila che c'è. Poi noto Ashton che aspetta con Luke, che sembra distrutto.
Poi, un grido.
-Sei un idiota! Non possiamo far morire questo ragazzo! Come facciamo in miniera? Ti metti tu a lavorare le pietre?-
-Argh, Finn! Certe volte sei così... odioso!-
Poi non sento più nulla e decido di allontanarmi, andando nella baracca mia e di Luke. Forse c'è una minima speranza che lui possa ritornare.Credo di essermi addormentato e di aver dormito per ore, quando all'improvviso sento un rumore. Mi alzo di scatto, notando che Luke era vivo. Era vivo.
-Luke!-
Mi precipito su di lui, abbracciandolo e lui ricambia, stringendomi a sé.
-Pensavo fossi morto!-
-Nah, sono forte. Piuttosto ringrazia Ashton; è lì fuori.-
Noto la sua figura, che mi fissa.
-Muoviti Cal, sono qui anche grazie a lui.-
Decido di avvicinarmi, mettendomi di fronte a lui.
-Soldato.-
-Cal, tu non mi prendi in giro, okay? Si può sapere cosa diavolo ti passa in mente di...-
-Non nominare il nome del diavolo numero uno, numero due sono qui per Luke, quindi immagino che tu voglia i miei ringraziamenti, no soldato?-
-Non voglio i tuoi sporchi ringraziamenti da ebreo. Ti ho salvato perché... perché lo sai, Calum. Lo sai il perché e non ripeterò il gesto prima che tu mi dia delle spiegazioni sul tuo comportamento, che mi sembra più da immaturo.-
-Uh, senti chi parla! Io non mi chiamo Ashton Irwin per essere immaturo.-
-Cal... manteniamo la calma, sì? Spiegami.-
-Non ti spiegherò un bel niente Ashton, io non ho nulla da dirti e tu neanche. Quindi se vuoi andartene, fai pure; sarà ben gradito questo tuo gesto.-
-Più di quello di salvarti?-
-Sì. Perché ognuno si salva da solo.-
-No. Nessuno si salva da solo e tu non hai i superpoteri per farlo. Dimmi chi ti ha fatto cambiare idea e lo ucciderò.-
-Allora ucciditi, Ashton. Ora, vado da Luke che più tardi abbiamo da lavorare. Con permesso.-Ashton's POV.
-Sarebbe, Irwin?-
-Ti garantisco la vita, cibo e acqua. A patto che tu mi debba lasciar campo libero con Calum, intesi?-
Luke ride.
-Okay, okay. Ma non dimenticare: uno sbaglio e lo conquisto.-Cosa aveva Calum? Forse ha sentito il discorso in miniera? O peggio, che sapesse il discorso nei forni?
-Ash, eravamo d'accordo che mi avresti garantiti vita e cibo. Ti ricordo che posso benissimo provarci con Calum. Ti conviene portarmi via.-
Mi sto dirigendo in miniera: oggi c'è lo sterminio. Mi fa così male pensare che debba uccidere delle persone che non hanno fatto niente di male, ma devo farlo per i soldi. Ah, i soldi! Se non ci fossero, forse il mondo sarebbe migliore. Ma il denaro è un bene primario ed Adolf sicuramente non sta risparmiando tanto, tutto quello che sta facendo è orribile e non si sa il perché. Ma forse avrà anche lui una storia da raccontare. Una storia triste, come quella degli ebrei.
Arrivato lì, noto Finn che sistema ogni detenuto in fila. Ecco, ora si uccide. Armati di bastoni, fruste e fucili, si deve colpire la testa, le spalle e la schiena di ciascuno, fino a farli sanguinare e farli accasciare per terra. I miei compagni sono eccitati, alcuni ridono, mentre io cerco di scrutare ogni singolo volto per non attaccare Calum.
-Schnell! Schnell! * -
Mi urla un soldato, devo sbrigarmi e devo stare attento: ho così tanta paura per lui, non deve morire. Tutti urlano, come se fosse una scena di un film in bianco e nero, ora tutti singhiozzano in preda al dolore: le fruste fanno malissimo. Sulla gente caduta a terra, giugono i Rottweiler, che controllano se il corpo è vivo o morto, ovviamente non stando attenti a graffiarli se non sono morti.
Non devi cadere Calum, non devi cadere.
Quello gli dico nella mia testa, correndo verso chi è fuggito e sparando. Chi è a terra, viene spogliato in fretta e furia, fino a rimanere completamente nudo. I corpi sono macchiati di sangue e ormai chiedono pietà. Quelli che ancora vivono, li mettiamo a sedere, per far vedere loro cosa accadrà molto presto anche a loro. Calum è lì, in seconda fila, lo vedo, sanguinante, ma apposto dopotutto. Loro guardano quello show infinito: il nostro esercito avanza sempre di più, un gruppo dietro l'altro e raggiunge chi scappa, spogliando loro uno ad uno e poi li picchia; e così va avanti. Poi, la gente viene messa in fila e sparata con la mitragliatrice su un gradino. Gli altri iniziano a correre più velocemente ed io li seguo, mettendo in fila indiana i dieci, portandoli sul gradino. Sospiro, è l'ora di sparare. Iniziamo a sparare, dando vita ad un mare di sangue.
Dopo aver finito, con una torcia ci avviciniamo ad ogni corpo, per assicurarci che sia morto. Si cammina sui corpi, mentre si va avanti con il controllo e si continua a sparare chi non è ancora morto. Poi, ad ogni corpo morto, si butta della sabbia, come seppellirli. Sento un movimento dietro di me.
-Giudeo! Dove vai?-
Urla Finn. Lì, mi giro. Diavolo, è Calum.
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Fiksi PenggemarPolonia, 1943. Deportato ad Auschwitz insieme a tutta la sua famiglia, Calum si trova da solo a combattere tra la vita e la morte: ma per poco; ci sarà qualcuno a salvarlo. Soldato nazista per mantenere la sua famiglia, Ashton si trova a conoscere l...